Il video sulla pronuncia dei nomi di auto tedesche e il sequel sulle auto italiane
Spopola su internet il video del ragazzo che spiega come pronunciare i nomi delle auto teutoniche e il sequel sulle auto italiane.
Come si pronunciano realmente i nomi delle auto tedesche, come Audi, Porsche, Volkswagen, Opel e Mercedes-Benz? Se lo sono chiesti in molti, a guardare la valanga di visualizzazioni che ha avuto in meno di un mese un ragazzo che, con fare tutt’altro che docile, ha deciso di insegnare a tutti (soprattutto a inglesi e americani) la corretta pronuncia delle marche di auto made in Germany.
Il video è stato pubblicato dal Speed Comparer, canale YouTube dedicato ai video divertenti sul mondo delle auto.
Il risultato è un video spassosissimo, in cui il ragazzo prende in giro gli inglesi per la loro pronuncia sballata senza, però, dimenticarsi di prendere in giro sé stesso e i tedeschi. La lezione di dizione, infatti, è intervallata da una serie comica di luoghi comuni sul popolo tedesco.
Prima di iniziare la lezione, infatti, il ragazzo si mangia un bel lebkuchen, tipico biscottino speziato della cucina tradizionale natalizia tedesca. Mangiato il biscotto si può iniziare la lezione, ma dopo aver spiegato la pronuncia di Audi e BMW, il ragazzo ha bisogno di un altro biscottino.
Finito il biscottino passa a farsi una birra per digerire la pessima pronuncia inglese di Mercedes-Benz, intollerabile per un vero tedesco (ma lo è veramente?) appassionato di auto. Ma anche la birra gli fa schifo: è svizzera…
Visto il grande successo di questo video, lo stesso ragazzo ha deciso di farne un altro dedicato alla pronuncia delle auto italiane: Lamborghini, Maserati, Lancia…
E’ la stessa anche la formula comica: al posto del lebkuchen si mangia la pasta, al posto della birra si beve un chinotto.
Lo stesso, infine, anche il risultato: moltissime condivisioni del video, visite alla pagina Facebook e al profilo Twitter di Speed Comparer. A questo punto ci possiamo aspettare altri video sulla pronuncia delle auto francesi, spagnole, giapponesi. Arriveranno? Speriamo!