Kia Rio 2017: prima prova
La nuova Kia Rio ha un look piacevole e buona qualità costruttiva, ma è soprattutto divertente da guidare: la nostra prima prova in Portogallo
Kia Rio 2017 – La quarta generazione di Kia Rio è una delle novità più interessanti di questi primi mesi del 2017: siamo andati a provarla a Sintra, in Portogallo. I prezzi e gli equipaggiamenti di serie saranno comunicati entro il mese di febbraio.
[rating title=”VOTO” value=”7,5″ value_title=”Primo Contatto” layout=”left”]Partiamo subito con il dire che alla guida Kia Rio sorprende una impostazione sportiva che in parte va spiegata. Grazie all’utilizzo di acciai ad alta resistenza, la vettura ha un peso contenuto, e questo ha aiutato moltissimo a trovare la giusta centratura per le sospensioni, in grado si assorbire bene le asperità dell’asfalto senza dover cedere ad un molleggio da utilitaria. Anzi, Kia Rio è compostissima negli inserimenti di curva e nei trasferimenti di carico durante i rapidi cambi di direzione. Sfodera un rollio tanto basso da invitare a divertirsi con lo sterzo, uno degli elementi che piacciono di più della vettura. La servo assistenza lo rende confortevole in manovra, ma poi acquista un feeling diretto durante la guida. Rio 2017 è ben insonorizzata durante la marcia, ma molto precisa nelle traiettorie, e il nostro test in condizioni di asfalto estremamente bagnato con pneumatici 205/45 R17 ha perfino dimostrato l’intervento non troppo invasivo dell’Esp, puntuale ma non troppo frequente. Buona e sportiva la frenata, con spazi di arresto contenuti anche sotto il diluvio.
Il giudizio è quello di una vettura divertente e molto invitante alla guida, ma per la quale va fatta una scelta attenta sulle motorizzazioni. A benzina, Kia propone il 1.0 T-GDI 3 cilindri turbo da 100 Cv e 172 Nm di coppia, e il 1.2 da 84 Cv con 122 Nm, mentre il 1.4 diesel è disponibile nei due livelli di potenza da 70 e 90 Cv. Nel nostro test abbiamo scelto più eventualità.
Il quattro cilindri benzina 1.2 da 84 Cv non ci ha affatto colpito per brillantezza, con la coppia che arriva a 4.000 giri e la potenza a 6.000, senza una spinta in basso che permetta di utilizzare la vettura in modo sciolto con cinque occupanti a bordo. In salita avverte la fatica di trovare il regime e il cambio a cinque rapporti, con innesti buoni ma non eccezionali, ha una spaziatura fin troppo distante tra seconda e terza marcia. Molto più pepato il 1.0 T-GDI, un 3 cilindri turbo sicuramente di scuola moderna e quindi senza vibrazioni parassite, ma anzi con un bel sound al salire di giri e capace di sfruttare lo stesso cambio del 1.2 in modo diverso, con una coppia consistente a 1.800 giri e anche un allungo piacevole verso la zona alta del contagiri. La Rio 1.0 T-GDI sarebbe la scelta ideale, se non fosse per la percezione chiara di consumi alti forzando appena l’andatura: nel nostro test ci siamo discostati dal dato ufficiale di 22,2 Km al litro, e il computer di bordo è arrivato a segnalare 14.
Il compromesso ideale sta nel 1.4 diesel da 90 Cv. La coppia di 240 Nm è la più alta in assoluto, i consumi sotto controllo e la piacevolezza in ripresa tanta. In più dispone di un cambio a sei marce dagli innesti precisi e la spaziatura dei rapporti azzeccata, l’ideale per sfruttare a dovere un’altra dote della Rio, ovvero la frizione, dall’azionamento non molliccio ma consistente e soprattutto una modularità veramente buona nel gestire il punto di stacco e l’utilizzo del freno motore.
Kia Rio 2017: com’è
La nuova Kia Rio compatta nasce come una “auto globale” ed è costruita nello stabilimento di Sohari, in Corea, ma la mano del centro stile europeo è riuscita a proporre un design che va anche stretto alla classica definizione di vettura “Segmento B”.
Rispetto alla generazione precedente, la nuova Rio guadagna 1,5 cm in lunghezza (406 cm), 0,5 cm in larghezza (172 cm) e porta la distanza tra le ruote anteriori e posteriori a 258 cm. Tenendo i conti con le rivali principali, Renault Clio, Volkswagen Polo e Ford Fiesta, la carrozzeria della Rio si posiziona proprio a ridosso della francese, la più grande del lotto ( 406 X 173 x 145 cm ) e questo significa essere una alternativa anche come prima auto di famiglia.
L’impatto estetico è più che buono, con un cofano allungato e la ormai classica mascherina anteriore che Kia definisce Tiger Nose, poi fiancate molto compatte e zona posteriore con montante sottile e sbalzi corti. L’effetto, soprattutto con i cerchi da 17 pollici, è davvero piacevole. Le lamiere e le plastiche scelte per le fanalerie trasmettono una sensazione di qualità.
Gli interni della Rio sono ben disegnati. La plancia è ordinata ed ergonomica, con lo schermo touch al centro che permette ridurre drasticamente il numero dei pulsanti. Belli quelli della climatizzazione nella zona inferiore del cruscotto in corrispondenza del tunnel.
L’abitacolo nel suo complesso è ampio, con tanto spazio all’altezza delle spalle e con quello necessario per i movimenti delle gambe, sia nei posti anteriori che posteriori, dove possono sedere anche passeggeri di alta statura. I sedili sono contenitivi, consistenti, e la zona centrale del divano posteriore ha una imbottitura standard, dunque la Rio è davvero una vettura per cinque passeggeri.
La posizione di guida è fin troppo corretta per una citycar. I pedali sono bene in asse con il volante, che ha regolazioni manuali in profondità e altezza, anche se lo avremmo preferito con un fondo corsa più verticale. Un errore di ergonomia da matita rossa invece nel tunnel centrale, con la leva del cambio molto incassata e il bracciolo portaoggetti che invece è alto e troppo avanzato, tanto da essere colpito frequentemente con il gomito ad ogni innesto di una marcia pari.
Per via di una carrozzeria molto lineare, la percezione degli ingombri è sempre alta e altrettanto lo è la visibilità, anche nella svolta, mentre il lunotto posteriore a trapezio è oggettivamente piccolo, tanto che un terzo dello specchietto retrovisore è in pratica sprecato.
Piace anche il bagagliaio, con 325 litri di capienza e un vano regolare per tutta la lunghezza, anche se con una soglia di carico a ben 73 cm di altezza. Conti alla mano, la capacità di carico di Rio è ben superiore a quella delle rivali: 280 litri per Volkswagen Polo, 290 per Ford Fiesta e 300 litri per Renault Clio. Il bagagliaio della Rio ha anche un doppio fondo, la cui capacità aggiuntiva può essere investita anche per sostituire il kit di riparazione e il ruotino con una vera ruota di scorta, optional. La coreana paga però qualche concessione di troppo alla sua natura di “world car”, pensata per tutti i mercati: le plastiche di rivestimento sono soffici ma abbastanza convenzionali, e nelle versioni base l’intera portiera è realizzata con un unico pannello e quindi un look troppo spartano.
Scheda Tecnica Kia Rio 2017
Kia Rio 2017: la scheda tecnica by Blogo Motori on Scribd