Honda Civic 2.2 i-DTEC: la nostra prova su strada
Honda Civic 2012: la nostra prova su strada del 2.2 i-DTEC
La nuova Honda Civic è una vettura che stacca in parte con l’orientamento delle precedenti generazioni della vettura proponendosi come auto comoda con un’ottima abitabilità interna, pur mantenendo dimensioni abbastanza compatte. Il setup della nuova Honda Civic 2.2 i-DTEC è decisamente meno sportivo delle precedenti versioni e rende la vettura molto più facilmente fruibile nella guida di tutti i giorni, permettendo comunque di togliersi qualche sfizio ogni tanto nella guida veloce, grazie al suo potente propulsore da 150 cavalli.
Alla guida la vettura risulta molto morbida e confortevole, con un’indole più da auto da tutti i giorni che da sportiva, come invece lasciavano trasparire le precedenti generazioni. Il design estremamente moderno è stato rivisto con alcuni particolari aggressivi, come l’accattivante paraurti anteriore che, sull’ultima Honda Civic risulta molto grintoso e moderno.
La nona generazione della Honda Civic si propone quindi come auto comoda e pratica, ma non per questo lenta: l’esemplare che abbiamo avuto in prova montava il 2.2 litri i-DTEC, molto efficiente e capace di 150 cavalli e 350 Nm, accoppiato ad un cambio manuale a sei rapporti: l’ideale per questa vettura. Vediamo ora come la nuova Honda Civic si comporta su strada.
La guida su strada
Stabile e ben piantata in strada, la Honda Civic presenta nella guida veloce un po’ troppo rollio rispetto alle precedenti generazioni che ne penalizza in parte il piacere di guida. L’assetto risulta molto comodo ed ideale per le strade che affrontiamo tutti i giorni, nessuna buca è percepita in maniera eccessiva, neanche con i cerchi da 18 pollici con i quali era equipaggiata la nostra vettura. Lo sterzo è di tipo elettrico, non risulta molto comunicativo ma è perfetto per la guida in città, molto leggero e preciso rende l’auto molto facile da guidare, così come la frizione, dalla corsa abbastanza lunga ma un filo troppo pesante. Quando si esce dalla città e si percorrono tratti di misto la vettura risulta molto precisa al posteriore, che non si scompone quasi mai, mentre negli inserimenti veloci in curva si avverte un andamento leggermente sottosterzante: l’ESP interviene solo quando è veramente necessario, lasciando largo spazio di manovra al guidatore.
Il 2.2 litri iDtec è uno dei propulsori meno assetati della sua categoria ma, nonostante ciò, non risulta affatto lento dimostrandosi brioso e divertente. L’erogazione è abbastanza lineare, con una risposta molto rotonda e progressiva quando si schiaccia il pedale del gas. Il cambio a sei marce ha una buona rapportatura, anche se la sesta marcia è fruibile praticamente solo in autostrada per via della sua lunghezza. Durante l’utilizzo quotidiano è bene utilizzare solo i primi cinque rapporti ma non è necessario lavorare troppo di cambio, il motore ha un’ottima ripresa e spesso non è necessario scalare marcia. Il massimo della risposta si ottiene al di sopra dei 2.000 giri ma al di sotto di tale soglia la risposta è comunque buona. L’allungo del propulsore è molto lineare e continua senza sosta fino oltre i 4.000 giri, quando si inizia poi a sentire la necessità di cambiare rapporto vista la diminuzione di potenza. Il 2.2 litri a gasolio raggiunge da fermo i 100 km/h in 8.3 secondi e nelle nostre prove di consumo la media è stata di quasi 20 km con un litro di gasolio che sorpassavano notevolmente tale soglia nei tratti autostradali a velocità costante. Nella guida cittadina il sistema Econ fa risparmiare carburante con una percorrenza media che può andare tranquillamente oltre i 16 km/l.
Design: Moderno ed aggressivo
Linee riprese dal settore aeronautico, molto personali e caratteristiche, unite a materiali leggeri e ricercati caratterizzano la cinque porte giapponese. Lunga 4.285 millimetri, larga 1770 ed alta 1472, antenna compresa, la hatchback nipponica pesa 1.363 kg con il 2.2 i-DTEC, ben 182 in più rispetto alla Honda Civic 1.4 i-VTEC. Caratterizzata da un look quasi futuristico, la vettura presenta linee che riprendono la precedente versione, reinterpretandole in maniera più attuale e donando alla vettura un look più aggressivo e maschile. Il frontale presenta un paraurti molto sportivo, con grandi prese d’aria che caratterizzano il muso assieme alla calandra ed al logo Honda, incastonato in un particolare del muso verniciato in nero per creare la sensazione di avere una “bocca” centrale molto grande. Il posteriore, alto e tondeggiante, nasconde linee tese ed lunotto posteriore molto spiovente, diviso a metà dai fari posteriori che sono raccordati con un alettoncino in plastica che riprende lo stile degli stop. Purtroppo la visibilità è molto scarsa ma la videocamera di retromarcia aiuta moltissimo nelle manovre. Ben proporzionata nei volumi, come da storia del modello, la nuova Honda Civic rompe gli schemi con un look estremamente ricercato, personale e sbarazzino.
Tecnologia: tutto al posto giusto
Honda ci ha da sempre abituato, soprattutto nei 40 anni di carriera della Honda Civic, a soluzioni tecniche molto particolari e ricercate, con tecnologie spesso inedite ma molto utili. Un esempio è l’aerodinamica attiva del frontale della nuova Honda Civic che, integrando alcune alette mobili controllate dalle centraline della vettura, si aprono e si chiudono a seconda delle condizioni di marcia, del calore del motore e della temperatura ambientale, così da poter ottenere sempre il massimo dal propulsore ed un’aerodinamica efficiente ed equilibrata. All’interno dell’abitacolo, a sinistra del volante, si trova il tasto Econ, un utilissimo aiuto quando si vuole risparmiare carburante massimizzando l’efficienza della vettura.
La risposta del motore e del pedale del gas cambia, rendendo la vettura leggermente meno pronta alle accelerazioni ma molto più efficiente: il tasto Econ inserisce anche la funzione di Stop & Start che permette di risparmiare carburante prezioso durante le soste. Un’altra utile funzione del tasto Econ è la possibilità di analizzare, tramite delle apposite luci situate nel cruscotto, se stiamo mantenendo un’andatura efficiente, oppure se stiamo schiacciando troppo il pedale del gas. I due segnali, posti a lato del cruscotto, risultano verdi quando il nostro modo di guidare è corretto, mentre se si insiste troppo sul pedale destro, il colore cambia diventando blu ed invitandoci, se vogliamo abbassare i consumi, ad alzare un po’ il piede dal pedale dell’acceleratore.
Interni e Comfort
La Honda Civic 2.2 i-DTEC che abbiamo provato presentava un ottimo livello di insonorizzazione e di isolamento dalle vibrazioni, anche grazie al motore, che si è rivelato molto silenzioso e dalle scarse vibrazioni. Nella marcia a velocità codice il rumore del propulsore ed i fruscii aerodinamici sono molto bassi, solo quando si spinge in fondo il pedale del gas si inizia a sentire il suono del motore che, tuttavia, non risulta mai invasivo. L’assetto abbastanza morbido consente di isolare la vettura dalle sconnessioni stradali rendendola molto comoda, soprattutto nei posti anteriori. Quando si viaggia in 5 il carico sull’asse posteriore si fa sentire e si avvertono maggiormente gli scossoni, anche se la comodità risulta comunque estremamente accettabile.
Ottime le finiture interne con pellami di qualità e materiali d’altissimo livello abbinati alla classica cura nell’assemblaggio del marchio Honda. I sedili sono molto comodi e regolabili molto facilmente ma propongono una seduta un po’ più alta della media che migliora il comfort di guida ma fa perdere qualcosa nel feeling con la vettura. L’abitacolo risulta molto spazioso ed accogliente, con tutti i tasti al posto giusto, fatta eccezione per alcuni, come il tasto Econ che non risulta visibile con alcune posizioni del volante e per azionarlo bisogna affidarsi al tatto. La dotazione di serie è ottima, interni in pelle, navigatore satellitare, sedili anteriori riscaldabili ed un ottimo impianto audio che permette di ascoltare musica senza alcun disturbo anche ad alto volume.
Molto comodo il sistema di abbattimento dei sedili posteriori che, oltre ad essere ripiegabili separatamente, permettono di creare un piano perfettamente piatto, così da poter alloggiare anche oggetti di grosse dimensioni. L’unica pecca di questo sistema è però la pesantezza degli schienali del divano posteriore: essendo molto comodi, ben rifiniti ed imbottiti, quando bisogna rialzarli per metterli in configurazione per trasporto passeggeri, spesso si fatica un po’ per via del loro peso elevato. Da segnalare l’utilissimo vano nascosto nel doppiofondo del bagagliaio, molto ampio e capiente, permette di stivare molte cose, aumentando così la capacità di carico della vettura.