Inseguimento a Roma: Lamborghini sfrecciava a 311 km/h sul G.R.A.
L’uomo, un pilota australiano, non si sarebbe accorto di essere stato inseguito per venti chilometri.
Quando non c’è traffico, in pochi rispettano i limiti sul Grande Raccordo Anulare. Complice l’assenza di tutor e velox, l’anello stradale che circonda la Capitale è spesso teatro di gare e inseguimenti. Per questo la Polizia Stradale si serve di auto civetta (ad esempio Subaru truccate) dotate del sofisticatissimo sistema ProVida, che effettua istantaneamente la rilevazione di velocità e la scansione delle targhe, riconoscendo quando un veicolo è sprovvisto di assicurazione o è stato rubato.
Per strada, lo sappiamo, gli agenti della Polstrada ne vedono di tutti i colori. Ma una Lamborghini Aventador a 311 km/h, quella sì che è una rara apparizione. Così due agenti increduli hanno provato a inseguire una supercar di Sant’Agata Bolognese che durante la notte sfrecciava a velocità da Autobahn.
Ma l’Aventador, forte degli oltre 700 cavalli erogati dal 6.5 V12, ha proseguito per oltre venti chilometri, da Tor Bella Monaca fino alla Pontina.
Solo a quel punto l’uomo al volante della Lambo gialla si è accorto di essere inseguito: si è dunque accostato, si è visto confiscare il mezzo e ritirare la patente, ed è stato multato per circa duemila euro. L’uomo sarebbe un pilota australiano residente in Svizzera e guiderebbe proprio una Lamborghini nell’Australian Production Car Series, campionato per auto di produzione.
Anche se è tornato a casa in taxi, il pilota misterioso è rimasto sicuramente senza amaro in bocca, perché ha battuto il record ufficiale di velocità nel Lazio. Ha infatti spodestato una Porsche 911 Turbo, pizzicata qualche anno fa dalle telecamere mentre sfrecciava a 297km/h. Anche se, stando alle leggende metropolitane, soprattutto nell’ambiente delle corse notturne, sono ben altre le velocità raggiunte sul Grande Raccordo Anulare.