Truffa con falso incidente: 3 arresti
La truffa dello specchietto e le sue molte varianti.
Milano – La dinamica è ormai tristemente nota: l’auto della vittima viene avvicinata da quella dei truffatori che all’improvviso rallentano facendosi superare. Poco dopo costringono ad accostare il loro bersaglio a colpi di clacson e lampeggiante, dicendo di essere stati urtati sullo specchietto, presentando un conto di qualche centinaio di euro.
Ci sono diverse varianti di questa truffa, che si ripete con cadenza quasi quotidiana specialmente nelle grosse aree metropolitane del nostro Paese. E’ stata più o meno questa infatti la dinamica, riportata da il giorno, a cui hanno assistito nei giorni scorsi gli agenti del commissariato Rho-Pero, che avevano notato la Fiat Punto con una famiglia a bordo, mentre venivano sorpassati sulla statale del Sempione. Poco dopo la Punto ha cominciato a lampeggiare verso un’auto che l’aveva appena sopravanzata, il tutto con la Polizia che seguiva a distanza la scena.
L’autista della Punto, M.A. 43 anni di Torre Annunziata, ha accusato il conducente dell’altra vettura, una persona anziana, di averlo urtato sullo specchietto in fase di sorpasso, procurando un grosso spavento alla moglie incinta ed alla piccola bambina. Quindi ha chiesto come risarcimento 500 euro in contanti chiamando in aiuto il complice, A.N. di 36 anni, e la donna S.A. di 20 anni, che mentendo hanno confermato l’urto.
La vittima, non avendo con se i contanti, ha invitato i 3 a seguirlo fino allo sportello automatico di via Serra, facendo salire nella sua auto la donna incinta.
A quel punto i poliziotti si sono qualificati ed hanno informato l’anziano del raggiro che stava subendo. Il trio, per evitare l’arresto, è risalito velocemente in macchina dandosi alla fuga investendo uno degli agenti che fortunatamente è stato subito dimesso dall’ospedale.
Entrati in un bar per cambiarsi, sono stati raggiunti dagli agenti che hanno immediatamente arrestato e condotto a San Vittore M.A. per truffa aggravata in flagranza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. N.A. e S.A. sono stati indagati per truffa aggravata in concorso. Successivamente gli agenti hanno riconsegnato i soldi all’anziano guidatore.
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