BMW X3: prezzo e primo contatto su strada
BMW X3 terza generazione: primo contatto su strada ed i prezzi per l’Italia.
[rating title=”VOTO” value=”8,5″ value_title=”Primo Contatto” layout=”left”]
Se il mercato dell’auto in Italia parla solo di Suv, siamo andati a Cascais per provare la nuova BMW X3, ovverosia una di quelle vetture che rappresentano il confine possibile dei desideri di un automobilista italiano, budget e superbollo alla mano.
Sulla carta e guardando al resto del mondo, X3 è un “modello medio” nella gamma del costruttore bavarese, più grande della X1 ma anche di una categoria diversa rispetto alla grande X5 e alla prossima, grandissima X7. Però in Italia i desideri possibili arrivano fino a qui. La nuova X3 sarà sul mercato a novembre con tre motorizzazioni, la impegnativa M40i con il sei cilindri 3.000 cc da 360 Cv a benzina, a 71.800 euro, e poi le più sostenibili versioni a gasolio, con la 20d equipaggiata con il 2.000 cc 4 cilindri da 190 Cv a partire da 49.900 euro, oppure con la 30d che adotta il sei cilindri 3 litri in linea da 265 Cv, al prezzo di 56.800 euro.
A queste cifre, pronte a decollare a colpi di optional, la questione principale era capire cosa offre oggi X3 di sportivo e comunque riconoscibile rispetto alla concorrenza di Audi e Mercedes, ma anche Alfa Romeo e Jaguar. Esiste ancora un BMW feeling, un design che colpisca a distanza, una personalità che faccia la differenza?
Le strade nella foresta tra Sintra e Cascais, a nord di Lisbona, sono così frequentate da giornalisti alla guida di auto nuove di zecca che la polizia portoghese adotta ormai da tempo un metodo vagamente nazista nell’inseguire le prede con targa straniera, sorpassarle in motocicletta con discrezione e aspettarle piombare a gas spalancato alla prima doppia curva disponibile in salita. Era troppo facile farsi notare con la nuova X3, è successo, e abbiamo messo in piedi il diversivo di una piazzola di sosta dove abbiamo ragionato sul look della X3, anche per sopravvivere.
“Obrigado” in Portogallo vuol dire grazie, ma si usa insistentemente, una cantilena sempre. Bmw ringrazia tre generazioni di X3, ne ha vendute un milione e mezzo nel mondo e 92 mila solo in Italia, ma qualcosa è cambiato nel gioco a rincorrersi che hanno le tre case automobilistiche tedesche.
La nuova X3 è più lunga di 6 cm fino a quota 471 centimetri, larga uno in più e quindi 189 cm, ma alta ancora 166 cm. La forma è slanciata ma più omogenea e curata, meno estrema nel cercare gli spigoli di un design radicale. E’ una strada che avevano preso anche altri, mentre ora la casa bavarese torna ai passi di una linea più rotonda e muscolosa, paraurti più pieni e spoiler sulla cima del lunotto posteriore. Ai professori del marketing non sfugge il dettaglio del doppio rene della calandra in tre dimensioni e soprattutto le forme esagonali dei fari che per la prima volta su una vettura della gamma X riprendono quelle più classiche delle berline sportive. Il messaggio è insomma che X3 non viene dalla luna, ma ha un lusso più comprensibile.
Parcheggiando vicino ad un patetico segnale dei 50 km orari di velocità massima, molto ben lucidato, scatta un girotondo antistress della X3 e ragioniamo sul passo aumentato di quei cinque centimetri e su che fine abbiano fatto, se l’abitacolo sia utile ma anche sportivo, se ci siano le impronte digitali di una BMW.
Negli interni vale la stessa rivoluzione degli esterni, con la carrozzeria che si prende la scena su strada come quel cruscotto orientato al guidatore, egoistico e sfizioso. Non si torna in dietro, ma la casa bavarese chiarisce qualche idea, considerando come negli anni abbia piazzato plastiche lisce e un festival di spigoli austeri dove un giorno c’erano pulsanti e cromature. Oggi c’è più ordine, con bordi smussati e ancora una volta gli esagoni della famiglie di berline, strumentazione digitale ma con una grafica gustosa e classica, un pulsante d’accensione ben in vista e poi la zona centrale con display ultrasottile che quasi galleggia su un listello di legno.
Il climatizzatore trizona è dove deve essere, con un look splendido, mentre il tunnel centrale è dominato dalla leva del cambio e dal comando rotativo multifunzione. Menu e impostazioni si navigano attraverso di lei, ma anche con comandi vocali, oppure gestuali: scenografico quel modo di alzare o abbassare il volume ruotando il dito, oppure chiudere una finestra puntandone due.
Badando al sodo, bello e non poco il design dei sedili, con i cuscini che riprendono il classico delle berline sportive bavaresi, e poi imbottiture perfette. Tanto lo spazio all’altezza delle gambe e della testa per i due passeggeri posteriori, prendendo poco sul serio lo schienale a disposizione dell’eventuale terzo centrale centrale, duro anche per essere quel che è, il fondo del bracciolo reclinabile.
Se poi la domanda è dove fossero finiti i 5 centimetri di passo in più rispetto alla versione precedente, la risposta è “non dietro”: l’accesso al divano posteriore è limitato in modo quasi paradossale dalla dimensione molto piccola della base dello sportello, e non ci passa una scarpa dal numero superiore al 43. Il bagagliaio resta di 550 litri ed è ampliabile fino a 1.600 litri: piano non troppo rialzato e regolare, portellone motorizzato, una cosa facile che piace così.
Più difficile stavolta era prendere in mano la situazione a suon di Fado dall’autoradio, quella musica portoghese tipica e melanconica come la sensazione di essere inseguiti, di avere la patente a brandelli anche prima di mettere in moto.
A bordo di una BMW X3 M40i, non si vive bene così. Lei è una delle novità di questa terza generazione del Suv bavarese, la versione M Performance che è il top di gamma per via di quel motore 3 litri benzina da 360 Cv di potenza. Cerchi da 20 pollici con pneumatici 245/45 all’anteriore e 275/40 al posteriore, da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e velocità massima di 250 km/h, il tutto con tarature molto spinte del cambio Steptronic ad otto marce che rende i passaggi di rapporto secchi e piacevolmente rauchi. La M40i è la X3 che non c’era, che compete direttamente con le varie varianti RS e AMG ma lo fa proponendo uno stile di guida e una dinamica più classica. Con la trazione integrale xDrive, la ripartizione della coppia e perfino l’assetto moltiplicano l’impostazione della X3, puntano su appoggi netti e spinte più decise al retrotreno, con la sensazione voluta di avere a che fare con una trazione posteriore.
A rischio di estradizione dal Portogallo, abbiamo trovato grande equilibrio in inserimento in curva e un bell’accenno di sovrasterzo in uscita, una gommatura in taglia maxi che ha garantito un grande grip sull’asfalto anche a costo di trasferire al volante le incertezze di ogni fondo minimamente irregolare. Se la potenza massima arriva a 5-500 giri ed è virtuale a patto di non avere in tasca le chiavi di un autodromo, la coppia di 500 nm c’è dai 1.500 giri e rende questo propulsore con tecnologia TwinPower Turbo sorprendentemente elastico nella marcia di tutti i giorni, cioè nella legalità. La X3 M40i ha quel vecchio stampo delle sportive totali, ed è una delle impronte digitali BMW che cercavamo.
Oltre la polizia però, esiste un altro problema, cioè tornare dentro il confine dei desideri possibili, cha in Italia significano gasolio in una cilindrata tipica come il 2 litri della X3 20d da 190 Cv. Bmw ci ha proposto solo la prova della xDrive 30d con il sei cilindri in linea diesel da 3.000 cc e 265 Cv. Più umana ma ancora un po’ oltre confine, soprattutto se l’obbligo era testarla non su strada come era ovvio ma in un percorso Offroad leggero di sterrato e sabbia tra la foresta, che rende più onore ad una vacanza nel nord della Sardegna che all’idea neanche minimamente credibile di utilizzare una vettura simile in fuoristrada. Angolo di attacco anteriore di 25,7 gradi, 22,6 quello posteriore, profondità di guado di 500 millimetri, e poi le cose serie, ovvero un lavoro pregevole del tandem trazione integrale e sistema di regolazione della stabilità di guida che consente di avere tanta trazione su fondi a bassa aderenza senza perdere comfort. Un gioco, che invece su asfalto diventa serio.
X3 xDrive 30d tira fuori il meglio dalla coppia disponibile, fino a 620 Nm nell’arco di regime tra 2 000 e 2 500 g/min, ed è reattiva come una molla , anche grazie ad una taratura anche stavolta specifica del cambio Steptronic ad 8 rapporti. Complice la gommatura 225/60 R18, più umana rispetto a quella della M40i, il comfort aumenta e si guadagna perfino più velocità nel ritorno di sterzo, un punto debole della vettura. X3 Drive 30d accelera così da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e raggiunge una velocità massima di 240 km/h, ma soprattutto per lei vengono dichiarati consumi medi di 5,7 litri di gasolio per 100 chilometri.
BMW X3: i prezzi
xDrive 20d 190 CV: 49.900 euro
xDrive 20d 190 CV Business Advantage: 52.800 euro
xDrive 20d 190 CV Xline: 56.700 euro
xDrive 20d 190 CV Luxury: 58.300 euro
xDrive 20d 190 CV Msport: 59.100 euro
xDrive 30d 249 CV: 56.800 euro
xDrive 30d 249 CV Business Advantage: 59.700 euro
xDrive 30d 249 CV Xline: 63.600 euro
xDrive 30d 249 CV Luxury: 65.200 euro
xDrive 30d 249 CV Msport: 66.000 euro
xDrive 30d 265 CV: 56.800 euro
xDrive 30d 265 CV Business Advantage: 59.700 euro
xDrive 30d 265 CV Xline: 63.600 euro
xDrive 30d 265 CV Luxury: 65.200 euro
xDrive 30d 265 CV Msport: 66.000 euro
xDrive M40i 360 CV: 71.800 euro
BMW X3: la scheda tecnica
La nuova BMW X3, la scheda tecnica by Blogo Motori on Scribd