La Toyota GR Super Sport Concept ibrida da Le Mans alla strada

A Toyota non basta la storica vittoria di domenica a Le Mans, con la TS050 Hybrid guidata da Fernando Alonso, Kazuki Nakajima e Sebastien Buemi. Il brand giapponese ha infatti portato al Circuit de la Sarthe la sorella “stradale” dell’auto vincitrice ancora prima della gara. E’ la Toyota GR Super Sport Concept e condivide molto con la TS050 LMP1.

Già svelata al Salone di Tokyo dello scorso gennaio, questa hyper car di nuova generazione incorpora la tecnologia ibrida elettrica affinata dalla partecipazione di Toyota al Campionato mondiale Endurance FIA. La nuova Concept porta con sé i sistemi elettrici ibridi e la tecnologia di risparmio di carburante che il team Toyota Gazoo Racing ha testato e perfezionato negli ultimi sei anni in WEC.

La GR Super Sport Concept ha un motore V6 Twin Turbo 2.4 affiancato da due motori elettrici, per una potenza complessiva di mille cavalli, la stessa della TS050 Hybrid LMP1.

“Gareggiare nel World Endurance Championship, una delle competizioni motoristiche più difficili, e girare al circuito di Le Mans, uno dei più iconici, ci aiuta ad avanzare nello sviluppo della nostra tecnologia ibrida elettrica all’avanguardia nel mondo e ci permette di trasferire la conoscenza che acquisiamo in gara nelle auto di produzione“, spiega Shigeki Tomoyama, Presidente di GAZOO Racing Company.

Dalla TS050 la GR Super Sport dovrebbe ereditare, oltre al motore ibrido, anche il telaio monoscocca in fibra di carbonio e i cerchi da 18 pollici gommati 330/710R18. Potrebbe arrivare sul mercato, in versione limitatissima, entro il 2020.

“Abbiamo avviato questo progetto – conclude Tomoyama – perché crediamo che la creazione di un’auto super sportiva che offra lo stesso appeal della TS050 Hybrid aumenti notevolmente il coinvolgimento di Toyota nel WEC. E a un certo punto nel prossimo futuro, i clienti avranno la possibilità di mettersi al volante di questa incredibile macchina e sperimentare la sua incredibile potenza e prestazioni di guida“, conclude Tomoyama.