Parchimetri: nessun obbligo di taratura

Il parchimetro deve essere conforme al modello omologato dal Ministero.

Di Umberto Schiavella
Pubblicato il 12 ott 2017
Parchimetri: nessun obbligo di taratura

Il parchimetro è uno strumento omologato dal Ministero, come gli autovelox, ma con una differenza: non deve essere sottoposto a taratura periodica.
Come ci ricorda il sito studiocataldi.it, la normativa non si esprime sulla taratura, ma prevede, in particolare all’articolo 7 del Codice della Strada, l’omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il riferimento della norma relativa all’omologazione è la Uni Cei En 12414:2001 che indica le modalità con le quali è possibile omologare i dispositivi che permettono il ricorso a diverse modalità di pagamento e il rilascio di una ricevuta da esporre all’interno del veicolo con l’ora dell’inizio della sosta.

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Ovviamente il parchimetro deve essere conforme al modello omologato dal Ministero e, in caso di modifica, deve essere oggetto di una nuova omologazione o di un’estensione della precedente. A meno che non venga provato che il parchimetro, presenti difetti di costruzione o di funzionamento, l’efficacia probatoria dell’apparecchiatura, come si dice in gergo, deve ritenersi operante.

Se il parchimetro non è in funzione non significa che l’automobilista possa ritenersi esentato dal pagamento della sosta, ma deve verificare se, nelle vicinanze, vi siano altre apparecchiature per permettere l’adempimento dell’obbligo.

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