Porsche abbandona l'Endurance: è la fine dei prototipi ibridi?

Ufficiale: la casa tedesca annuncia l'abbandono con un anno di anticipo rispetto ai programmi lasciando orfana la Toyota. Ed ora?

Di Flavio Atzori
Pubblicato il 28 lug 2017
Porsche abbandona l'Endurance: è la fine dei prototipi ibridi?

L’ufficialità di quanto scritto finora è arrivata nella mattinata del 28 Luglio. Una news comunicata dalla stessa azienda che traccia ancor di più la volontà di un nuovo percorso di sviluppo ad ampio spettro. Porsche abbandona la classe LMP1 del FIA World Endurance Championship alla fine del 2017, mantenendo l’impegno nelle gare GT, ma anche nell’IMSA ed in altre gare di durata, come scritto in un comunicato. Ciò conferma quanto detto finora: l’attenzione nello sviluppo si concentra sempre più sull’elettrico, abbandonando il mondo ibrido. Non si tratta di una questione di soldi ma di “riallineamento di strategia”.

Oltre al fatto che, per un costruttore, in una situazione di continuità regolamentare complicata con margini di sviluppo non elevatissimi, dopo aver vinto praticamente tutto, non vi è più motivo di rimanere. L’esempio di Audi, per tantissimi anni vincente a Le Mans non è calzante: in quel caso lo sviluppo ha avuto margini di incremento incredibili, portando alla vittoria un propulsore Diesel e sviluppando il TDi oltre all’ibrido. Ed inoltre, i vertici della casa dei quattro anelli erano profondamente innamorati del Motorsport.

Per Porsche si tratta di una situazione non dissimile rispetto a quanto visto da BMW e Toyota in Formula Uno nel passato, ma anche dalla stessa Mercedes in questi giorni in cui ha confermato l’ingresso in Formula E a discapito del DTM, sua storica categoria, evidentemente anacronistica in termini di sviluppo (non di spettacolo e di filiera per i piloti). Nella nota infatti si legge:

“Questo riallineamento di strategia è una conseguenza della direzione intrapresa dall’azienda con la Strategia 2025, che vedrà Porsche impegnata nello sviluppo di una combinazione di pure vetture GT e vetture sportive esclusivamente elettriche, come la prima vettura stradale alimentata a batteria: la Mission E. “Entrare in Formula E e ottenere il successo in questa categoria sono le logiche conseguenze della nostra Mission E. Il crescente livello di libertà negli sviluppi tecnologici interni all’azienda rende la Formula E un campionato allettante”, afferma Michael Steiner, Membro del Consiglio di Amministrazione e responsabile Ricerca e Sviluppo di Porsche AG. “Porsche sta lavorando con concetti di propulsione alternativi e innovativi. Per noi, la Formula E rappresenta l’ambiente competitivo più avanzato nel quale portare avanti lo sviluppo di vetture ad elevate prestazioni in settori quali la compatibilità ambientale, l’efficienza e la sostenibilità”. Porsche ha già compiuto quest’anno i primi passi nello sviluppo della propria vettura di Formula E.

Allo stesso tempo, Porsche sta rafforzando il proprio impegno nella classe GT. “La varietà dei costruttori e il livello di qualità delle gare del WEC e dell’IMSA ci hanno indotto a rafforzare il nostro impegno e a concentrare le nostre energie nell’impiego della 911 RSR”, continua Steiner. “Vogliamo essere i numeri uno. E per riuscirci, dobbiamo investire di conseguenza”.

Fritz Enzinger, vice Presidente LMP1 e figura chiave nel ritorno di Porsche alle massime competizioni nel 2014, afferma: “Formare il team Le Mans da zero è stata una grande sfida. Nel corso degli anni abbiamo composto una squadra incredibilmente professionale e di successo. Questa sarà la nostra base per proseguire. Sono certo che in Formula E continueremo a mantenere il nostro livello più alto. Siamo molto fiduciosi e non vediamo l’ora di iniziare”.

Porsche manterrà completamente intatto il team LMP1 vincente, compresi i piloti ufficiali. Oltre alle iniziative in altre serie di gare e all’intensa preparazione per la Formula E, Porsche sta esaminando altri campi di applicazione e di sviluppo.