Jaguar AWD: al volante della gamma 4×4
Quella delle Jag è una trazione integrale che guarda al piacere di guida.
Nella due giorni organizzata da Jaguar per presentare alla stampa la propria gamma AWD, mi sono messo alla guida di F-Pace, XE ed XF, tutte equipaggiate col 4×4 e spinte da motore diesel 4 cilindri abbinato al cambio automatico ad 8 rapporti. Vi ho già riportato le mie impressioni sulla validità della F-Pace: se ve le foste perse date un’occhiata al box subito sotto. Ero invece curioso di guidare XE ed XF col sistema AWD: la prima è una “vecchia” conoscenza: l’avevamo provata per voi la scorsa estate in configurazione a 2 ruote motrici, spinta dal propulsore best-seller “Ingenium” 2.0 diesel da 180 CV e 430 Nm di coppia motrice; rimangono quindi valide le considerazioni fatte su interni e comparto motore-cambio automatico: i primi sono complessivamente costruiti con cura, il motore spinge bene ma alza la voce dopo i 3000 giri/min.
Col MY2016 la vettura si è tuttavia dotata di un sistema infotelematico aggiornato e denominato “Incontrol Touch Pro” con schermo da 10.2 pollici: manda in pensione i pulsanti fisici e, grazie al processore quad-core con SSD, risulta fluido e scenografico oltreché “connesso” (è dotato di WiFi, HDMI, USB e MHL). Sulle tortuose ed avvincenti strade intorno ad Innsbruck è emerso come la XE 20d AWD – prezzi a partire da 43.150 euro – abbia conservato lo sterzo preciso e consistente della versione a due ruote motrici mentre il peso extra del sistema 4×4 non abbia compromesso la buona agilità dell’auto. Rispetto alla versione a trazione posteriore la AWD risulta altrettanto piacevole da guidare anche se l’impressione è che su strade asciutte, come nel primo giorno della nostra prova, la trazione integrale non sia indispensabile: infatti questo modello parte già da un’ottima base dinamica che le assicura un’eccellente tenuta di strada anche nella variante 2WD.
Tuttavia la pioggia battente del secondo giorno di test e la neve sulle cime delle montagne austriache mi hanno ricordato quanto il “4-Wheel-Drive” possa essere apprezzato dalla clientela che giornalmente fa i conti con climi poco favorevoli: un qualcosa che in Audi hanno capito addirittura prima di BMW e Mercedes. Rispetto ai sistemi di trasmissione della concorrenza tedesca quello di Jaguar non ha peraltro nulla da invidiare: completamente realizzato dal costruttore inglese, si distingue per il torque-on-demand caratterizzato da un ripartitore dotato di frizione multidisco a secco e di una trasmissione a catena verso l’asse anteriore. Di base tutta la coppia del motore viene inviata all’asse posteriore, a tutto vantaggio del piacere di guida, ma bastano 165 millisecondi per trasmettere coppia anche all’assale anteriore quando il posteriore si avvicina al proprio limite di aderenza.
Il tutto è gestito dal sistema “Intelligent Driveline Dynamics” (collegato anche all’ESP), che utilizza i dati dei sensori relativi alla velocità d’imbardata, all’angolo di sterzata e all’accelerazione laterale per stimare continuamente il grip disponibile sulle 4 ruote. Il sistema AWD è reso ancora più efficace con l’opzione dell’Adaptive Surface Response (AdSR) che adatta le mappature dell’acceleratore, della trasmissione e dell’ESP al tipo di superficie stradale. Molto buone anche le sensazioni a bordo della più grande e lussuosa XF; nonostante le dimensioni importanti, la dinamica di guida è davvero notevole: la vettura maschera bene peso e centimetri, tantoché sembra quasi di guidare una più piccola XE. Tuttavia il confort e la cura del dettaglio sono da ammiraglia vera: non a caso il 2.0 diesel da 180 CV del nostro esemplare risultava meglio insonorizzato rispetto a quanto sentito sulla XE col medesimo propulsore. Con la sorellina la XF condivide anche il sistema infotelematico, ma la strumentazione tachimetrica è completamente digitale, mutuata dalla F-Pace; e fa la sua “porca figura”; prezzo del biglietto? A partire da 51.100 euro.
Quello della trazione integrale sulle berline non è un semplice capriccio: nel segmento D, quello della XE, vale il 21% del totale, mentre nel segmento E, quello della XF, arriva addirittura al 33,5%; numeri che diventano ancora più importanti nei mercati nordamericani ed europei più settentrionali. Inoltre offrire i suddetti modelli con la trasmissione 4×4 è stato semplice per Jaguar visto che condividono tutti lo stesso pianale in alluminio, le sospensioni, il comparto propulsivo e l’infotainment. Tre “gemelle diverse” presentate e commercializzati nell’arco di appena 12 mesi: non è un caso che nel primo quadrimestre 2016 le vendite di Jaguar in Italia siano aumentato di oltre il 482%, passando da 216 a 1.259 unità consegnate… in attesa che le consegne della F-Pace vadano a regime: in Italia siamo già a quota 800 ordini, di cui oltre la metà effettuati a scatola chiusa. Del resto parliamo di una tipologia di prodotto verso cui stanno confluendo utenti di “tutte le razze”, ivi compresi i possessori di Coupè e Cabrio; clienti alla ricerca di comfort e prestazioni da condividere con la famiglia a prezzi a partire da 44.655 euro.