Smart Electric Drive: primo contatto
La Smart elettrica provata sulle strade di Miami.
Il mondo dell’elettrico è diviso in due. C’è chi pensa che la soluzione migliore sia progettare da zero un nuovo modello, dall’altra parte c’è chi è convinto che l’auto elettrica possa far parte di una gamma di motorizzazioni. E’ questo il caso di Smart, che propone la propulsione elettrica su tutte le versioni, ovvero Smart Fortwo, Smart Fortwo Cabrio e Smart Forfour. In attesa dell’imminente debutto nelle concessionarie americane, al quale seguirà quello in Europa ad inizio del 2017, siamo volati fino a Miami per il primo test drive in anteprima.
Diciamo allora che la quarta generazione di Smart diventa “adulta”. Meno sperimentale, più pronta all’uso quotidiano. Sotto al cofano c’è un motore elettrico da 60 kW (81 CV) che produce, dati alla mano una coppia di 160 Nm fin da subito. Segnate questi numeri, perchè sostituiranno in futuro il rapporto cilindrata/cavalli al quali siamo abituati da sempre. Due parole sul motore, definito come sincrono a corrente trifase. Quello che però interessa maggiormente è che è sufficiente un unico rapporto di trasmissione fisso del cambio, mentre per la retromarcia viene invertito il senso di rotazione del motore.
Curiosità: il motore è prodotto in Francia da Renault, a prova del consolidato rapporto di collaborazione in atto da tempo. La batteria di capacità è 17,6 kWh è realizzata da Deutsche Accumotive del gruppo Daimler, sulla base di 96 celle piatte prodotte da LG. Il peso è ridotto rispetto alla versione precedente nonostante sia stato migliorato l’involucro, pensato per garantire sicurezza in caso di incidenti o incendio. La sua posizione, sotto ai sedili, migliora la posizione del baricentro e quindi la stabilità.
A bordo, la Smart ForTwo è sempre lei, a prova di quanto dicevamo inizialmente. C’è in più strumento che indica la potenza utilizzata ed il livello di carica della batteria, davvero chiaro e intuitivo. Non resta che partire: detto fatto. Accendo il quadro, innesto la marcia automatica e premo l’acceleratore, con quell’effetto particolare tipico dei mezzi elettrici: l’auto si muove ma non sento nulla.
Mi lancio nel traffico con un po’ di timore, dovuto alla dimensioni americane delle altre automobili. Una sensazione che termina rapidamente, perchè è davvero facile prendere confidenza con questa Smart. Il baricentro abbassato le dona sicurezza ed allo stesso tempo la coppia del motore elettrico rende tutto molto divertente. Sorprende l’accelerazione da fermo, che senza essere “cattiva” ti porta ad acquistare velocità davvero rapidamente. I cambi corsia e le inversioni sono da “smart”, con quel suo raggio di sterzata da record.
C’è da aggiungere che in modalità Eco viene modificata la reazione alla pressione dell’acceleratore, un po’ come accade nelle motorizzazione tradizionali, la velocità massima viene limitata ed il recupero dell’energia viene portato al massimo. In fase di rilascio, o in frenata, l’energia cinetica della vettura viene convertita in energia elettrica, generando il cosiddetto recupero. Non solo: a bordo c’è anche un radar che verifica il traffico attorno a noi e seleziona la “quantità” di recupero ottimale in quel preciso momento.
Usciamo da Miami per inoltrarci su una “interstate”. Sento il sibilo del motore elettrico, ma ammetto di “cercarlo” costantemente per confrontarlo con quello prodotto dal benzina. L’insonorizzazione mi sembra buona, forse anche perchè i limiti di velocità impongono una andatura piuttosto “paciosa”. Il tempo non è dei migliori, non è necessario attivare l’aria condizionata e arrivo a destinazione dopo aver fatto circa 90 km; la batteria è attorno ad un terzo della carica, ma alla partenza non era al 100%. Smart afferma che l’autonomia può arrivare fino a 160 km, e che la ricarica tramite il wallbox è di circa 3,5 oppure 6 ore con una presa domestica. E’ sempre utile ricordare che per l’elettrico vale l’esatto contrario di quanto accade nei motori termici: nell’utilizzo in città si ha maggiore recupero, quindi una autonomia maggiore.
In questo primo “assaggio”, devo dire che la Smart Elettrica mi ha conquistato, tanto da farmela preferire al modello a benzina. Sempre pronta allo scatto, brillante e nello stesso tempo “elastica”, così come dovrebbe essere una vettura cittadina. Rimane sempre la spada di Damocle dell’autonomia, un problema che al momento nessuno è ancora riuscito a risolvere. Per quanto riguarda questa Smart, confidiamo in un prossimo test a lunga durata per poter valutarne l’autonomia effettiva con più precisione.