Formula 1: le pagelle del GP di Singapore 2016
I nostri voti (semi seri) al fine settimana di Singapore di Formula Uno. Promossi Rosberg, Raikkonen e Kvjat. Menzione d’onore per il commissario di gara.
F1 2016 – Pagelle dalla notte di Singapore, la Montecarlo d’asia, sfavillante, lussureggiante, accattivante, massacrante. Grattacieli, luci, sorpassi e tanto, tanto sudore in una corsa che ogni volta ti va a durare quasi due ore. Nella notte del gran premio di Singapore vince Nico Rosberg, che pensa di stare a Montecarlo, gioca la scommessa di rimanere fuori e resistere all’arrembaggio di Ricciardo e supera Hamilton in classifica. La Ferrari si complica la vita con Vettel (già, e dov’è la novità?) fin dal sabato, mentre Raikkonen torna con uno dei suoi team radio (“che faccio? Vado più veloce in pit lane la prossima volta?”) ed un quarto posto onorevole. Menzione d’onore per il lucertolone che attraversa la pista il sabato. In mancanza del tifoso in pista dello scorso anno, quest’anno ci ha pensato il povero animale a tenere alto l’onore. Tutti pronti? Via alle pagelle di Singapore.
Nico Rosberg, voto 10:il tedesco più coatto del mondo, con un futuro da DJ dopo il GP d’Italia, imposta una corsa perfetta fin dal venerdi. Veloce, letale, freddo, senza la minima imperfezione o sbavatura. Domina la gara, poi Ricciardo e la Red Bull ti partono alla carica con una tattica aggressiva e gomme extra soft, ma lui imperturbabile ti continua a correre come nulla fosse. Dal muretto lo rassicurano “Daniel non ti raggiunge tranquillo”. Si ok, ma la strizza ti viene uguale quando quello li con la Red Bull ti guadagna 3 secondi al giro. Alla fine vede i fuochi d’artificio del traguardo con 4 decimi di vantaggio. Ok, si può dare inizio alla festa!
Daniel Ricciardo, voto 9:ride Daniel, ride. E meno male che ride l’australiano, perchè dopo Montecarlo (dove mica rideva tanto) con la vittoria sfuggita per un errore ai box, qui a Singapore ha assaporato l’idea della vittoria per tanti giri. Qua a Singapore gliene bastava probabilmente uno in più per superare Rosberg. Ed invece no, anche stavolta secondo. Come l’anno scorso poi, a vederla tutta. Ci sarebbe da recriminare, da rosicare, da arrabbiarsi. E invece lui ride. Filosofia zen!
Lewis Hamilton, voto 6: Non era il fine settimana di Lewis, bisogna dirlo. E prima problemi al brake by wire, e poi i dischi che si riscaldano troppo. E poi mi si lamenta e chiede se anche quelli li, con la macchina come la sua, ha gli stessi problemi. “Si Lewis, ha gli stessi problemi”. Sottotesto: “solo che Nico è primo”. Ti strappa un terzo posto per il rotto della cuffia, nonostante il sorpasso subito da Raikkonen, risuperato ai box per strategia. Sorpasso subito?! Un podio cosi? E’ andata pure bene dai.
Kimi Raikkonen, voto 8: E’ tornato il Kimi che ci piace. Cattivo, categorico, netto. Una lama di rasoio. “Mica lo so che è successo. Ho superato Hamilton, poi me lo so ritrovato davanti. Chissà perchè mi hanno fatto rientrare”. Questo è il nostro Kimi! Ah si, ha pure corso una bella gara.
Sebastian Vettel, voto 10: con tutte le parti cambiate e le penalità prese di conseguenza, partiva praticamente da Kuala Lumpur. Come non bastasse il suo stacco al via è stato degno di un impiegato delle poste che il lunedi mattina deve alzarsi dal letto alle 4. Però poi si ricorda che qui a Singapore ha sfornato sempre dei gran garoni. Corre tanto, lotta un pò qua e la, supera in scioltezza una Toro Rosso e una Haas, e ti si piazza quinto. Chapeau Sebastian. Ciliegina sulla torta, fa l’intervista in italiano, si prende in giro sulla sua stempiatura e si critica per lo start. Bravo Seb!
Daniil Kvjat, voto 9: E’ il nostro eroe di giornata. Fantastico, meraviglioso, cattivo oltre ogni tattica comprensibile. Perchè la vendetta va gustata fredda. Basta cogliere l’occasione giusta. Così, quando ha visto negli specchietti quello la…coso…il fenomeno olandese, gli si è chiusa proprio la vena. Ha ingaggiato un duello d’altri tempi, che piuttosto che farlo passare mi vado a schiantare diretto sui campi da tennis sopraelevati di Singapore. Lui, che si sente in famiglia in casa Red Bull-Toro Rosso come Matteo Renzi ad un’assemblea 5 stelle, non fa passare il giovane fenomeno Max per parecchi giri. Oltretutto sempre con manovre pulite e corrette a differenza del chiacchierato Max che ultimamente ne aveva combinata qualcuna di troppo. insomma, una piccola lezione di guida. Ci provano ai box a dirgli “oh, guarda che la tua gara è su Alonso che li davanti sta scappando, mica su Verstappen che hai dietro”, ma lui se ne frega. Probabilmente il prossimo anno, nonostante i podi con la Red Bull, le buone prestazioni, e nonostante i suoi 22 anni, non sarà in Formula 1 (complimenti al vivaio Red Bull per aver portato subito in alto e averlo affossato con la stessa velocità per dar spazio ad altri) ma ha avuto oggi il suo momento di gloria. E chissenefrega se è arrivato…come è arrivato? Vabbè nono… pazienza…
Max Verstappen, voto 5: Questo ha i tratti del campione, nessuno lo nega. Ma che sia stato pompato e portato in pompamagna da Helmut Marko in Red Bull, annichilendo Kvjat e sottostimando Sainz, è un dato di fatto. Innegabile vedere come all’esordio ci sia stata una sorprendente gara con vittoria. Poteva uccidere psicologicamente Ricciardo. Ed invece, nei mesi seguenti, son sopraggiunte gara buone si, ma anche prestazioni mediocri. E sopratutto, più di ogni altra cosa, Verstappen ha effettuato manovre al limite della correttezza (se non oltre) nelle ultime gare, scatenando anche le ira e le proteste di alcuni avversari. Il campione designato deve ancora crescere, vedendo anche la gara di oggi. E ci mancherebbe altro verrebbe da dire. Mica è una colpa avere nemmeno 20 anni, essere un fenomeno e sbagliare. E’ una colpa inneggiarlo già a campione compiuto e avergli permesso qualche piccola porcheria di troppo. Perchè ora le aspettative sono fin troppo elevate sul giovane olandese che oggi, ha deluso. Lasciamolo crescere.
Il commissario di gara sul rettilineo box, voto 10: scatto da centometrista, coraggio da leone. Il commissario di pista che al rientro della safety car attraversa il rettilineo d’arrivo, sprezzante del pericolo è l’ennesima stranezza di Singapore. E fregandosene pure, cammina anche al lato della corsia. Una sfida che nemmeno Fast & Furious. Rosberg rosica e gli tira pure la staccata. Voto 10 allo sprezzo del pericolo, voto 5 alla forma fisica.