Le 5 cose che forse non sapete sul WRC

Velocità e traversi da brivido suscitano grande emozione, ma il mondo del WRC è ben più di questo. Vi raccontiamo qualche chicca direttamente dai box Volkswagen qui al Rally di Sardegna 2016.

Di Lorenzo Baroni
Pubblicato il 11 giu 2016
Le 5 cose che forse non sapete sul WRC

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Termina in una ventosa ma soleggiata domenica di giugno il Rally di Sardegna, spettacolare tappa del WRC 2016 dove il belga Thierry Neuville ha trionfato con un anticipo di 25″ su Latvala e di 1’37” sul francese Sebastien Ogier. Nonostante il trionfo nelle tre passate edizioni, il Campione in carica non ha voluto rischiare troppo durante la sesta tappa del mondiale, portando a casa punti importanti per il Campionato.

Ogier rimane infatti in testa con 132 punti su Sordo e sul compagno di squadra Mikkelsen. Sarà forse l’attesa di diventare papà proprio in questi giorni che avrà “distratto” il pilota Volkswagen dalla vittoria? Di certo, in terra sarda il francese era il più atteso e acclamato da un pubblico vastissimo, sia per genere che per numero.

I volontari hanno messo in sicurezza le zone più affollate, gremite di tifosi attrezzati con megafoni, le classiche trombette, qualche lattina di birra e sedie-sdraio per godersi uno spettacolo unico al mondo. Sole cocente, polvere a mai finire e anche pioggia in alcuni tratti, noi eravamo lì in mezzo a loro e abbiamo voluto chiedere cosa li spingesse a sopportare tutto ciò.

Come possiamo facilmente immaginare, all’interno di una vettura privata di ogni comfort, di condizionatore, isolanti termici, ed elaborata per vincere nel WRC, il comfort a disposizione di pilota e navigatore è pressoché minimo, se non del tutto inesistente!

In situazioni climatiche come quelle di questi giorni in Sardegna, dove le temperature arrivano a superare i 32°C, all’interno della vettura pilota e navigatore percepiscono temperature che si aggirano attorno ai 50°C.

E, come se non bastasse, affrontano a tutta velocità tappe di oltre 60 km all’interno di questa “sauna mobile” indossando un abbigliamento completo ignifugo e avendo a disposizione un piccolo flusso di aria esterna proveniente dalla presa d’aria superiore e dai bocchettoni presenti sui finestrini.

Non meravigliamoci dunque se, a fine giornata, i piloti rientrano nel motorhome con circa 10 kg in meno nel loro corpo, tutti liquidi andati perduti ma, in parte, recuperati grazie alle riserve di integratori salini installate a bordo della vettura ai quali attingono pilota e navigatore per rimanere sempre in forze e concludere la tappa.

Ovviamente, il loro allenamento pre-gara si basa su una preparazione fisica di altissimo livello, la quale mira principalmente ad aumentare la resistenza fisica dell’atleta. Durante tutto il campionato, i piloti vengono poi seguiti ed aiutati da una specifica persona, che è come una “mamma” per loro all’interno della grande famiglia del Team Volkswagen Motorsport.

Testo di Emanuele Macaluso

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