Toyota C-HR 1.2 Turbo FWD Active: la nostra video prova
Dopo la versione ibrida, abbiamo provato la Toyota C-HR spinta dal motore a benzina 1.2 turbo abbinato al cambio manuale.
Design che cattura l’attenzione, tecnologia a profusione e sicurezza da vettura premium: Toyota ha scommesso forte sul nuovo C-HR, tanto da creare appositamente una campagna di lancio social in stile presidenziali USA. Le vendite sembrano stiano dando ragione alla divisione italiana del colosso giapponese, con oltre 9mila immatricolazioni nel primo semestre di quest’anno. Dopo la variante ibrida, è ora il momento di provare il 1.2 turbo benzina con cambio manuale, proposta al prezzo di 24.700 euro: scopriamone insieme tutti i dettagli.
Com’è fatta
Presentato nella sua veste definitiva durante il Salone di Parigi del 2016, il C-HR è un’auto che senza ombra di subbio non passa inosservata. Del prototipo di Parigi 2014 sono rimaste infatti molte delle linee principali e la vettura vanta un design fuori da comune: profili taglienti e proporzioni riuscite, unicamente disponibile a cinque porte per offrire al contempo grinta e abitabilità in soli 4 metri e 36 cm. Muscoli in bella vista, superfici sfaccettate e intagli che ne aumentano l’impatto estetico, ispirato alle sfaccettature delle pietre preziose. Il frontale è una rivisitazione degli stilemi del marchio e potremmo definirlo un keen look 2.0, con gruppi ottici molto allungati e una griglia inferiore generosa. La nostra Active non può montare i fari a LED (tech pack – 1800 euro) in quanto riservati alle versioni Style e Lounge; a prescindere dalla migliore qualità di illuminazione, avrebbero regalato un tocco aggiuntivo di sportività. La vista laterale svela la doppia anima del C-HR, con la parte superiore dal profilo decisamente aggressivo, quasi da coupé, e la parte inferiore da crossover, con le sue linee muscolose e i vistosi passaruota.
[rating title=”DESIGN” value=”8″ layout=”left”]Ecco allora che inizia ad avere un senso il nome della vettura: Coupé High Rider, ovvero coupé a guida alta. La superficie vetrata è ridotta, specialmente per quanto riguarda i finestrini posteriori, area in cui è stata mimetizzata anche la maniglia per l’apertura delle portiere. Il posteriore è dominato dalla coda alta con fari a boomerang, lunotto di piccole dimensioni e spoiler alto molto pronunciato. Gli interni sono decisamente high-tech e abbandonano le modanature blu elettrico viste sulla Style in favore di un più sobrio ed elegante grigio scuro. Al centro della consolle fa sempre bella mostra di sé lo schermo capacitivo da 8” del Toyota Touch 2 (navigazione a pagamento: 900 euro per il Go con 3 anni di aggiornamenti mappe inclusi, 1.100 Euro per il Go Plus che aggiunge il riconoscimento vocale, la lettura SMS, connettività Wi-Fi e mappe in 3D) con al di sotto i controlli del clima automatico bizona. Buona anche la scelta in termini di materiali, con eco-pelle per le superfici generiche, nappa per le zone di maggiore contatto e rivestimenti tecnici per gli elementi funzionali.
Sulle razze principali del volante troviamo i controlli della radio e della telefonia sulla sinistra e scorrimento menu di bordo e sistemi di assistenza alla guida sulla destra. Il tunnel centrale perde la gradevole finitura superficiale in nero lucido, che sulla Active prevede un grigio scuro solido. La strumentazione non differisce da quella già vista sulla versione ibrida, eccezion fatta per la sostituzione del potenziometro con un più tradizionale contagiri. Buona l’abitabilità e lo spazio per le gambe degli occupanti, sia anteriori che posteriori. Non è invece il massimo la visibilità posteriore, in particolar modo per chi siede dietro: i finestrini di ridotte dimensioni, che per di più vanno a chiudere verso l’alto in corrispondenza della coda, non offrono né un’ampia visuale né consentono un’elevata illuminazione della seconda fila. Il tutto viene enfatizzato dalla linea di cintura che fa terminare la parte solida della portiera sopra la spalla degli occupanti posteriori.
Tecnica e Motore
Oltre che con l’apprezzato sistema Hybrid di nuova generazione, il C-HR è disponibile anche con un 1.2 turbo quattro cilindri, in abbinamento con cambio manuale o CVT se a trazione anteriore, unicamente con cambio CVT se a trazione integrale. Il motore sfrutta una tecnologia già vista su altri modelli a benzina della Casa che consente di passare dal ciclo Otto a quello Atkinson e adotta nuovi collettori di aspirazione, un collettore di scarico integrato nella testata e un innovativo sistema di gestione del calore. Il motore turbo beneficia inoltre della iniezione diretta, con raffreddamento a liquido e uno scambiatore di calore progettato specificamente per questo propulsore. Completa il tutto il sistema VVT-iW (Variable Valve Timing – intelligent Wide), capace di assicurare maggiore flessibilità nell’alzata delle valvole. La potenza massima espressa dal propulsore è pari a 116 cavalli a 5.600 giri/min e una coppia massima di 185 Nm costanti fra i 1.500 e i 4.000 giri/min.
L’abbinamento al cambio manuale a sei rapporti permette anche di beneficiare del nuovo sistema “Intelligent Manual Transmission” che consente di innalzare i giri motore in scalata per offrire una cambiata più morbida e fluida. Il motore 1.2 turbo è anche disponibile nella variante a quattro ruote motrici con cambio automatico CVT: questa configurazione sfrutta un’architettura tecnica già conosciuta con il RAV4 della precedente generazione (2013-2015). Per realizzare la trazione integrale viene infatti impiegato un giunto a controllo elettromagnetico posizionato davanti al differenziale posteriore. La vettura, in condizioni normali, ha una ripartizione della coppia 100:0, così da ridurre i consumi di carburante e limitare le emissioni inquinanti. In caso di perdita di aderenza la ripartizione tra anteriore e posteriore può arrivare fino ad un classico 50:50, per assicurare la massima trazione anche in condizioni difficili. Naturalmente viene mantenuta la struttura di base, la TNGA (Toyota New Global Architecture), adottata per ora soltanto dal C-HR e dalla nuova Prius.
Tecnologia e Sicurezza
Da qualche anno Toyota sta lavorando nella direzione del miglioramento dei sistemi di sicurezza e nell’aggiornamento degli standard presenti sulle vetture. Poco più di un anno è stato introdotto il pacchetto Toyota Safety Sense, basato sul funzionamento congiunto di una telecamera frontale e un laser, che fece il suo debutto su Auris, Yaris e Aygo. Ad inizio 2016 è stato il turno della nuova RAV4 che ha introdotto la versione aggiornata del sistema (TSS plus) con l’aggiunta del riconoscimento pedone e il Cruise Control Adattivo grazie alla sostituzione del laser con un radar. Il C-HR monta lo stesso identico sistema di serie su tutti gli allestimenti e sfrutta una telecamera monoculare dietro lo specchio retrovisore interno e radar frontale dietro il logo del marchio.
Il pacchetto include molteplici funzioni, tra cui il Sistema di Pre-Collisione PCS con frenata autonoma di emergenza (in azione a velocità compresa tra 10 e 180 km/h circa, tra 10 e 80 km/h circa nel caso con rilevamento pedoni), il cruise control adattivo ACC di tipo full speed range (con decelerazione assistita fino all’arresto del veicolo) attivabile a partire dai 50 km/h, l’avviso di superamento corsia (LDA) con assistenza attiva sullo sterzo, i fari abbaglianti (AHB) con commutazione automatica tra abbaglianti e anabbaglianti e il riconoscimento della segnaletica stradale (RSA).
Come va
Come già evidenziato nella prova della variante Hybrid del C-HR, una volta a bordo della vettura è molto semplice trovare la posizione di guida più adatta ad ogni guidatore grazie alle numerose regolazioni presenti. Il volante, aggiustabile in profondità e altezza, ha un’inclinazione tale per cui non sembra di essere alla guida di un crossover. Una volta in movimento ci si accorge ben presto che il turbo svolge egregiamente il suo lavoro: la risposta fin da basso numero di giri è pronta e fluida, regalando al C-HR una discreta reattività. I sei rapporti sono ben spaziati permettono alla vettura di adattarsi senza problemi o esitazioni sia ai ritmi da città che agli allunghi del ciclo extraurbano. Tutto questo si traduce in buone prestazioni e ridotti consumi, anche grazie alla scelta del pneumatico da 17”, capace di ridurre la superficie di rotolamento. Anche la spalla delle coperture è perlopiù votata al comfort (è una barra 60).
[rating title=”SU STRADA” value=”7,5″ layout=”left”]Nella guida in città il C-HR è agile e si muove bene anche nel traffico: nell’utilizzo quotidiano lo sforzo richiesto per azionare il pedale della frizione è limitato e la trasmissione manuale può benissimo essere una valida alternativa all’ibrido, anche grazie alla tecnologia IMT che semplifica le scalate. Ottima l’agilità cittadina, con un diametro di sterzata di soli 10,4 metri; le manovre sono impostate dalla retrocamera di serie per ovviare ad una visibilità posteriore limitata. Nel ciclo urbano i consumi sono dell’ordine dei 12 Km/l. Nel misto extraurbano emergono le doti di agilità e prontezza, assicurate dalla piattaforma TNGA. I trasferimenti di carico sono lineari e prevedibili, con un rollio limitato in particolar modo se ci si ricorda della tipologia di vettura. Medie che si attestano sui 18 Km/l. A velocità autostradale viene confermato l’ottimo comfort, con fruscii aerodinamici limitati e il supporto di sistemi di assistenza alla guida (es. Cruise Control Adattivo). La trasmissione a sei marce è l’unica manuale disponibile in tutta la gamma C-HR ed è riservata al solo allestimento ACTIVE, volendo acquistare un allestimento più completo bisogna necessariamente optare per l’automatico CVT.
Pro e Contro
Piace:
Design: il C-HR non passa di certo inosservato grazie alle sue linee spigolose e futuristiche
Sicurezza: pacchetto di sistemi di assistenza alla guida completo e di serie per tutte le versioni
Piacere di guida: la nuova piattaforma regala un comportamento dinamico e inaspettato per la tipologia di vettura
Non piace:
Passeggeri posteriori: gli occupanti della seconda fila hanno una visibilità ridotta a causa della massiccia portiera e mancano le bocchette di ventilazione e le prese di collegamento USB
Fari a LED: non è possibili averli neanche a pagamento sull’allestimento ACTIVE
Vano bagagli: la volumetria in sé (377 litri) non è male ma la soglia di carico alta ne limita in parte l’utilizzo.
Toyota CH-R 1.2 Turbo Active: Scheda Tecnica
Dimensioni e pesi:
Lunghezza (cm): 436
Larghezza (cm): 179
Altezza (cm): 156
Passo (cm): 264
Peso in ordine di marcia (kg): 1.395
Capacità serbatoio (l) 50
Telaio:
Sospensioni Anteriori: MacPherson
Sospensioni Posteriori: Trailing wishbone
Servosterzo: Elettrico
Cerchi in Lega: 17”
Dimensioni pneumatici: 215/60R17
Trasmissione:
Trazione: Anteriore
Tipo di trasmissione: Manuale a 6 rapporti
Motore:
Cilindrata: (cc) 1197
Numero di cilindri: 4 in linea
Alesaggio x corsa: (mm) 71.5 x 74.5
Potenza Max: kW (CV) @ giri/min 85 (116) @ 5.600
Coppia Max: Nm @ giri/min 185 @ 1.500-4.000
Tipo di carburante: Benzina
Consumi e prestazioni dichiarate:
Ciclo urbano: (l/100km) 7.4
Ciclo extraurbano: (l/100km) 5.1
Ciclo combinato: (l/100km) 5.9
Emissioni: (g/km) 135
0-100: Km/h (s) 10.9
Vel. massima: (km/h) 190
Listino e optional:
C-HR 1.2 Turbo Active: 24.700 €
Prezzo promo: 20.950 €
Metallizzato: 700 €
Navi Go (3 anni mappe): 900 €
Navi GoPlus: 1.100 €
Interni in pelle: 1.250 €
Sensori di parcheggio: 400 €