Tesla Model 3: produzione di nuovo ferma a causa dei robot
Non c’è pace per la catena produttiva della Tesla Model 3: produzione di nuovo ferma. Elon Musk: “Troppa automazione è stato un mio errore”.
Nuovo stop per la produzione della Telsa Model 3, l’auto elettrica che nelle intenzioni di Elon Musk avrebbe dovuto rivoluzionare il mercato diventando la prima auto elettrica di massa della storia. Ancora una volta il problema è nella catena di montaggio dello stabilimento produttivo di Freemont, California.
Si tratta del secondo stop in pochi mesi e, a detta di Tesla, si tratta di un problema momentaneo che dovrebbe essere risolto in poco tempo. Per la precisione Tesla parla di uno stop tecnico per “migliorare l’automazione” della fabbrica. Il problema, però, è che la fabbrica è nuova ed è stata presentata come uno stabilimento all’avanguardia e ad alto tasso di robotizzazione.
Proprio la robotizzazione e l’automazione della catena produttiva doveva essere la chiave per abbattere i costi della Tesla Model 3 e permettere al produttore di venderla ad un prezzo di partenza assai più abbordabile rispetto alla concorrenza: 35.000 dollari americani.
L’automazione spinta, però, si è rivelata un’arma a doppio taglio ed è stato lo stesso Elon Musk ad ammetterlo e, da ottimo leader, a prendersene ogni responsabilità. Sollecitato su Twitter dal giornalista Wall Street Journal Tim Higgins, Musk ha candidamente ammesso:
Yes, excessive automation at Tesla was a mistake. To be precise, my mistake. Humans are underrated.
— Elon Musk (@elonmusk) 13 aprile 2018
“Sì, l’eccessiva automazione in Tesla è stato un errore. Per essere precisi, un mio errore. Gli umani sono sottovalutati”.
Tutto questo avviene a pochi giorni dall’incidente mortale, avvenuto il 23 marzo in California, a causa del quale ha perso la vita un guidatore di una Tesla Model X si è schiantata contro una barriera della US 101, l’autostrada che collega la California a Washington. Tesla ha ammesso che al momento dell’incidente era attivo il sistema Autopilot di guida assistita.
Decisamente un periodo nero per Tesla e per lo stesso Musk che, all’emittente americana CBS, candidamente ha ammesso: “Sono decisamente sotto stress e, se sembra che io non sia sotto stress sarò chiaro, sono decisamente sotto stress“.
Alla stessa CBS Musk ha anche ammesso di aver preso personalmente le redini della fabbrica di Freemont per tentare di raddrizzare la situazione e rilanciare la produzione della Model 3. Musk ha dichiarato di essersi trasferito in fabbrica e di essere presente nel sito produttivo giorno e notte, dormendo sul pavimento e senza nemmeno tornare a casa per farsi una doccia.
Quanto ci sia di vero, e quanto di romanzo e narrazione, in queste dichiarazioni non è dato saperlo. Quel che è certo, invece, è che Tesla al momento ha sul groppone un debito complessivo da circa 10 miliardi di dollari e in borsa il titolo di Tesla è precipitato a 252 dollari per azione, dai 360 di marzo. Se le Model 3 non arriveranno in fretta nelle concessionarie per Tesla saranno guai seri.