Mini John Cooper Works: la nostra prova su strada
Mini John Cooper Works: la nostra prova su strada della più sportiva delle Mini
Mini John Cooper Works, la versione più sportiva della Mini Cooper S a quattro posti, con 211 cavalli, 0-100 km/h in 6.5 secondi ed un prezzo di 30.850 euro.
Mini è da sempre sinonimo di vetture piccole e scattanti. Abbiamo provato la più performante versione della Mini Cooper S, la Mini John Cooper Works che è da poco stata affiancata da una variante ancor più sportiva, la Mini John Cooper Works GP, un’auto orientata principalmente ai track day che al posto del divano posteriore monta una barra di irrigidimento per il telaio.
Nella storia del marchio Mini, le piccole sportive hanno vinto moltissime corse, primeggiando su auto più potenti ma dal peso e dalle dimensioni più elevate. Il concetto chiave del marchio John Cooper Works è quello di portare le Mini ad un livello di guidabilità ancor più elevato, accompagnando le modifiche di assetto, freni e telaio, con un notevole incremento di potenza.
La Mini John Cooper Works eroga infatti 211 cavalli, ben 27 in più della Mini Cooper S R56; il peso è leggermente superiore, così come la lunghezza della vettura ed il prezzo: la Mini John Cooper Works parte infatti da 30.850 euro, 6.000 in più rispetto alla normale Mini Cooper S. Entriamo ora nei dettagli e vediamo come si comporta su strada la Mini John Cooper Works.
Su strada: una vera sportiva
Le premesse ci sono tutte, leggerezza, un buon motore, una posizione di guida bassa e perfetta per guidare: la Mini John Cooper Works è una vera piccola sportiva, divertente da guidare ma non troppo semplice da portare al limite. La Mini JCW presenta infatti qualche particolare che la contraddistingue dalla Mini Cooper S rendendola molto più performante, non solo in termini di potenza, ed al contempo adatta ad un pubblico di guidatori più esperti, che sanno come portare al limite in sicurezza vetture come questa. Certo se non si tira il collo alla Mini in ogni curva, chiunque la può guidare, ma la sua impostazione risulta eccezionale quando si guida in maniera veloce e fluida, senza troppe correzioni e senza sbavature, insomma, una vera sportiva.
Appena si sale in macchina ci si rende conto che l’impostazione di guida è diversa rispetto alla normale Mini Cooper S: i sedili infatti permettono di sistemarsi in una maniera più aggressiva e l’abbassamento della carrozzeria contribuisce abbassando ulteriormente la seduta rispetto a terra. Volante, leva del cambio e freno a mano sono posizionati molto bene, come su tutte le Mini, con una configurazione perfetta per la guida che consente di manovrare bene l’auto a qualsiasi andatura. I sedili, comodi ma contenitivi, permettono di affrontare senza problemi anche curve ad alta velocità rimanendo fermi nella posizione di guida.
Il volante ha un diametro ottimale ed una sezione abbastanza generosa, che permette di avere un ottimo feeling con la vettura. Lo sterzo, direttissimo ed estremamente comunicativo, è molto preciso e permette manovre millimetriche ad ogni andatura. Leggero quando si va piano e via via più pesante incrementando la velocità, non diventa mai troppo duro e permette di controllare al meglio la vettura. La precisione in curva della Mini John Cooper Works però non è data unicamente dallo sterzi, anche assetto, telaio e ruote sono fondamentali: moltissimi accorgimenti hanno portato a sviluppare un setup estremamente orientato alla guida veloce.
Tra le varie modifiche effettuate, i tecnici John Cooper Works hanno irrigidito la scocca, cambiato le sospensioni, rivisto alcuni angoli e modificato freni e cerchi, così da ottenere il massimo per una versione stradale della Mini. Così facendo il comportamento in curva è cambiato radicalmente: l’asse anteriore è incollato al suolo e smuoverlo dalla linea corretta in curva è una vera impresa. Il sottosterzo arriva solo in situazioni veramente al limite, oppure se lo si causa volutamente, mentre la coda risulta decisamente reattiva. In curva la Mini John Cooper Works fa sentire parecchio la leggerezza del retrotreno che, grazie al trasferimento dei pesi in frenata, risulta molto divertente nella guida al limite.
Una leggera sensazione di sovrasterzo accompagna le curve prese bene e consente di chiudere maggiormente la traiettoria in maniera estremamente naturale. Merito anche delle ridotte dimensioni della Mini e del suo go kart feeling che permette una guida precisissima ed estremamente divertente.
In tutto questo il propulsore svolge però un ruolo fondamentale. Il quattro cilindri da 1.6 litri TwinScroll ad iniezione diretta eroga infatti 211 cavalli a 6.000 giri ed una coppia massima di 260 Nm da 1.850 a 5.600 giri. Il 1.598 cc arriva però ad un valore massimo della coppia di 280 Nm con l’Overboost, permettendo così alla piccola inglese di scattare da 0 a 100 km/h in 6.5 secondi, toccando una velocità massima di 238 km/h e consumando sensibilmente meno rispetto alla precedente versione con compressore volumetrico.
Passando all’elettronica si può notare l’impegno di Mini per rendere questa vettura estremamente divertente ma anche molto sicura. Di serie è infatti presente il controllo dinamico di stabilità DSC, oltre al Dynamic Traction Control, che permette, in esclusiva per le Mini a trazione anteriore, di regolare la coppia motrice a seconda della trazione del fondo stradale. Un’altra funzione molto interessante, ripresa da modelli del passato come la BMW Z4 M, è il CBC, il Cornering Brake Control che corregge la traiettoria agendo sull’abs durante le staccate ed evitando che l’auto si scomponga nelle frenate al limite.
Vista l’indole sportiva della vettura questi sistemi possono però essere spenti per godere appieno delle capacità della Mini John Cooper Works in pista. Grazie al differenziale elettronico anteriore, il sistema tara alla perfezione la coppia trasmessa alle ruote donando un feeling particolare con il guidatore che può giocare con l’avantreno in curva. Il tasto Sport invece scatena tutta la potenza dell’auto, rendendo molto più pronta la risposta dell’acceleratore e dello sterzo, consentendo di sfruttare al massimo la vettura.
Interni e Comfort
La Mini è una macchina semplice e dalle dimensioni ridotte ma la sua abitabilità interna non è affatto “mini” quando gli esterni. Il guidatore può infatti trovare facilmente una posizione comoda e, se non è presente il tettuccio apribile, anche per i più alti non ci sono problemi con la testa. I passeggeri posteriori non hanno molto spazio per le gambe ma per brevi tragitti il divano posteriore può essere utilizzato senza alcun problema. Comodi e contenitivi, i sedili della Mini John Cooper Works abbinano alla perfezione le doti di sportività della vettura con un comfort ottimale se rapportato all’impostazione generale della vettura.
Quando si viaggia però l’assetto rigido si fa sentire, soprattutto su buche, dossi ed avvallamenti, trasmettendo agli occupanti ogni minima imperfezione stradale: perfetto per la guida sportiva ma un po’ scomodo nella guida di tutti i giorni. Tuttavia il comfort a bordo è migliore di molte vetture orientate al mondo delle corse, con una buona insonorizzazione e tutto l’occorrente per viaggiare, come climatizzatore automatico e navigatore integrato nella plancia. Il rumore del 4 cilindri si sente, ma è estremamente piacevole ad ogni andatura: quando si viaggia tranquilli il suono non è forte, neanche in autostrada, quando si spinge però la voce dello scarico penetra nell’abitacolo come in una vera sportiva. Un compromesso ideale che scontenta solo i più attenti all’insonorizzazione, che però dovrebbero essere orientati su vetture di altri segmenti e non su sportive track ready.
La qualità dei materiali interni, così come l’assemblaggio globale, è buona. Plastiche ed inserti in stile racing accompagnano i sedili ben rifiniti ed i comandi della vettura: volante, pomello del cambio e leva del freno a mano sono rivestiti in pelle e risultano morbidi e confortevoli. Il volante, abbastanza spesso come sezione, è comodo da tenere in mano e permette di affrontare anche lunghi viaggi senza affaticare il guidatore nonostante sia perfetto per la guida veloce. Il design a tre razze integra i tasti necessari per comandare l’impianto di infotainment che consente di viaggiare come su una vettura dei segmenti superiori. Lo stile degli interni e inconfondibilmente Mini: i richiami di questa vettura sono stati ripresi anche sugli altri modelli del marchio, dimostrazione di quanto il design sia piaciuto alla clientela nonostante l’aspetto minimalista ben ordinato e preciso.
L’abitabilità interna è buona, soprattutto all’anteriore dove anche avendo un passeggero a fianco non ci si trova scomodi nonostante le dimensioni ridotte della Mini. Numerosi vani sparsi per l’auto permettono di sistemare oggetti, mentre il bagagliaio garantisce un carico ridotto per via della compattezza del posteriore. Nonostante ciò sulla Mini si riescono a caricare le borse necessarie per un weekend, magari in pista. Viaggiando in due il discorso cambia: abbattendo i sedili si genera infatti un ampio vano di carico che permette di sistemare molti bagagli, oppure, perché no, un intero set di gomme.
Design: piccola ma personale
Lunga 376 centimetri, larga 168 ed alta 141, la Mini John Cooper Works presenta un passo di 247 centimetri. Le dimensioni ridotte hanno però generato un design estremamente distintivo, con una linea dritta del tetto, con finestrini squadrati senza cornice ed una parte bassa della vettura morbida e tondeggiante. La posizione delle ruote ha portato ad un design con sbalzi ridotti della carrozzeria, dando così l’idea di una vettura più presente sulla strada, estremamente aggressiva e sportiva.
La fiancata, semplice ma distintiva, integra dei passaruota allargati in plastica nera che si raccordano alla perfezione con il sottoparaurti anteriore e con quello posteriore che cela il grande scarico centrale a doppia uscita. Sempre sul retro della vettura spicca un alettone posteriore che permette al retrotreno di non alleggerirsi troppo alle alte velocità. L’allestimento John Cooper Works è inoltre caratterizzato da una parte bassa del paraurti inferiore verniciata in tinta con la carrozzeria e dal design dedicato al modello, oltre che da nuove minigonne con prese d’aria finali ed un look scavato.
All’anteriore la Mini John Cooper Works è inconfondibile: i due grandi fari tondeggianti simbolo di Mini si accompagnano con un paraurti dedicato con logo John Cooper Works e ad una griglia a nido d’ape nella calandra. Immancabile la presa d’aria sul cofano, introdotta con la Mini Cooper S R53 come bocca funzionale per il compressore volumetrico, è rimasta anche sulla Mini Cooper S R56 che al posto del compressore ha montato un sistema Turbo.
Quasi infinite le personalizzazioni possibili per questo modello, con tantissime scelte per il colore della carrozzeria, in abbinamento con la tinta del tetto e degli specchietti, oltre che un vastissimo catalogo di accessori interni ed esterni, che comprendono anche delle strisce adesive per il cofano, delle bandiere per il tetto, e dei particolari dal look ancora più sportivo.
Caratteristiche Tecniche
Motorizzazione 1.6 Turbo Twin Scroll Iniezione diretta John Cooper Works
Potenza CV a giri/min (kW/CV @ giri/min) 155 kW (211 CV) a 6.000 giri/min
Coppia massima Nm a giri/min 260 (280) Nm a 1.850-5.600 giri/min
Accelerazione (0-100 km/h) 6,5 s
Velocità massima 238 km/h
Ripresa. 80-120 km/h (4°/5° rapporto) 5,2 / 6,2 s
Consumo carburante (ciclo urbano) 8,8 [10,1] l/100 km
Consumo carburante (ciclo extraurbano) 5,3 [5,3] l/100 km
Consumo carburante (ciclo misto) 6,6 [7,1] l/100 km
Emissioni CO2 153 [165] g/km
Massa a vuoto (DIN/UE) 1.235 [1.260] kg
Massa complessiva ammessa 1.700 [1.725] kg
Carico ammesso sul tetto 75 kg
Volume bagagliaio (min.-max.) 160 – 680 litri
Capacità serbatoio 50 litri
Dimensioni (lungh. x largh. x alt.) 3.729 x 1.683 x 1.407 mm
Cambio Cambio manuale a 6 rapporti