Audi Sport: in pista ad Imola con l'Audi R8 [Video]

Imola è il piccolo Nurburgring: tecnico, difficile, adrenalinico come non mai. E' qui che Audi ha deciso di rendere maturo il suo ramo Motorsport...

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 30 mar 2016
Audi Sport: in pista ad Imola con l'Audi R8 [Video]

[blogo-video id=”786861″ title=”Audi Sport: un giro a Imola con la R8″ content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/okuJD2wz-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”235210″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzg2ODYxJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL2F1dG9ibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzc4Njg2MS8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzg2ODYxe3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X183ODY4NjEgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X183ODY4NjEgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]

Le rive del Santerno. Lì, dove puoi rendere omaggio alla leggenda, al simbolo della velocità, su quella che oggi è la variante del Tamburello. Imola è il piccolo Nurburgring: tecnico, difficile, adrenalinico come non mai. E’ qui che Audi ha deciso di rendere maturo il suo ramo Motorsport, proiettandolo verso un’entità propria. Audi Sport diviene un’entità indipendente, ufficiale, non più una semplice costola. E’ la realizzazione di una identità, quella delle prestazioni per tutti.

Il circuito Enzo e Dino Ferrari l’anfiteatro, la protagonista indiscussa è l’Audi R8. Figlia delle competizioni di Ingolstadt. 610 cavalli, motore V10 da 5,2 litri. Da 0 a 100 in 3,2 secondi. Peso a secco: 1454 chilogrammi. Dettagli quando mi infilo il casco ed entro all’interno di quello che è un vero e proprio abitacolo. Splende il sole sul circuito, temperatura perfetta per quello che è il momento culmine.

E’ la figlia di quella generazione di campionesse il cui DNA è instillato sul rettilineo della Sarthe, conquistato tredici volte. Anche lei, quel prototipo da corsa, si chiamava R8, e vide come primi dominatori Biela, Krinstensen e Pirro. Oggi con noi c’è anche quel Dindo Capello che di 24 Ore di Le Mans ne ha vinte tre. Quel prototipo aveva le effigi della vettura vincente, viveva di un’anima da regina: telaio monoscocca in fibra di carbonio ed alluminio a nido d’ape, motore V8 con monoblocco e teste in alluminio. Oggi però, sotto quel cofano, batte un V10.

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