Auto e Pubblicità, “c’era una volta il Carosello”: Birra Peroni
Le auto sono protagoniste della pubblicità sin dal primo dopoguerra, in tempi in cui il native advertising non era ancora nato.
“È una tedesca“, spiega Claudia Schiffer in un famoso spot, diventato nei mesi scorsi un tormentone. Donne e motori sono da sempre uno dei punti cardine del marketing per ogni tipo di commercio. Le auto sono un indiscusso oggetto del desiderio, la loro potenza sul nostro subconscio e sulla nostra sensibilità è tale da farle diventare protagoniste indiscusse della pubblicità. Ormai siamo abituati a vetture che fanno bella mostra di sé e del proprio brand negli spot di qualsiasi tipologia di prodotto e sono destinate a colpire il consumatore. Con il native advertising il fenomeno ha fatto un ulteriore passo oltre e questa pratica è diventata una prassi, almeno sul Web. E’ una spia del degrado della società contemporanea? No, in realtà è uno dei meccanismi alla base della pubblicità, sin dai tempi del Carosello.
Gli psicologi direbbero che l’auto suscita sul video questo interesse perché ha a che fare con i nostri istinti di vita e di morte. In maniera più banale, già negli anni ’50 e ’60 i pubblicitari avevano capito questo meccanismo, come nel video del Carosello Peroni (che trovate qui sopra) dove compare una vera e propria carrellata di vetture d’epoca. Non solo 500 e utilitarie, ma anche coupé e supersportive per un inseguimento degno delle pellicole di 007. Tralasciando il claim finale che visto con gli occhi di adesso appare quasi ridicolo e allora aveva una certa presa, sfido chiunque alla fine del filmato a dire che ricorda più la birra che non le auto che compaiono nei minuti precedenti. Se volete segnalarci un filmato d’epoca mandate una mail a: suggerimenti@autoblog.it.