L’auto autonoma: una seconda casa
Per il Designer Kota Kobayashi gli abitacoli delle future auto autonome diventeranno una seconda casa.
Le auto autonome del futuro saranno quasi una seconda casa: un luogo dove fare colazione, giocare ai videogiochi, tenere riunioni di lavoro o avere rapporti sessuali. A sostenerlo è Kota Kobayashi, Designer di Ustwo, azienda hy-tech che spesso collabora con le case automobilistiche per offrire soluzioni digitali innovative.
Lo ha fatto, come riporta inverse.com, durante un workshop sulla progettazione di un veicolo a guida autonoma organizzato da Tech 2025, nel quale era il relatore principale, spiegando di aver preso come riferimento ciò che i passeggeri cercano durante un viaggio in aereo: relax, intrattenimento, produttività. “L’interno di una macchina è uno spazio intimo molto privato, che è diverso dallo spazio condiviso con gli altri passeggeri di un aereo”, ha detto Kobayashi. “Un ottimo esempio di intimità è il sesso. La maggior parte delle persone non lo farebbero in un luogo pubblico.” Ciò significa che disegnare auto con spazi interni ad alto livello di privacy è uno degli attuali obiettivi di un designer. “Penso che la gente possa iniziare a prendere in considerazione gli abitacoli delle auto come un’estensione della loro casa o ufficio.”
Cambiando totalmente il modo in cui immaginiamo il trasporto. Ciò che la gente vorrà fare all’interno dell’auto, farà loro cambiare il tipo di veicolo che acquisteranno. Kobayashi immagina un futuro di automobili con interno convertibile in stanza da letto, sala riunioni, oppure concepita per lo svago dei bimbi. Auto diversissime da quelle di oggi, anche se il comfort potrà essere un anello di congiunzione tra il presente ed il futuro: “Credo che la maggior parte delle persone sfrutterà il più tempo libero a disposizione per rilassarsi, quindi nella maggior parte dei casi sarà un ambiente confortevole, molto più vicino a come sono ora gli interni, piuttosto che un ambiente con tavolo e scrivania. Prevalentemente rimarrà così, a meno che non venga creata un’auto specificamente progettata per la concentrazione delle persone, come lo è una sala riunioni.”