Seat Leon ST 1.4 TGI 110CV Start/Stop: la prova su strada
I prezzi partono da 23.830 euro per l’allestimento “Style” ed arrivano ai 25.585 del “Business HIGH”, il più curato.
La Seat Leon TGI è una vecchia conoscenza per autoblog.it. L’avevamo provata approfonditamente già qualche tempo fa, attestandone l’assoluta parsimonia nei consumi. Questa volta invece abbiamo guidato la versione station-wagon, la ST, che unisce all’economia di esercizio una notevole capacità di carico. Del resto per un padre di famiglia il costo chilometrico di un’auto è un fattore determinante per la scelta della vettura ideale. Ed in questo senso la Leon TGI ha parecchio da dire. Sono finiti i tempi in cui la rete di distribuzione del metano era limitata: oggi un pieno di questo gas si può fare dappertutto. Inoltre l’affidabilità del propulsore endotermico non viene intaccata dall’alimentazione con questo gas: anche se il metano ha un potere lubrificante inferiore, il motore ha gli stessi intervalli di manutenzione di un ordinario motore a benzina.
Il turbo valorizza il metano
[rating title=”motore” value=”7.5″ layout=”left”] A proposito, sotto al cofano c’è il collaudato 4 cilindri 1.4 TFSI da 110 CV di potenza, capace di 200 Nm di coppia motrice disponibili già a 1.500 giri. Si tratta di un’unità motrice dal funzionamento rotondo e che non dà mai l’impressione di avere il “fiato corto”. Abbina una buona silenziosità di funzionamento a una discreta capacità di ripresa. Il quattro cilindri, dotato di Start&Stop, parte sempre a benzina e, raggiunta una certa temperatura di esercizio, passa in automatico al gas. Non c’è un tasto per “switchare” da un’alimentazione all’altra: la benzina si usa solo alla partenza o quando finisce il gas. E, francamente, anche a livello prestazionale è difficile notare differenze fra i due propellenti. Insieme i due combustibili assicurano, secondo quanto dichiarato dal costruttore, 400 chilometri utilizzando il metano e oltre 900 con la benzina, per 1.300 km di autonomia totale.
Dentro è fatta bene…
All’interno l’architettura della plancia e la realizzazione ricordano molto da vicino la Golf, la cugina di casa VW con cui la Leon condivide la base costruttiva “MLB” e la meccanica. Le plastiche, specie nella parte alta, sono morbide e piacevoli al tatto e tutto restituisce l’idea di una costruzione solida e razionale. Buona l’abitabilità anche per chi siede dietro, mentre la capacità di carico ammonta circa a 480 litri, circa 100 in meno rispetto alla Leon ST con motore alimentato a benzina o gasolio: colpa delle bombole del metano, posizionate sotto al bagagliaio. Via anche la ruota di scorta: al suo posto c’è un compressore. Completa la dotazione di serie, che comprende il climatizzatore automatico bi-zona ed i fari abbaglianti automatici (sul nostro esemplare c’è l’impianto full-LED da 1.220 euro). A richiesta la vernice metallizzata (620 euro) il “Driving Assistance Pack” (470 euro), il sistema di navigazione (740) o il tetto panoramico elettrico (880). Mentre nella strumentazione è integrato un doppio indicatore di carburante, uno per la benzina ed uno per il metano.
…e su strada è una sorpresa
[rating title=”comfort” value=”8″ layout=”left”] Sono poco più di 130 i kg di peso che separano la Leon ST TGI da una normale ST 1.4 TSI con alimentazione convenzionale. Un aggravio di peso che a dire il vero non pregiudica le doti di guida dell’auto. A piacere in particolar modo è l’assetto, fermo quanto basta per poter guidare anche in maniera più sportiva senza tuttavia sacrificare il comfort di marcia; anzi, la capacità di filtrare buche ed asperità è quasi da auto di categoria superiore. Inoltre il propulsore ben incapsulato e l’aerodinamica curata rendono la vettura molto silenziosa. Sui percorsi più guidati emerge un’ottima tenuta di strada, figlia di uno sterzo pronto e di un avantreno solido: merito di un telaio rigido accoppiato a sospensioni ben a punto che digeriscono più che bene le maggiori inerzie del retrotreno rispetto alle Leon ST standard.
[rating title=”su strada” value=”8″ layout=”left”] Bene freni e cambio: i primi non sembrano mai in affanno mentre il secondo si distingue per una discreta manovrabilità del selettore; e la frizione morbida non fa rimpiangere troppo l’assenza del DSG. Passiamo al consumo: quello che siamo riusciti a rilevare si aggira attorno ai 4.5 Kg di metano ogni 100 km. Tenendo presente che il metano costa poco meno di circa 1 euro al chilo, un pieno di metano (15 KG) costa meno di 15 euro. Cifra con cui si riescono a percorre, guidando in maniera accorta, anche 400 km. Significa che per fare 1000 km servono meno di 38 euro. Ma il consumo rimane contenuto anche viaggiando a benzina: mediamente si fanno i 15 al litro, ma in autostrada, ai canonici 130 km/h, si toccano anche i 18/19 al litro.
Pregi e Difetti
Piace
– Consumi ridotti
– Qualità stradali
– Comfort
Non piace
– Navigatore talvolta lento
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Scheda tecnica
Carrozzeria Station Wagon
Numero porte 5
Numero posti 5
Bagagliaio 587 / 1.470 dm3
Capacità serbatoio 50 litri
Massa in ordine di marcia 1.325 kg
Massa rimorchiabile max 1.400 kg
Lunghezza 453 cm
Larghezza 181 cm
Altezza 145 cm
Passo 262 cm
Motore
Motore 4 cilindri in linea
Cilindrata 1.395 cc
Alimentazione Benzina
Potenza max/regime 81 KW (110 CV) 5.000 giri/min
Coppia massima 200 Nm
Trazione Anteriore
Cambio Manuale
Marce 6
Prestazioni
Velocità max 194 km/h
Accelerazione 0-100km/h 11,0 secondi
Omologazione antinquin. Euro 6
Emissioni CO2 126 g/km
Consumi
Urbano 7 l/100 km
Extraurbano 5 l/100 km
Misto 5 l/100 km