Suzuki: test diversi ma nessuna manipolazione sui consumi
Suzuki non ha effettuatno nessuna manipolazione volontaria dei test sui consumi
Dopo il caso Mitsubishi il Governo giapponese ha chiesto a tutti i costruttori nipponici di controllare l’effettiva correttezza delle proprie procedure di omologazione dei consumi. Proprio indagando a tal riguardo Suzuki ha scoperto di aver utilizzato involontariamente un metodo di misurazione diverso da quello prescritto dal Governo giapponese.
Questo è emerso da alcuni esami condotti sui processi di misurazione della resistenza di avanzamento di 16 modelli attualmente commercializzati in Giappone. Suzuki ha sottolineato come i test siano stati falsati anche dai fattori metereologici dell’area utilizzata per i test che si trova su una collina vicino al mare. I rilevamenti erronei non hanno però falsato i risultati di omologazione sui consumi.
Questa procedura sarebbe stata utilizzata da Suzuki a partire dal 2010 per testare i consumi di 2.1 milioni di veicoli, tutti del mercato interno giapponese, molti dei quali appartenenti al segmento delle Kei Car. Le incongruenze sono però minime e Suzuki ha confermato che non servirà cambiare i dati di omologazione delle proprie vetture. La stessa Suzuki ha dichiarato:
I risultati di tutti i valori di consumo certificati sono rimasti all’interno della tolleranza di misura. Pertanto, si considera non necessario variare il valore di resistenza all’avanzamento utilizzato nei test svolti ai fini della misurazione dei consumi. Per quanto riguarda le prestazioni in materia di emissioni, esse soddisfano gli standard e si ritiene che non presentino alcuna anomalia.