Auto elettriche a guida autonoma, Tesla sceglie i chip AMD?
Il costruttore di auto elettriche sarebbe sul punto di affidarsi a AMD per lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale.
Secondo quanto riporta CNBC il produttore di auto elettriche Tesla starebbe sviluppando una propria linea di chip dedicati alla gestione della guida autonoma insieme a AMD, storico rivale di Intel nel settore dei microprocessori.
La notizia, se confermata (e al momento sia Tesla che AMD non commentano), sarebbe di quelle che fa rumore. Per due motivi: il primo è che Tesla al momento si affida ai processori grafici di Nvidia, il secondo è che AMD fornirebbe microprocessori multifunzione e non chip dedicati all’elaborazione grafica.
Detta in parole povere: i chip di Nvidia sono estremamente potenti, ma in una serie specifica e limitata di compiti. Un microprocessore classico può gestire algoritmi di tutti i tipi.
Secondo le fonti citate da CNBC Tesla avrebbe già ricevuto da AMD i primi chip sample e li starebbe testando sulle sue auto.
Ad avvalorare l’ipotesi della collaborazione tra Tesla e AMD ci sarebbe il giro di poltrone fatto da Jim Keller, che dal gennaio 2016 è a capo del settore Artificial Intelligence di Tesla. Keller ha lavorato in passato in AMD, sviluppando note linee di processori come l’Athlon64.
Poi passa in Apple e, infine, nel 2012 torna in AMD dove getta le basi tecniche di un progetto durato quattro anni che porterà, a inizio di quest’anno, alla presentazione della nuova linea di processori AMD Zen. Presentazione che Keller non ha seguito di persona, visto che era già passato a Tesla.
Unendo i puntini si può ipotizzare che Keller stia indirizzando Tesla verso l’utilizzo di processori AMD Zen (o loro derivati), che conosce a menadito e che hanno prestazioni in linea con le controparti Intel.
Intel che, come è già noto, collabora con Waymo (Holding Alphabet, cioè Google) per la realizzazione di elettronica per i sistemi di guida autonoma. E la stessa Google sviluppa in casa i processori TPU finalizzati alla gestione di algoritmi di intelligenza, arrivati alla seconda generazione e montati a bordo delle auto che acquisiscono i dati per Google Maps e Street View.
E’ sempre più evidente che nel settore industriale della guida autonoma, già da oggi, leadership fa il paio (oltre che la rima) con partnership.