Skoda Octavia RS e Scout: primo contatto
La Skoda Octavia provata nelle sue salse più sportive e avventuriere, ecco come sono e come vanno le RS e Scout.
In Europa più di un’Octavia ogni 10 é una RS. Nella gamma della segmento D la versione sportiva conta per il 13% del totale, un dato estremamente significativo. Questo anche grazie all’offerta di motorizzazioni, con i 2.0 benzina e diesel da 230 e 184 cavalli con trazione anteriore o integrale e cambi manuali o automatici doppia frizione DSG. Forse il suo successo è dovuto anche al fatto che pur non dando nell’occhio è capace di prestazioni da prima della classe: è un lupo travestito da agnello. Alla gamma della Skoda Octavia RS non manca davvero nulla quindi e per provarla a fondo nella sua versione appena rinnovata sono andato in Austria sulla pista del Driving Camp Pachfurth dove ho potuto provare le varie versioni della sportiva insieme alla sorella votata all’offroad, la Skoda Octavia Scout.
[rating title=”VOTO” value=”8.5″ value_title=”Octavia RS” layout=”left”]La RS m’è sempre piaciuta. Già nelle sue versioni precedenti era un’ottima auto e con questo affinamento di metà carriera poteva solo migliorarsi. I tecnici boemi l’hanno toccata pochissimo: la carreggiata posteriore è allargata di 3 centimetri, il che rende più stabile la coda, mentre l’assetto è ora disponibile anche DCC, il Dynamic Chassis Control. Quest’ultimo permette di tarare le sospensioni a seconda della strada che si andrà ad affrontare. Agendo sul pulsante dei driving modes, si possono irrigidire istantaneamente gli ammortizzatori, rendendo l’handling dell’auto estremamente sportivo.
Di contro nel suo setup più rigido l’assetto diventa davvero granitico. Se l’asfalto non è più che perfetto si iniziano a sentire in maniera marcata tutte le asperità della strada. Basta però un tocco sul display da 8 pollici per tornare in modalità comfort e avere un setup meno estremo. Lo sterzo si alleggerisce, diventa meno diretto e l’assetto si rilassa, copiando bene le imperfezioni stradali e rendendo il viaggio nettamente più confortevole. D’altro canto però la guidabilità ne risente leggermente: la Octavia RS mantiene comunque un’impostazione sportiva, cedendo però a un lieve rollio.
Poco male però: se si viaggia, la modalità Normal è probabilmente quella più adatta. L’impostazione dell’auto è più neutrale e coniuga buone doti di comfort con una buona dose di piacere di guida. Inizialmente mi sono concentrato sull’unica versione disponibile attualmente in Italia, la Skoda Octavia RS 2.0 TDI da 184 cavalli e 380 Nm. Per non farmi mancare nulla ho scelto il massimo allestimento con cambio automatico DSG a 6 rapporti e trazione integrale, un’auto che, di base, viene proposta a un prezzo di 32 mila euro.
Il classico duemila diesel del Gruppo spinge immancabilmente bene e, usando il launch control, mostra anche uno spunto sorprendente. Questo anche grazie all’abbinata con l’automatico doppia frizione che risulta sempre reattivo nelle varie modalità fatta eccezione per la Sport dove, per i miei gusti, mantiene sempre un po’ troppo alto il regime del motore. Scelta giusta, per carità, ma avrei preferito avere una via di mezzo tra le impostazioni normali e l’estrema sportività della trasmissione. La trazione integrale ha lavorato egregiamente sull’asfalto austriaco reso molto viscido da continui acquazzoni che hanno caratterizzato il mio primo contatto.
L’intervento dell’integrale non si sente: il 4×4 a controllo elettronico con frizione multidisco è sempre vigile su ciò che sta accadento ed è talmente rapido nel trasferimento di coppia tra i due assi che praticamente non si percepisce nulla. Quello che si sente è però il miglioramento notevole di aderenza e motricità, caratteristiche che ho riscontrato anche sulla nuova Skoda Octavia Scout. In questo caso la trazione integrale è proposta di serie insieme a un assetto rialzato di 3 centimetri rispetto alle normali Skoda Octavia. Queste caratteristiche rendono la Scout un’auto con poche paure: la wagon non teme di sporcarsi le ruote e anche gli sterrati più accidentati non la spaventano viste le protezioni che caratterizzano sottoscocca e carrozzeria.
[rating title=”VOTO” value=”8″ value_title=”Scout” layout=”right”]La modalità di guida Offroad permette maggiore libertà sullo sterrato grazie a impostazioni specifiche pensate per facilitare l’utilizzo anche per i meno esperti. Su strada la Skoda Octavia Scout risulta un po’ più morbida della sorella: il rollio in inserimento è più marcato ma non eccessivo. Ciò non rovina la guidabilità dell’auto che risulta comunque piacevole seppur non sportiva. Lo sterzo è morbido e progressivo mentre l’offerta di motori comprende unicamente due motorizzazioni a gasolio da due litri.
Nella mia prova ho testato i due diesel da 184 e 150 cavalli. Il primo è immancabilmente più spigliato e corposo, mentre il secondo è un ottimo compagno di viaggio visti i suoi consumi dichiarati di 4.5 litri ogni 100 chilometri. La rumorosità percepita è paragonabile tra le due motorizzazioni e, come sulla RS, l’abitacolo risulta ben isolato rispetto all’esterno. Su entrambe le versioni lo spazio a bordo è praticamente identico. Praticamente perché sulla RS sono presenti di sedili sportivi con poggiatesta integrato che hanno cuscini più profilati pensati per contenere il corpo dei passeggeri pur fornendo una buona comodità. Davanti, anche nelle versioni con tetto apribile, lo spazio non manca nemmeno in altezza e dietro la situazione è ancora migliore.
Anche se il guidatore è molto alto il passeggero alle sue spalle ha davvero tanto spazio per le gambe: rimane una spanna libera dal ginocchio, come se si fosse su un’ammiraglia. Anche in altezza lo spazio è ottimo e se si guarda ancora più dietro si trova il vero fiore all’occhiello di ogni Skoda che si rispetti. Sto parlando del bagagliaio, il più ampio della famiglia di segmento D del Gruppo Volkswagen con i suoi 590 litri che all’occorrenza possono arrivare fino a 1.580 litri abbattendo gli schienali posteriori.
Dal punto di vista della tecnologia non manca praticamente nulla. Dalla sicurezza all’infotainment la nuova Skoda Octavia ha praticamente tutto il meglio attualmente disponibile all’interno del Gruppo Volkswagen. Si passa così dall’impianto di infotainment con touch screen da 8 pollici – di serie c’è un 6.5” – ai sistemi di assistenza alla guida più avanzati che spaziano dalla frenata autonoma in caso di emergenza al mantenimento della corsia di marcia per arrivare al rilevamento della stanchezza del guidatore.
Insomma, la nuova Skoda Octavia ha davvero tutte le carte in regola per poter far bene anche sul mercato italiano. A fianco del modello di serie, già provato e apprezzato, ora arrivano anche le nuove Scout e RS pensate per una clientela specifica. La Scout è perfetta per chi vuole un’auto più avventurosa, non solo per estetica ma anche tecnicamente. La Skoda Octavia RS è invece un lupo mascherato da agnello: sportiva sottopelle ma poco vistosa esteticamente e con un bagagliaio capace di conciliare tutta la famiglia.