Top Marques Monaco 2007: le protagoniste (dei test drive)
Il bilancio di giornata? La Gumpert Apollo è certamente un’auto con un ottimo prezzo/qualità nel computo della concorrenza (costa poco meno di 250.000 euro) ma ha un rombo non all’altezza (rumore puro, senza un’anima, rabbia alla massima potenza, decibel vomitati dagli scarichi senza remore). La Mosler, stupenda nella sua livrea arancione, è tranquilla e sonnacchiosa
Il bilancio di giornata? La Gumpert Apollo è certamente un’auto con un ottimo prezzo/qualità nel computo della concorrenza (costa poco meno di 250.000 euro) ma ha un rombo non all’altezza (rumore puro, senza un’anima, rabbia alla massima potenza, decibel vomitati dagli scarichi senza remore). La Mosler, stupenda nella sua livrea arancione, è tranquilla e sonnacchiosa quando vai piano ma appena pesti sul gas si scatena l’inferno di decibel tutto intorno (molto differente da una TVR Sagaris: lei fa “casino” sempre, con il motore al minimo o mentre “spalanchi” una seconda).
La Gemballa Avalanche (una Porsche 997 truccata all’inverosimile) quando apre il gas e lascia per terra centimetri di gomma esplode in un rombo forte e possente, ma comunque non ancora feroce (forse i silenziatori sono un po’ troppo grandi). La Gemballa Mirage GT (la Porsche Carrera GT truccata), frantuma le finestre nel raggio di chilometri, distrugge i timpani, ti entra nelle vene, ti riempie il cuore, un boato rabbioso, dai toni alti, ma davvero entusiasmante! La Leblanc Mirabeau, invece, è l’erede di una barchetta da pista degli anni Sessanta: rombo, forte, possente, pieno, tipico di una macchina da corsa; un suono naturale, non “studiato”. E straordinario!
Lei, poi, ha un carisma tutto particolare, un che di mistico. Nella sua essenzialità e ruvidezza totale ha un fascino particolarissimo. Forse è la più inutile di tutte, certamente non la comprereste per andare in ufficio tutti i giorni (io, comunque, sì!) per essere un trionfo di scomodità. Tuttavia, più la guardo, più mi fa pensare che con lei potrei schierarmi alla partenza di una 24 Ore di Le Mans e poi guidarla fino a casa. Come negli anni Cinquanta e Sessanta, quando il concetto di una macchina super-sportiva era questo!