L’Assessore Rozza si scusa per l’auto imbrattata a Milano
A Milano l’Assessore ai Lavori Pubblici Maria Carmela Rozza ha imbrattato un’auto con della Vernice, ecco cosa è successo.
I grandi dovrebbero sempre dare il buon esempio ai piccoli e lo stesso dovrebbero fare i politici con i cittadini. A Milano nello scorso weekend non è stato così. Anzi, un Assessore del Comune di Milano si è esibita in atti di vandalismo su un’automobile parcheggiata in divieto di sosta, cercando di risolvere la situazione con una semplice lettera di scuse. La vettura in questione era posizionata davanti ad un muro che alcuni volontari stavano riverniciando in occasione del Cleaning Day, un’iniziativa pensata per eliminare graffiti e scritte vandaliche sui muri. L’auto impediva lo svolgimento di una parte dei lavori, ma questo non da il diritto a nessuno di vandalizzarla.
Il senso civico è andato a farsi benedire, con l’Assessore ai Lavori Pubblici Maria Carmela Rozza che ha preso in mano un rullo intriso di pittura ed ha imbrattato una fiancata dell’automobile. Secondo lei “la multa non era sufficiente”. Non contenta, la Rozza ha anche affermato: “Non è uno sfregio perché se si voleva fare un danneggiamento, e sarebbe stato diseducativo, andavo di chiave e lasciavo una riga indelebile“.
Questo nonostante i volontari presenti sul posto avessero coperto l’auto con un telo per evitare di sporcarla durante le fasi di verniciatura dei muri. Come da codice della strada i Vigili avevano già multato la vettura per divieto di sosta prima che l’Assessore Maria Carmela Rozza arrivasse sul posto. Proprio l’Assessore avrebbe potuto sollecitare la rimozione della vettura piuttosto che esibirsi in questo assurdo gesto. Il Codice Penale punisce gli atti di vandalismo, come questo. L’articolo 639 condanna il deturpamento e l’imbrattamento di cose altrui con multe dai 300 ai 1.000 euro e, a seconda della gravità, con la reclusione da uno a sei mesi.
L’Assessore Maria Carmela Rozza ha scritto una lettera di scuse dopo le critiche ricevute conseguentemente al suo gesto. La Rozza ha riconosciuto che il gesto “non si concilia con il ruolo istituzionale che ricopro e che richiede coerenza, tanto verso il bene pubblico, che verso il bene privato”. A conclusione della lettera l’Assessore ha aggiunto: “Se dico che non rifarei quel gesto è solo per il rispetto che devo alle istituzioni che rappresento e a tutti quei cittadini che ho voluto difendere”.