L’Autovelox contro il codice sulla Privacy: multa ad Adria
I fatti risalgono al 2012 quando ad un cittadino fu recapitata la multa in casa, ma anche le foto della contravvenzione
Il grande Fratello, quel grande occhio elettronico che tutto vede e tutto controlla. Quel concetto universale che, molto più prosaicamente, per gli automobilisti, si personifica in quella telecamera che rileva, scatta, fotografa, filma, e controlla i limiti, comportando quella presa in flagrante che poi si traduce in quella busta verde con tanto di addebito.
Certo è che, al netto del servizio, il Codice sulla privacy del 2003 ha messo un vero e proprio freno alla diffusione di immagini. La pena, altrimenti, può essere piuttosto salata. E’ il caso del comune di Adria, in provincia di Rovigo, che è stato citato – come riportato dal Resto del Carlino – da un automobilista proprio per non aver rispettato tale norma in materia di privacy e che si vedrà costretta a pagare una multa di 4000 euro.
Per capire i fatti dobbiamo tornare al 2012, quando un automobilista polesano, oltre ad una multa per eccesso di velocità, aveva ricevuto anche delle fotografie scattate proprio dal velox, e che lo ritraevano in compagnia di altre persone nella sua auto.
Ecco quindi il malus: è infatti tassativamente vietato dal codice della Privacy riportare immagini in cui siano ritratte persone non coinvolte direttamente nell’accertamento da parte del codice della strada. Il secondo errore riguarda proprio l’invio diretto. Già perchè da almeno due anni, le stesse foto-prova attestante il verbale può esser visionato solamente sotto richiesta del diretto interessato, con tanto di numero di verbale e richiesta scritta, anche online.
Una doppia svista quindi, che è costata al comune ben 4 mila euro di sanzione. C’è da riferire che la giunta comunale, guidata dal sindaco Massimo Barbujani, ha presentato appello. La questione finirà quindi in aula di tribunale, anche se il primo “round” sulla privacy, è andato all’automobilista.