F1: una Honda così in crisi da farsi aiutare da…Mercedes!
Da Brixworth arriverà l’aiuto verso i motori Honda. Già ma come? E chi controllerà questo “aiuto”?
Formula 1 – “Fidatevi di me. Torneremo a dominare”. A rileggere le parole di Ron Dennis all’inizio dell’avventura con Honda certo, viene da sorridere, o da mettersi le mani nei capelli fate voi. Quel che è chiaro è che la casa dell’Ala in Formula Uno non sta facendo per nulla una buona figura, anzi. Perchè se al primo anno i problemi – anche se troppi – erano stati perdonati, se al secondo alcuni progressi si erano visti – seppur insufficienti, considerando come Alonso esultasse per duelli vinti con Renault e Toro Rosso – ora la situazione è francamente inaccettabile.
A Sochi si è ripetuto l’ennesimo avvilente spettacolo, con Fernando Alonso che ha parcheggiato la vettura prima ancora che iniziasse la corsa, situazione oltretutto non nuova, già capitata in Bahrain a Steffel Vandoorne, nemmeno uscito dai box. Insomma, la situazione è tragica a dir poco e ciò che più conta è che – al di là della figuraccia di Tokio – la Formula Uno tutta sta perdendo una potenziale forza in campo. Già, perchè il duello tra Mercedes e Ferrari è eccezionale, l’innesto di Renault – non fosse stato per una Red Bull sbagliata – era preventivabile e dietro l’angolo. Ci si attendeva il salto di qualità Honda ed invece qui si tratta di canto del Cigno.
Ed allora che fare? Semplice, affidarsi ai nemici. Si, è vero, la notizia ha del paradossale ma tant’è: nonostante le smentite di Toto Wolff durante il fine settimana di Sochi, la Mercedes si sarebbe offerta nell’aiutare i motoristi Honda. Ovviamente il tutto non avverrà alla luce del sole, anche perchè la situazione già di per se risulta imbarazzante, sopratutto per i giapponesi.
Non è un caso che Gilles Simon se ne andò da consulente per Honda proprio perchè non supportato, visto l’orgoglio che caratterizza gli ingegneri nipponici. Ad intervenire quindi, forzando la mano è stata la McLaren, stufa ovviamente di passare per zimbello del circus. Già, ma quali saranno i risvolti di questo “affiancamento”? Sembra di parlare di concetti da scuola media, quando gli studenti più bravi aiutavano quelli più indietro, ed in effetti così è, non fosse che qui si parla di investimenti mostruosi e, sopratutto, di know-how degno di un film da spionaggio industriale (chi ha parlato di spy-gate del 2007?).
Ma tant’è, politica e show must go on. La Federazione – attraverso un calcolo che solamente loro hanno ben capito – ha valutato all’interno di un range del 3% il differenziale di potenziale tra motori Mercedes, Ferrari e Renault – chi è al di sotto può essere aiutato. Si ma come può giungere questo aiuto? Secondo la FIA ci sarebbero tre punti fondamentali, come riportato dal collega Franco Nugnes: condivisione fornitori, lancio di progetti in co-engineering con i motoristi di casa Mercedes, disponibilità di consultazione di qualche specialista Mercedes.
Bene, tutto chiaro, ma chi può dire con certezza che lo scambio non possa essere fatto in entrambi i lati? Il fatto che la PU Honda non funzioni, non significa che questa possa avere delle interessanti soluzioni tecniche. Anzi, proprio un risparmio notevole di peso ed una soluzione estrema di casa Honda ha portato ai problemi. La soluzione funzionava perfettamente – con enorme riduzione di peso – con un cilindro, ma quando a Tokio hanno declinato la scelta su tutti e sei sono iniziati i problemi innescati dalle vibrazioni.
Dunque bisognerà capire per bene come verrà regolamentato questo aiuto. Chi controllerà i controllori?