Camp Jeep 2016: il brand festeggia 75 anni in Spagna
Fra passato, presente e futuro del marchio più in forma di FCA
Il meteo della Spagna è una garanzia: nonostante sia stato almeno 10 volte nella penisola iberica nell’arco di pochi mesi, non ricordo di aver mai trovato pioggia. Sarà pure per questo che in FCA hanno deciso di organizzare proprio a Bassella il Camp Jeep 2016, un raduno dedicato agli appassionati delle auto del brand americano. I ragazzi di Jeep ci accolgono con un “benvenuti nello Utah d’Europa”: per loro questo è un anno importante, il 75° dalla nascita del marchio che rappresentano, lo stesso che fa della libertà su quattro ruote un valore fondante. Roba da fanatici? Forse, sta di fatto che il primo Camp è andato in onda nel 1953, mentre il primo nel Vecchio Continente è datato 2001; a gestire i Camp è il “Jeep Owners Group” – l’unico riconosciuto ufficialmente dalla casa – che conta 75.000 iscritti provenienti da Europa, Medio Oriente ed Africa.
Attenzione, non si tratta di raduni “statici” in cui i proprietari si danno a vicenda fragorose pacche sulle spalle per complimentarsi delle rispettive auto (ci sono circa 400 equipaggi partecipanti) e bevono fiumi di birra per benedire il tutto… o meglio, questa è solo una parte della storia: il resto è quella vissuta guidando le proprie Jeep su avvincenti percorsi off-road nei suggestivi scenari montani della Catalogna. Nell’ottica del costruttore tutto questo serve per fidelizzare i clienti attuali ed attrarne di nuovi; ed è un’occasione per valorizzare la ricchissima storia del marchio, fatta di modelli come l’inossidabile Willys, nata come veicolo militare e proposta negli anni anche in salsa Cabrio, la Wagoneer – prima SUV premium della storia con 4×4 e cambio automatico – la mastodontica Cherokee Golden Eagle o la Wagoneer XJ, la prima Jeep di lusso di taglia compatta.
Proprio a queste ultime si è dedicato Matteo Sorrentino, un italiano che ha trasformato la sua passione in un business, creando la Grand Wagoneer srl, specializzata nel restauro completo di questi mezzi che ultimamente vanno a ruba anche fra le star di Hollywood. Al Camp c’è spazio anche per il futuro di Jeep, che passa per prototipi come la Trailcat, un big-foot con motore 6.2 V8 Hellcat da 717 CV, o la piacevole pick-up Comanche, realizzata su base Renegade. Tutte creature passate sotto le amorevoli cure di Mopar, la divisione di FCA specializzata in accessori e personalizzazioni per tutti i gusti e le esigenze. A proposito di personalizzazioni: per celebrare i 75 anni del marchio Jeep ha sviluppato un apposito allestimento denominato “Anniversary 75”, che sarà esteso a tutta la gamma.
Da un punto di vista commerciale oggi Jeep è il brand più fecondo nel portafoglio di FCA: nel 2015 ha chiuso a 1.2 milioni di auto vendute (+22%) e vuole raggiungere quota 2 milioni entro il 2018. Per centrare questo target sarà fondamentale il nuovo SUV di segmento C – quello della Nissan Qashqai per intendersi – che sarà svelato entro la fine dell’anno per arrivare sul mercato italiano alla fine del 2017. In Jeep credono molto nelle potenzialità commerciali di questo modello ma sono anche concentrati sulla nuova Grand Wagoneer, una maxi Sport Utility che mete nel mirino auto come la Range Rover, e soprattutto sulla prossima edizione della Wrangler, anch’essa attesa per il 2018. Auto destinate a clientele molto diverse ma tutte accomunate dalle elevate capacità fuoristradistiche che hanno reso celebre Jeep in tutto il mondo.