USA: meno limiti sulle emissioni auto
In collaborazione con l’amministrazione Trump, l’agenzia statunitense per la protezione ambientale abbasserà i limiti fissati dalla precedente amministrazione Obama.
Il direttore Scott Pruitt dell’agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, nota anche come EPA (acronimo di Environmental Protection Agency), ha dichiarato che, di concerto con l’amministrazione Trump, saranno rivisti gli attuali standard sulle emissioni di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri, perché troppo elevati e non conformi alla realtà.
Stando a quanto riportato da Fortune, l’ultima revisione dei limiti CAFE (acronimo di Corporate Average Fuel Economy) risale al 2011, durante l’amministrazione Obama. Gli attuali standard prevedono tagli progressivi ai valori di consumi ed emissioni dei veicoli, con l’obiettivo finale per il 2025 di 50 miglia per gallone (pari a circa 21,25 km per litro) come consumo medio massimo per ogni veicolo.
Pruitt, noto oltreoceano per le dichiarazioni ‘negazioniste’ nei confronti dei cambiamenti climatici, ha sottolineato che saranno introdotte regole più permissive, anche perché saranno riviste con l’ente indipendente NHTSA (acronimo di National Highway Traffic Safety Administration) che già valuta l’indice di sicurezza delle auto commercializzate sul mercato statunitense.
La maggiore soddisfazione per questo annuncio è stata registrata presso i costruttori, a partire dall’associazione Auto Alliance che, tra i propri soci, annovera i gruppi automobilistici General Motors, Ford Motor Company, Fiat Chrysler Automobiles e Volkswagen AG. La portavoce Gloria Bergquist ha dichiarato che la strada per ridurre l’impatto ambientale da parte delle automobili non è la restrizione dei limiti, ma l’abbattimento dei prezzi di listino per consentire di sostituire da auto vecchie con modelli nuovi.
Assolutamente insoddisfatti, invece, le categorie di consumatori e ambientalisti. Luke Tonachel, direttore del Natural Resources Defense Council, ha spiegato che gli standard fissati dall’amministrazione Obama tagliano i costi di gestione delle auto, riducono l’inquinamento ambientale e combattono i cambiamenti climatici. Perciò, il ritiro di questi limiti sarebbe irresponsabile e ingiusto. Sulla stessa lunghezza d’onda è Fredd Krupp, presidente di Environmental Defense Fund, il quale ha evidenziato che la produzione di auto più pulite e più efficienti ha permesso la ripresa economica della produzione automobilistica statunitense negli ultimi anni.
La decisione dell’EPA è già contrastata dal potentissimo ente CARB (acronimo di Californian Air Resources Board) della California che intende perseguire i limiti sulle emissioni di CO2 già fissati dall’amministrazione Obama con il Clean Air Act. L’esempio della California dovrebbe essere seguito da altri dodici Stati americani che, complessivamente, rappresentano oltre un terzo delle vendite di auto. Scott Pruitt, tuttavia, è orientato ad impostare un unico programma di livello nazionale, in modo da arginare le intenzioni del CARB.