Multa da 70 mln per FCA: ha violato la norma sui richiami
Secondo l’agenzia statunitense, FCA avrebbe omesso di comunicare un numero consistente di rapporti in merito a morti e feriti per incidenti
La questione era nell’aria e la soluzione attesa è arrivata a compimento. Il gruppo Fiat Chrysler ha accettato di pagare una multa di 70 milioni di dollari alla National highway traffic safety administration (NHTSA), dopo quella da complessivi 105 ricevuta nel luglio scorso, per la violazione delle norme sui richiami.
A dare la notizia è la Reuters che ha spiegato come il gruppo guidato da Sergio Marchionne abbia accettato di pagare la multa da 70 milioni per poter chiudere l’inchiesta riguardante – nello specifico – il mancato rispetto degli obblighi sulla sicurezza stradale.
Più nello specifico, FCA avrebbe quindi riconosciuto di aver omesso di comunicare un numero indeterminato di rapporti che devono essere necessariamente presentati all’autorità di regolamentazione nell’ambito della legge del 2000 varata proprio dal Congresso in materia e che impone ai gruppi automobilistici di rendere noti dati sui decessi e le cause legali.
Secondo quanto riportato dalla stessa NHTSA, il rapporto di settembre presentato dalla stessa FCA avrebbe delle omissioni significative (letteralmente “significant failure”).
La questione va inserita anche all’interno di un quadro più generale in cui il Congresso degli Stati Uniti ha accettato, secondo la nuova legge dei finanziamenti autostradali, di dare alla NHTSA maggiori finanziamenti qualora implementasse più riforme volte ad un controllo più “aggressivo” nel far rispettare le leggi in materia di sicurezza.
Dal canto proprio, Fiat-Chrysler all’inizio di quest’anno ha riferito alla NHTSA di aver avuto problemi con il proprio software per estrarre tali informazioni da presentare all’agenzia dal proprio database aziendale , motivo per cui i dati mostrati erano sottostimanti. Sempre secondo FCA non vi era quindi intenzione di nascondere i rapporti e non vi era alcun motivo per cui la NHTSA non potesse scoprire i difetti riguardanti la sicurezza dei propri mezzi, proprio per questa “falla informatica”.