Land Rover Discovery First Edition: la nostra prova
Linee morbide ed eleganti per la quinta generazione del Suv inglese ideato da Gerry McGovern, Chief Designer Jaguar Land Rover.
In omaggio alla versatilità richiesta delle auto odierne, a cui si richiedono spazio, comfort, prestazioni ed affidabilità troviamo la risposta di Land Rover con la nuova Discovery, dal design evoluto ed elegante, ma capace di essere protagonista sia nel terreno più impervio del fuoristrada sia nelle strade più eleganti dei centri urbani.
La quinta generazione del SUV britannico mette da parte le forme squadrate delle serie precedenti per dare posto alle linee morbide e tondeggianti simili a quelle presenti sulla sorella minore Discovery Sport, soprattutto nel frontale, figlie della matita di Gerry McGovern, Chief Designer Jaguar Land Rover, già padre della Evoque.
Più inedita la parte posteriore, dove spiccano la linea più alta del tetto, il nuovo portellone che prende il posto del precedente a doppio battente, ed un design asimmetrico del portatarga che, posizionato leggermente sulla sinistra, da snellezza alle dimensioni generose del fuoristrada. La versione avuta in prova è una Discovery in allestimento First Edition, praticamente full optional, equipaggiata col motore a gasolio 3.0 TD6 da 249 CV, abbinato al cambio automatico ad otto rapporti. Viene proposta al prezzo di € 85.900.
Land Rover Discovery First Edition: com’è fatta
L’aspetto più slanciato è dato anche da misure che parlano di un’auto dalle proporzioni azzeccate lunga 497 centimetri, larga 222 cm ed alta 186 cm. Il coefficiente aerodinamico di 0,33 è un record nella storia della Discovery, mentre, complice il passo di 293 cm, in grado di offrire un abitacolo estremamente spazioso e versatile.
Configurazione possibile anche a sette posti, un bagagliaio di 1.137 litri nella configurazione a cinque posti che addirittura può superare i 2.400 litri con solamente i due sedili anteriori in posizione, dove trova posto all’interno un piano motorizzato in grado di reggere fino a 300 kg. L’incremento delle dimensioni esterne viene bilanciato però dal lavoro sulla scocca, in alluminio, che ha ridotto il peso di 480 Kg e rende l’auto maneggevole, nonostante i 2230 kg di peso, anche quando le condizioni del terreno non sono ideali.
L’abitacolo ha l’ariosità e gli spazi di un salotto itinerante, impreziosito da materiali di qualità Premium, che nella First Edition corrispondono a rivestimenti in pelle Windsor ed inserti Cartography rappresentanti i luoghi più suggestivi del Regno Unito. Di serie anche i cerchi in lega da 21″, mentre in opzione sono disponibili cerchi in lega da 22″.
Il sistema di infotainment è garantito dal sistema Incontro Touch Pro con display touch screen da 10″ dal quale è possibile gestire mappe, contenuti multimediali e le impostazioni di bordo. Non manca l’app dedicata con cui gestire da remoto diverse funzioni dell’auto: dalla climatizzazione alla disposizione dei sedili.
Land Rover Discovery First Edition: come va
La consistente riduzione del peso, unita alla sua perfetta ripartizione (50:50) tra i due assali e ad una rigidità più elevata della carrozzeria, hanno portato dei miglioramenti in termini di comportamento su strada soprattutto sotto la voce “comfort”. Le sospensioni pneumatiche, tutte indipendenti, a doppio braccio oscillante davanti e Multilink con Integral Link dietro, riescono nel miracolo di filtrare bene le asperità stradali e di contenere allo stesso tempo il rollio, che seppur presente si avverte molto meno rispetto alle precedenti generazioni.
Su strada non risulta del tutto convincente lo sterzo, leggero ma non troppo diretto. Il motore 3.0 a gasolio da 249 cavalli è sembrato invece adeguato a dare un po’ di verve al SUV britannico soprattutto nel misto extraurbano, anche se, schiacciando l’acceleratore, si è dimostrato un po’ assetato. Al gran confort su strada si unisce un’indole fuoristradistica che emerge non appena si mettono le ruote fuori dall’asfalto.
La presenza delle molle ad aria, oltre a migliorare l’assorbimento delle asperità stradali, permette di alzare e abbassare la vettura da terra da 24 a 36 cm. Sulla nuova Discovery debutta inoltre il sistema All Terrain 2 di ultima generazione, la cui novità più importante consiste nella presenza della modalità Auto: la vettura è capace di riconoscere in maniera autonoma il tipo di ambiente circostante ed in centesimi di secondo varia la ripartizione della trazione, la rigidità delle sospensioni ed i bloccaggi dei differenziali per garantire la motricità più adatta al terreno e alla pressione che si esercita sull’acceleratore. Manualmente si possono poi selezionare le restanti modalità specifiche per fondi sabbiosi, fango, neve o ghiaccio.