I Carabinieri alla fiera di Parigi con una Giulietta. E le Seat?
Nello stand dei Carabinieri è presente una Giulietta e non si vedono le recentissime Leon. Conseguenza del dieselgate?
Alcuni esponenti dell’Arma dei Carabinieri sono presenti in questi giorni alla rassegna francese Milipol, organizzata a Parigi e dedicata al tema della sicurezza interna. La notizia può sembrare all’apparenza non così fondamentale, ma assume un significato del tutto diverso in funzione di un particolare che non lascia indifferenti: nello stand è presente un’Alfa Romeo Giulietta e non si vedono le Seat Leon consegnate all’Arma soltanto pochi mesi fa.
La berlina viene descritta su Info Difesa come pronta all’intervento e ci spinge ad una considerazione, inevitabilmente legata ai più recenti fatti di cronaca automobilistica: il Ministero della Difesa può aver in qualche modo rivisto l’accordo firmato circa un anno fa con il gruppo Volkswagen? L’ipotesi era circolata già nelle scorse settimane. A fine settembre ipotizzavamo infatti come lo scandalo legato alla manomissione di alcuni motori a gasolio avrebbe potuto far decadere l’accordo, ma nessun elemento è giunto da allora per confermare o smentire le tesi. Le automobili in oggetto sono delle Seat Leon con motore 2.0 TDI, ovvero una delle unità coinvolte nel dieselgate.
Volkswagen si è aggiudicata a fine 2014 il diritto a fornire inizialmente 206 vetture a Carabinieri e Polizia, garantendosi poi la prelazione non appena verrà effettuato un ordine da ulteriori 4.000 automobili (e 184 milioni di euro). L’azienda tedesca ha sconfitto Fiat, la cui offerta è risultata superiore di 83 euro a vettura: il Lingotto non è sceso oltre i 43.980 euro per esemplare, mentre il rappresentante del gruppo tedesco si spinge fino a 43.897 euro. Il costo di ogni vettura include le spese di equipaggiamento ed allestimento, oltre alla manutenzione per 6 anni o 150.000 chilometri. Dalla gara erano già state escluse BMW Italia e Citroen Italia.