Mercedes-AMG GT R: la nostra prova video
La più potente delle GT di Stoccarda provata su strada e in pista: ecco la nuova Mercedes-AMG GT R
La Mercedes-AMG GT R è, probabilmente, la massima incarnazione vista finora di auto sportiva secondo Stoccarda: bella e guidabile pur esssendo alla massima espressione tecnica. Lo schema classico del motore anteriore da 585 Cv e della trazione posteriore si affianca alla ricerca di un’aerodinamica attiva sofisticata che reagisce alle condizioni di guida, il tutto supportato da una gestione elettronica pronta per la pista. C’è perfino la citazione alla leggenda, quella che si ritrova nella mascherina a listelli verticali che ricorda la splendida 300 SL che nel 1952 vinse la leggendaria Carrera Panamericana sulle strade messicane.
La Mercedes-AMG GT R non solo è la massima evoluzione del marchio di fondato da Hans Werner Aufrecht ed Erhard Melcher nel 1967, un’auto talmente performante da riuscire a girare al Nurburgring in 7 minuti e 10 secondi. Un risultato che non stupisce visto che la coupé può toccare i 100 km/h da fermo in 3.6 secondi e raggiungere una velocità massima di 318 km/h. Anche il prezzo è livellato con le prestazioni: la Mercedes-AMG GT R costa 178.410 euro, optional esclusi.
Nelle competizioni esiste la categoria GT3 dove le vetture nascono come evoluzione di auto sportive regolarmente in vendita. La filosofia della Mercedes-AMG GT R è opposta: si tratta, praticamente, di una Mercedes-AMG GT3 autorizzata alla circolazione stradale. Inoltre da quest’anno una Mercedes AMG GT viene schierata sia nel Campionato Italiano Gran Turismo sia in molte competizioni internazionali compresa e gare di endurance.
Molto oltre GT e GT S
Per la Mercedes-AMG GT R i centimetri sono solo un paragone con le sorelle minori GT e GT S, quasi indentiche come ingombri ma diverse come approccio e materiali in gioco. Telaio e carrozzeria sono realizzati in diverse leghe d’alluminio, il bagagliaio è in acciaio e il cofano anteriore in magnesio. Rispetto alla GT S, la GT R dichiara un peso inferiore di 90 kg e ferma la bilancia a quota 1.554 kg. La carrozzeria è stata modificata per generare downforce supplementare, spinta aerodinamica verticale verso il suolo da utilizzare in chiave dinamica.
Gli elementi più evidenti sono di certo il tetto in carbonio, l’ala posteriore fissa e l’estrattore posteriore con scarico centrale, ma il fondo nasconde una novità determinante. Dietro il paraurti anteriore c’è un elemento leggero in carbonio che in modalità Race, e a una velocità superiore a 80 km/h, fuoriesce automaticamente verso il basso di circa 40 millimetri, accelerando il flusso dell’aria nel fondo scocca e generando il classico effetto Venturi che sigilla la vettura al suolo.
La ricerca del dettaglio è la caratteristica di una vettura che deriva realmente dalle competizioni. I parafanghi anteriori ora sono in carbonio, allargati di 46 millimetri necessari per ospitare cerchi da 19 pollici all’anteriore e da 20 al posteriore con pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 adatti alla strada e al circuito. In più, l’opzione di un impianto frenante più leggero di ulteriori 17 Kg con dischi in materiale composito da 40,2 e 36 cm di diametro.
Animale da pista
Emozionante, perché il divertimento può trasformarsi in un gioco di prestigio, tra sterzo preciso e motore rabbioso che mettono a dura prova le larghe gomme posteriori. Alla guida si avvertono le numerose differenze rispetto alle sorelle minori GT e GT S, prima fra tutte l’asse posteriore sterzante che migliora l’agilità in curva. Due attuatori dello sterzo sostituiscono i bracci di convergenza dell’asse posteriore, modificando l’angolo anche di 1.5 gradi. Fino a 100 km/h le ruote posteriori vengono sterzate in direzione opposta a quelle anteriori per accrescere l’agilità, mentre a velocità più elevata il sistema sterza in fase con le ruote anteriori, allungando virtualmente il passo per una stabilità maggiore. L’effetto è di una precisione disarmante anche forzando il ritmo.
L’impostazione racing sulla Mercedes-AMG GT R è più che uno slogan. Per ridurre al minimo le masse non sospese le sospensioni a doppi bracci trasversali hanno elementi oscillanti, snodi e supporti ruota in alluminio fucinato. Molto meno peso, che è un vantaggio, abbinato alle potenzialità dell’assetto regolabile sviluppato appositamente per la nuova GT R, con ammortizzatori a ghiera per impostare in modo personale il comportamento della vettura. Più convenzionali, almeno in teoria, le sospensioni Ride Control a regolazione elettronica, con adattamento continuo alla velocità di marcia e alle condizioni del fondo: i tre livelli di impostazione, Comfort, Sport e Sport Plus, sono del tutto specifici per questo modello.
Il cambio a doppia frizione a sette marce resta strutturalmente lo stesso di GT e GT S, collocato in transaxle, dunque direttamente sull’asse posteriore, per migliorare la distribuzione dei pesi. Il primo rapporto è più lungo e il settimo più corto, mentre il sistema Dynamic Select AMG adesso propone cinque programmi: “C” (Comfort), “S” (Sport), “S+” (Sport Plus), “I” (Individual) e “Race”. Quest’ultimo è tarato per avere innesti dei rapporti “da competizione”. Non manca una modalità “M” nella quale il cambio è forzato esclusivamente in modalità manuale.
Proprio in modalità Race traspare tutto il carattere di animale da pista della GT R, che richiede una gestione quasi millimetrica di sterzo e acceleratore per non far scendere mai di coppia il motore, brusco ad entrare ma corposissimo nel mantenere spinta in un allungo quasi paragonabile a quello di un propulsore aspirato.
Poi l’ennesimo segnale di una vettura per nulla normale. Attraverso una manopola che spicca nella console, il differenziale autobloccante a controllo elettronico AMG Traction Control consente di gestire lo slittamento sull’asse posteriore tra nove livelli progressivi, il tutto con il sistema ESP già disattivato, quindi utilizzando la vettura senza nessuna correzione elettronica o stabilizzazione. Si può impostare esp e traction in OFF e a quel punto con il grande pomello sulla plancia si può tarare il livello di intervento diverso. fino a livelli 2-3 l’auto diventa libera di effettuare piccoli drift laterali prima che arrivi il taglio dell’alimentazione e prima che intervenga il sistema di trazione. Per gli amanti del controsterzo invece occorre impostare il pomello del traction sulla posizione zero a quel punto il posteriore è totalmente libero di pattinare sotto la spinta della coppia e dei cavalli. Sconsigliamo chiaramente l’utilizzo di tale impostazione sia su strada sia su piste molto trafficate, poiché l’auto in questa modalità può diventare scorbutica e impegnativa da gestire a meno che non si abbia una lunga esperienza su vetture grandi e così potenti. I trasferimenti di carico tra anteriore e posteriore così come i trasferimenti della coppia a terra sono repentini e non banali da gestire, occorre molta sincronia tra i movimenti dello sterzo e quelli dell’acceleratore lavorando sempre nei giri centrali e lavorando con dolcezza con le sterzo e il comando del gas. Questo in modo da evitare rilasci dell’acceleratore o rapidi affondi che tendono a destabilizzare la guida al limite. Insomma se in condizioni normali e in modalità Sport l’auto appare docile e facilmente gestibile, in modalità Race tira fuori la sua anima più aggressiva, mentre in modalità ESP off si trasforma in qualcosa di ancor più cattivo e rabbioso.
Ancora una volta tutto torna al V8 biturbo AMG da 4.0 litri con i due turbocompressori racchiusi tra le bancate, uno step evolutivo notevole rispetto a quello della gamma tradizionale. Tra le supersportive la GT è a quota 462 cavalli e la GT S arriva a 510 mentre la Mercedes-AMG GT R si presenta con 75 Cv in più di quest’ultima, per un totale di 585 cavalli, abbinati a una coppia di 700 Nm tra 1.900 e 5.500 giri/min.
Rabbia da Transformers, é lei l’Autobot Drift
L’accelerazione 0-100 km/h in 3.6 secondi e la velocità massima di 318 orari sono solo il passaporto di tutte le emozioni che la GT R è capace di regalare. Le sensazioni sono brucianti come il sound roco del V8 biturbo Mercedes, oltretutto con un bypass degli scarichi che li rende ancora più diretti e presenti: la degna scenografia sonora di una vettura da cinema, letteralmente. La Mercedes-AMG GT R è entrata nel cast del film Transformers 5 – L’Ultimo Cavaliere, quinto episodio della saga diretto dal regista Michael Bay. La produzione aveva bisogno di una protagonista forte per il ruolo dell’Autobot Drift, un “guerriero onorabile”, un robot Samurai alle prese con lo scontro defintivo tra umani e Transformers dopo la morte della guida Optimus Prime.
Blogo, in collaborazione con Mercedes-Benz Italia, ha realizzato il video esclusivo che potete vedere in cima al post dove la Mercedes-AMG GT R mostra tutta la sua potenza e il suo nuovo look cinematografico. Liberamente ispirato alle splendide donne co-protagoniste della saga, la nostra eroina tenterà di fuggire dalle grinfie dei cattivissimi Decepticon e verrà salvata proprio da Drift, la rombante Mercedes-AMG GT R.
In tempo per l’anniversario
Dalla cima della gamma AMG, GT R non è solo la protagonista di un copione da Action movie, ma anche di quello di una festa. Sono passati infatti 50 anni esatti dal 1967, quando la società fondata da Hans Werner Aufrecht ed Erhard Melcher nella cittadina tedesca Großaspach univano le tre iniziali AMG in una sigla che avrebbe significato la massima espressione dei modelli Mercedes nei decenni a venire.
Uno dei primi successi nelle competizioni fu nel 1971, quando alla 24 Ore di Spa-Francorchamps la Mercedes 300 SEL 6.9 AMG conquistò a sorpresa il primo posto nella propria classe e il secondo posto in assoluto. La collaborazione con Mercedes-Benz partì nel 1990, con la prima vettura sviluppata ufficialmente fu la Mercedes C 36 AMG. Quindici anni dopo avvenne il grande salto con l’investimento di Mercedes che nel 2005 acquisì il 100% delle quote di AMG. Ciò segnò la definitiva consacrazione del marchio ad alte prestazioni con l’espansione della gamma che oggi conta almeno una versione per ogni modello della gamma di vetture della Stella.
Pochi anni dopo, nel 2009, venne presentata la Mercedes SLS AMG, la prima vettura sviluppata interamente da AMG. La seconda auto a fregiarsi di tale titolo è proprio la Mercedes-AMG GT nata nel 2014. Poi è arrivato il tempo della GT R, l’evoluzione estrema. Oggi, nel 2017, il 50° anniversario del marchio di Affalterbach e la promessa di un ulteriore balzo in avanti chiamato Project One, la hypercar ibrida attesa al Salone di Francoforte ed equipaggiata con un powertrain derivato dalle monoposto di Formula 1 con una potenza di 1.000 cavalli.