Volkswagen XL1: prova su strada [Video]
Attraversando le strade di mezza Europa al volante della Volkswagen XL1.
7.200km in giro per l’Europa, con una macchina che pesa poco meno di 800kg, e un un ibrido TDI da 800cc, due posti secchi con sedili privi di regolazioni, con un piccolo bagagliaio e dritti sparati da Parigi verso Svezia e Finlandia con l’inverno alle porte. Il tutto con pneumatici anteriori 115/80 R15 (non catenabili), ma ancor peggio con l’auto che non si può sollevare con un normale cric in caso di foratura, inoltre quel tipo di pneumatico è praticamente introvabile in caso di problemi mentre le ruote posteriori sono carenate e complicatissime da smontare. Insomma le premesse c’erano tutte per innescare più di un dubbio in merito alla felice riuscita del nostro
#smartcities360 a bordo della piccola XL1.
E invece tutto ha filato per il meglio con la piccola Volkswagen che sfrecciava veloce e sicura di città in città, da nazione a nazione senza mai un problema o un tentennamento. E anche quando le chiedevamo più del dovuto con trasferimenti autostradali da 600km in un giorno, con medie velocistiche sempre troppo vicine alla sua top speed per di più senza ricaricare la batteria anche per più di due giorni, eppure il risultato era semplicemente un aumento del consumo, scendendo così dagli 80-90 km/l dell’uso urbano con batterie cariche fino ai 40-50 km/l delle lunghe “sgroppate” autostradali.
Il meglio della XL1 però è il “veleggio”. Guidare ad un andatura spedita con un filo gas, disegnando le curve con lo sterzo preciso è il massimo che si può chiedere a questa vettura. E più la strada diventa tortuosa e più aumenta il piacere alla guida. E’ impressionante come con della ruote così piccole, 110 davanti e 140 dietro, si riesca ad ottenere una tale aderenza in curva. La massa inferiore agli 800 kg in questo caso ha un ruolo cruciale. Le inerzie sono ridotte al minimo a tutto vantaggio dell’agilità e della compostezza. E’ una trazione posteriore, ma il comportamento in curva è neutro e ben bilanciato. Predilige le curve a bassa velocità, ma anche sul veloce ha messo in mostra una stabilità eccellente. Anche esagerando è difficile metterla in crisi, e semmai c’è sempre l’elettronica di bordo, ESP e ABS, a rimettere le cose a posto.
Se non fosse per il prezzo, e per la sua natura “prototipale”, un pensierino ce lo farei. Leggera, aerodinamica, parca e divertente, sarebbe la vettura perfetta per unire bassi costi di gestione, piacere di guida ed efficienza. Che il futuro ci riservi auto di questo genere? Il sogno di Ferdinand Piëch potrebbe allora diventare il sogno di molti.