Volkswagen Tiguan 1.6 TDI: primo contatto
Volkswagen Tiguan solo per l’Italia con la versione con motore diesel da 115 Cv: le nostre prime impressioni di guida
Volkswagen Tiguan – In Italia oltre il 50% dei veicoli acquistati sono equipaggiati con motori diesel dal 1.5 al 1.7. Nell’ultimo anno la domanda dei clienti per questo tipo di propulsione è quasi raddoppiata. Dunque, la Volkswagen Tiguan che non c’era adesso c’è. Abbiamo provato sulle strade del Trentino la nuova versione 1.6 TDI da 115 cavalli a trazione anteriore: un’edizione del tutto esclusiva per l’Italia. E’ destinata a competere nella porzione più ampia e accessibile del segmento SUV compatti, dove Tiguan finalmente può rappresentare una alternativa a Hyundai Tucson, Kia Sportage e soprattutto Nissan Qashqai, nelle rispettive motorizzazioni diesel di accesso alla gamma. Nel mirino ci sono naturalmente anche i SUV di dimensioni ancora più compatti come Jeep Renegade e Fiat 500X. Come vedremo, per Tiguan contano il fattore prezzo, con una offerta di lancio a quota 26.500 euro, ma anche l’insieme del pacchetto tecnico. Tiguan scende di potenza e costi, non di livello.
Dal 2007, l’anno della sua introduzione, Tiguan rappresenta un modello di consistente successo per Volkswagen, con 2,64 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo di cui 90.000 solo in Italia. Dove, per altro, la sua terza generazione 2016 a fine novembre ha raggiunto le 12.000 immatricolazioni, con una di mercato del 14% tra i Suv medi di fascia alta.
L’estetica è intatta rispetto alla versione 2.0 diesel. Dal look squadrato che fotografa il nuovo corso Volkswagen spicca il frontale spigoloso da cui partono le linee che accompagnano la vetture sulle fiancate e fino alla coda. Le proporzioni sono quelle di un lusso sobrio, la qualità degli assemblaggi resta di alto livello e le luci tra le lamiere sono senza sbavature. Ancora Formula Tiguan per gli interni, con il bagagliaio dalla capacità variabile da 615 a 1.665 litri che non sacrifica affatto lo spazio a disposizione degli occupanti. Quattro posti oggettivamente comodi, il quinto, il posteriore centrale, che beneficia comunque del divano scorrevole. Molta l’abitabilità anche all’altezza delle spalle e della testa. Grande infine la sensazione di qualità percepita nella scelta dei materiali, anche se declinati in un look fin troppo sobrio rispetto alla concorrenza. La serietà del design, del resto, è uno degli elementi che indirizza istintivamente Tiguan verso una categoria superiore, così come la strumentazione sostituita da uno schermo LCD da12,3 pollici ( optional 660 euro) e il display touch da 8″con MirrorLink e l’integrazione con smartphone Adroid e iOs.
Al volante si apprezza una posizione di guida corretta e un buon allineamento tra sterzo e pedali, in linea con le compatte Volkswagen, mettendo in conto la visibilità maggiorata derivante dalla carrozzeria alta. Del resto, sul piatto c’è una vettura nata per viaggiare nel comfort e nella attenzione ai consumi. Il quattro cilindri turbodiesel da 1.568 cc di cilindrata e 115 cv di potenza massima ha una coppia massima di 280 Nm tra i 1.700 ed i 2.900 giri. Con questo spirito contano relativamente la velocità massima dichiarata di 185 km/h e il tempo di 10,9 secondi per raggiungere i 100 orari. Vale la ricerca di una guida dinamica sfruttando la spinta del propulsore che nella marcia autostradale staziona a 2.100 giri mantenendosi sui 130 di andatura e consente molta elasticità nei sorpassi. Molto del merito va anche al cambio manuale a sei rapporti con innesti consistenti e precisi, una caratteristica oggettivamente non comune nei competitor diretti di Tiguan 1.6 TDI. La trasmissione DSG a doppia frizione non è disponibile, ma nel misto si recupera il piacere delle scalate senza intaccare la silenziosità: il motore è isolato acusticamente molto bene, mentre tornando alla marcia autostradale si pagano fruscii aerodinamici evidenti.
Quanto l’operazione di “downscaling” della Tiguan sia riuscita, lo dice la strada. Sfruttare un telaio nato per gestire potenze fino a 240 cv con un propulsore che ne eroga 115 poteva svilire le qualità dinamiche della vettura, che invece ne esce più che bene. Non c’è la trazione integrale, ma l’assetto resta bilanciatissimo nella distribuzione dei pesi, nei trasferimenti di carico e in frenata. Le sospensioni restituiscono isolamento e comfort ma pochissimo molleggio superfluo, lo sterzo consente una precisione molto alta per uno sport utility e il rollio è assolutamente sotto controllo anche nei percorsi misti più impegnativi. Resta una Tiguan con la sua consistenza, e qualcosa in più. Volkswagen dichiara una percorrenza media di 20,8 chilometri con un litro di gasolio, ma l’esperienza reale ne segnala 17 su percorsi con pendenze importanti. Quelle sparite sul fronte del listino.
[rating title=”VOTO” value=”8″ value_title=”Primo contatto” layout=”left”]Tiguan 1.6 TDI ha un prezzo pari a 28.750 euro, che però grazie al contributo della rete di concessionarie scende a 26.500 euro per la versione di accesso Style, equipaggiata di serie con sette airbag, front assist, multi collision brake, fatigue detection, rain & light assist, cruise control e lane assist, oltre che del sistema composition media con display 8″ e l’App connect. L’allestimento superiore, il Business dal valore di 1.100 euro, comprende anche il navigatore satellitare integrato con servizi Car-net e il cruise control adattivo.
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