Suzuki con cambio automatico: le abbiamo provate tutte
Suzuki – I cambi automatici della gamma provati su strada, ecco come sono e come vanno.
Il futuro per Suzuki è pieno di novità. Il costruttore giapponese ha infatti annunciato un piano espansivo che porterà all’arrivo di almeno un nuovo modello all’anno. Nel 2016 vedremo la Suzuki Baleno in primavera e la Suzuki Ignis in autunno mentre nel 2017 sarà la volta di una nuova segmento B, che sarà seguita prima da un Suv e poi da una segmento C. Tutte queste vetture, così come accade nell’attuale gamma, avranno un elemento in comune: il cambio automatico.
Suzuki è infatti uno dei pochi costruttori generalisti che offre dei cambi automatici su ogni modello della propria gamma. Questo per via della crescente importanza di questi tipi di trasmissione: ogni anno sempre più clienti abbandonano i cambi manuali in favore di nuove auto con cambio automatico. Comodità di guida e semplicità sono le principali motivazioni, con le moderne tecnologie che permettono alle versioni automatiche di proporre all’incirca gli stessi consumi delle versioni manuali.
Per i giapponesi gli automatici sono molto importanti, basti pensare che in Giappone se si vuole guidare un’auto manuale è necessario avere una patente aggiuntiva rispetto a quella normale. Più della metà dei giapponesi ha dunque una patente per sole auto con cambio automatico, con il trend che risulta in continua crescita. Sempre maggiore è dunque la diffusione mondiale di cambi automatici, con il segmento di mercato delle automatiche che ogni anno continua a guadagnare punti percentuali.
L’offerta italiana di Suzuki comprende ben cinque diversi cambi automatici con prezzi a partire da 700 euro. La piccola Suzuki Celerio può essere acquistata con un cambio robotizzato AGS mentre per altri modelli, come la Suzuki Swift o la Suzuki Jimny, è previsto un cambio automatico tradizionale a quattro rapporti. Nel caso della Suzuki S-Cross il cambio automatico è di tipo CVT per il 1.6 benzina, oppure DCT doppia frizione TCSS nel caso si scelga la versione 1.6 a gasolio. Lo stesso cambio a doppia frizione è disponibile anche per la Suzuki Vitara diesel, ma per i clienti che sceglieranno il Suv compatto con i benzina 1.6 o 1.4 Turbo sarà disponibile un cambio automatico tradizionale a sei rapporti.
Scendendo in strada si nota subito come il doppia frizione delle versioni diesel di Suzuki Vitara e Suzuki S-Cross sia fluido, comodo e decisamente piacevole da guidare. Tramite un selettore si può selezionare una modalità automatica, la migliore per la guida in città, oppure una sportiva o pensata per l’offroad. In sport il cambio tiene il regime del motore più alto, rovinando un po’ la fluidità di marcia a favore dello spunto. Con il 1.6 diesel da 120 cavalli Vitara e S-Cross si rivelano scattanti e rapide, ma soprattutto confortevoli ed estremamente facili da guidare grazie al cambio automatico DCT a doppia frizione.
Non così fluido ma principalmente pensato per l’offroad il cambio 4 marce automatico della Suzuki Jimny che trova spazio anche sulla Suzuki Swift con il 1.2 diesel da 75 cavalli. Il piccolo fuoristrada si muove agilmente senza brillare per prestazioni: è infatti pensato per essere guidato in offroad. Nonostante questo risulta ben fruibile anche nella vita di tutti i giorni. Il cambio tira un po’ i rapporti ma i cambi marcia si sentono appena, dimostrando che la trasmissione è robusta e non eccessivamente lenta.
Per la Suzuki Celerio va invece fatto un discorso a parte. Se si sale sulla vettura pensando che si tratti di un automatico vero e proprio si potrebbe rimanere delusi. Questo perché la piccola nipponica monta un cambio robotizzato, ovvero un cambio tradizionale azionato in maniera automatica da un sistema di attuatori a controllo elettronico che agisce anche sulla frizione.
La fluidità di un automatico non può essere tecnicamente replicata da questo sistema, ma Suzuki è riuscita a fare un ottimo lavoro creando una trasmissione che ben si integra con le doti del piccolo motore tre cilindri da un litro. I 68 cavalli muovono bene la compatta che scatta rapida ai semafori e non si lascia impensierire nemmeno dai tratti ad alta velocità.
Una volta abituati al tipo di cambio si può apprezzare come non cerchi regimi troppo elevati per la cambiata dimostrandosi un ottimo compagno per la guida in città. Se si schiaccia troppo sull’acceleratore il vuoto d’erogazione dovuto alla cambiata si percepisce nettamente: non bisogna di guidare in maniera nervosa con questo cambio. Tra le doti di spicco dell’unità robotizzata si segnala la funzione Creeping che fa avanzare lentamente il veicolo senza necessariamente dover accelerare: una vera comodità nei parcheggi e in manovra.