Smart Brabus: primo contatto su strada
Dopo la cura Brabus, ecco come va la Smart in tutte le salse: ForTwo, Cabrio e ForFour.
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In Smart la chiamano Pocket Rocket, razzo tascabile. E in effetti la nuova Brabus sulla carta non è niente male. 109 cavalli per un peso attorno ai 900 chili, 0-100 km/h in 9.5 secondi e 180 chilometri di velocità massima sono buoni dati per un’auto lunga solo 269 centimetri che gira su sé stessa in soli 6.95 metri. Salendoci però non si ha la sensazione che sia cambiato qualcosa rispetto alle normali Smart ForTwo. Se non fosse per il contagiri aggiuntivo con il logo Brabus e per le nuove finiture del pomello del cambio e del freno a mano sarebbe difficile affermare che si è seduti su una Brabus. Le modifiche sono mirate e non eccessivamente vistose. L’assetto è stato ribassato di 10 millimetri e irrigidito del 20%, l’asse anteriore ha ricevuto una nuova barra stabilizzatrice ed il motore 898 cc turbo è stato portato fino a 109 cavalli, erogati a 5.750 giri e 170 Nm disponibili a due mila giri al minuto.
Fuori si può invece notare un kit estetico sportivo ma non eccessivamente appariscente: le modifiche più vistose sono i cerchi in lega da 17 pollici e il doppio terminale di scarico. Girando la chiave nel quadro strumenti però non si viene accolti da un suono sportivo. Il sound è leggermente più pieno rispetto a quello delle Smart tradizionali: mi sarei aspettato qualcosa di più sportivo e grintoso. Anche in marcia il 900 non si fa sentire eccessivamente. Quando si inizia a spingere si sente che il suono non è quello di una normale Smart ma manca quel brio per cui lo si potrebbe definire sportivo. Il nuovo scarico diventa anche poco piacevole, per non dire fastidioso, ad andature blande con le marce alte. Quando si viaggia al di sotto dei 3 mila giri con il motore sotto sforzo il sound cupo entra nell’abitacolo con frequenze poco piacevoli rovinandone, a mio giudizio, l’esperienza di guida.