Citroen C3 Picasso Cinema: la nostra prova su strada
La versione Cinema è in vendita da 20.000 euro e porta all’esordio i motori 1.2 PureTech (110 CV) e 1.6 BlueHDi (100 CV).
Sono finiti gli anni in cui le automobili erano considerate una seconda abitazione, nella quale trascorrere una buona fetta di ogni giornata lavorativa. Il traffico insostenibile e la varietà di soluzioni alternative hanno determinato un cambiamento nelle abitudini di noi automobilisti, che molto più di frequente scegliamo il car sharing o i mezzi pubblici.
Citroen prova a mutare questa consuetudine e lancia una versione riservata al mercato italiano della C3 Picasso, denominata non a caso Cinema: il modello si riconosce a livello estetico per la vernice argento madreperla e per i numerosi elementi in nero lucido, ma i passeggeri troveranno nell’abitacolo anche un sistema multimediale composto da due schermi integrati negli appoggiatesta anteriori.
Gli occupanti posteriori gradiranno sicuramente l’aggiunta, ma è poi il conducente a dover guidare ogni giorno la C3 Picasso. Il Double Chevron ha pensato anche a lui, e sfrutta la versione Exclusive Cinema per lanciare due motori finora non disponibili sulla monovolume compatta: la gamma si arricchisce infatti del 1.2 benzina PureTech e del 1.6 a gasolio BlueHDi.
I due motori sviluppano rispettivamente 110 CV e 100 CV e promettono bassi consumi e spese di mantenimento assai contenute. Lo abbiamo appurato nel corso della prova su strada, effettuata in compagnia della 1.6 BlueHDi. Le due motorizzazioni sono in vendita a 20.000 euro (1.2 Pure Tech) o 22.050 euro (1.6 BlueHDi), ma il listino prevede anche il benzina 1.4 VTi da 95 CV (19.000 euro) ed il diesel 1.6 HDi, da 90 CV, quest’ultimo abbinato al cambio manuale (21.300 euro) oppure alla trasmissione robotizzata CMP-6 (22.050 euro).
Citroen C3 Picasso 1.6 BlueHDi Exclusive Cinema: com’è
[rating title=”COMFORT” value=”8″ layout=”left”]L’allestimento Cinema rende più tecnologico e invitante un modello lanciato nel 2008, da allora sottoposto a costanti aggiornamenti: l’ultimo intervento significativo risale al 2012, quando i tecnici Citroen modificarono la resa estetica della griglia anteriore, aggiunsero le luci diurne a LED ed ampliarono il catalogo degli accessori a disposizione, introducendo per esempio la telecamera posteriore di parcheggio. La monovolume francese rimane una vettura simpatica e molto spaziosa, adatta alle famiglie, che in questa versione guadagna in fascino e contenuti estetici.
La verniciatura è di colore argento madreperla, i cerchi in lega misurano 17 pollici e sulla carrozzeria si trovano numerosi elementi in nero lucido, come ad esempio il tetto, le calotte degli specchi retrovisori ed alcuni dettagli dei paraurti anteriore e posteriore.
Elemento di spicco della dotazione è il sistema multimediale Macrom, che integra una presa USB e prevede due cuffie senza fili, un telecomando e due schermi nel formato 16:9, inseriti nei poggiatesta anteriori. In questo modo la C3 Picasso si trasforma in una vera sala proiezioni.
Dove certo non manca lo spazio: la monovolume francese vanta dimensioni interne non comuni per il segmento d’appartenenza, sufficienti per ospitare in maniera egregia quattro adulti. Il bagagliaio si rivela anch’esso molto generoso ed arriva a contenere fino ad un massimo di 1500 litri (385 litri è il valore minimo), distribuiti per di più con la massima regolarità: in questo modo è davvero facile caricare valigie ed oggetti ingombranti.
La C3 Picasso raggiunge i 4,10 metri in lunghezza e rientra pertanto nella media del segmento, composto da vetture spaziose all’interno ma non difficili da parcheggiare o da guidare in città. A questo risultato concorre anche gli utili sensori di parcheggio posteriori.
Citroen C3 Picasso 1.6 BlueHDi Exclusive Cinema: come va
[rating title=”SU STRADA” value=”7″ layout=”left”]I sensori di parcheggio sono parte integrante di una dotazione piuttosto ricca, ripresa in toto dalla versione Exclusive: l’allestimento Cinema prevede gli specchietti elettrici riscaldabili, i sensori luci e pioggia, il climatizzatore automatico, il volante in pelle, il cruise control, il retrovisore interno elettrocromatico ed i sensori che misurano la pressione dei pneumatici. La C3 Picasso, in questo allestimento, va considerata di fatto una piccola ammiraglia.
Il comportamento su strada della C3 Picasso è improntato ovviamente alla ricerca del massimo confort di bordo. Per questa ragione l’auto si dimostra morbida e poco sensibile alle sconnessioni del manto stradale, come da prassi su ogni vettura proveniente da oltralpe.
La francesina non va in difficoltà nemmeno fra le curve, ma è comunque opportuno bandire ogni velleità sportiva: la taratura delle sospensioni e l’elevata altezza del corpo vettura la rendono piuttosto impacciata nei rapidi cambi di direzione, ma è comunque sufficiente ridurre l’andatura per godere di un comportamento sempre molto facile da prevedere. D’altro canto, l’efficacia prestazionale assoluta non è nel suo dna.
[rating title=”MOTORE” value=”8″ layout=”left”]La Picasso vuole vivere nel comfort e permettere una guida sciolta, tranquilla e pulita, rimanendo comodi all’interno dell’abitacolo. Ed in questo ci riesce perfettamente. Perchè il volante risulta morbido non solo al tatto, ma anche piuttosto leggero seppur con il giusto feedback: una buona taratura insomma. Piace anche la visibilità, anche al posteriore, che permette una buona visuale di manovra. Chiaro, “quasi” non servirebbe avendo a disposizione i già citati sensori di parcheggio, ma è sempre un plus da riferire quando ci si gira e non si ha quella piccola sensazione di oblio data da un lunotto sottodimensionato.
Anche in ambiente extra urbano il comportamento è soddisfacente. Già, perchè se alle alte frequenze le sospensioni riescono ad ammortizzare bene le sconnessioni e le buche di una qualsiasi strada cittadina, al di fuori, affrontare delle curve non significa subire quel senso di dondolamento e di appoggio evidente e marcato. Chiaro, non stiamo parlando di una vettura che permetta delle prestazioni vere, ma comunque è un comportamento relativamente buono.
L’insonorizzazione inoltre, arrivati a velocità autostradali risulta buona ma non eccellente per via del fruscio generato dagli specchietti retrovisori. Questo, considerando anche come tale velocità “da crociera”, si raggiunga ad un numero di giri relativamente basso, a 2600 giri/min. E qui entriamo all’interno dl discorso propulsore: veramente molto buona l’unita 1.6 BlueHDi.
Se il quattro cilindri si rivela l’unità indicata per i bisogni dell’auto, il diesel rimane una scelta consigliata per chi deve percorrere molta strada: gli oltre 2.000 euro in più rispetto al benzina sono difficili da ammortizzare utilizzando l’auto prevalentemente in città. Il 1.6 sviluppa un valore di coppia massima non certo elevatissimo in termini assoluti, ma i 254 Nm garantiscono alla vettura riprese pronte e sempre molto vivaci. Insomma, si tratta di un motore che garantisce una buona elasticità, tanto che, anche nella già citata ripresa, il nuovo propulsore PSA risulta essere sorprendentemente buono da non dover effettuare un richiamo di marcia.
Un 1.6 BlueHDi capace di prestazioni ottime in rapporto alla cavalleria, riassunte da uno spunto sullo 0-100 km/h in 12 secondi e dai 190 km/h ottenuti quale velocità massima. Capitolo consumi: la Citroen C3 Picasso, ha registrato, nel corso della nostra prova – da pieno a pieno – valori che spaziano da 21-22 km al litro nell’utilizzo in extraurbano con velocità che variano dai 70 ai 100km/h, passando poi per i 18km/l su percorsi autostradali per poi scendere a circa 16 km/l in caso di andature più sostenute o nell’utilizzo urbano.
BOX: il motore Blue HDi
E’ stato uno dei motivi di maggior piacere durante la nostra prova. Già, perchè il nuovo propulsore realizzato da PSA si propone come uno dei riferimenti nel mercato in termini di prestazioni ed emissioni. Motori questi che riescono a soddisfare le normative Euro 6. Simile di base alla soluzione BlueTec di casa Mercedes, permette l’immissione di ammoniaca nel catalizzatore per trasformare quindi gli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto inerte.
Ma come funziona questa nuova tecnologia? Associando il catalizzatore ossidante SCR (Selective Catalytic Reduction) dotato di supporto in ceramica, ed il filtro antiparticolato FAP, il BlueHDi permette di ridurre fino al 90% le emissioni di ossidi di azoto, i cosidetti NOx famosi per quanto concerne la vicenda del dieselgate. Al contempo, viene ottimizzato il consumo di carburante e le emissioni di anidride carbonica, eliminando le particelle fini di particolato praticamente per intero.
Andando più nello specifico, il catalizzatore ossidante SCR a monte del filtro FAP permette di eseguire il trattamento dei gas di scarico in maniera più rapida ed efficiente, grazie ad una reazione chimica dettata da un additivo chiamato AdBlue – più prosaicamente una soluzione acquosa di urea contenuta in un serbatoio distinto – che permette la trasformazione degli ossidi di azoto in vapore acqueo e azoto inerte.
La reazione chimica avviene tramite una miscela di acqua al 67,5% e urea appunto (al 32,5%). L’iniezione dell’SCR, in combinazione con i gas di scarico e le temperature raggiunte, trasforma quindi l’additivo in ammoniaca che funge da riduttore, come già detto precedentemente.
Citroen C3 Picasso: Scheda Tecnica
Cilindrata cm3 1560
cilindri e disposizione 4 in linea
Potenza massima kW (CV)/giri 80(109)/4000
Coppia max Nm/giri 260/1750
Emissione di CO2 grammi/km 130
Distribuzione 4 valvole per cilindro
No rapporti del cambio 5 + retromarcia
Trazione anteriore
Freni anteriori dischi autoventilanti
Freni posteriori dischi
Dimensioni
Lunghezza cm 408
larghezza cm 177
altezza cm 162
Passo cm 254
Peso in ordine di marcia kg 1333
Capacità bagagliaio litri 385-500/1506
Pneumatici (di serie) 195/55 R 16