Home Morte di Sergio Marchionne: la crisi che ha portato via il grande manager

Morte di Sergio Marchionne: la crisi che ha portato via il grande manager

È morto Sergio Marchionne: l’ex ad di FCA era ricoverato dal 27 giugno. Il riepilogo degli ultimi, drammatici, giorni quando si è diffusa la notizia della sua malattia

Sergio Marchionne è morto. L’ex amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles era ricoverato in una clinica svizzera dal 27 giugno scorso, ufficialmente per un intervento ad una spalla. Sabato scorso i consigli di amministrazione hanno nominato i suoi successori alla guida di FCA e Ferrari.

Il primo a parlare è stato John Elkann: “È accaduto purtroppo quello che temevamo. Sergio, l’uomo e l’amico, se n’è andato“. Bandiere a mezz’asta al Lingotto di Torino in segno di lutto.

Per Elkann e per FCA, Marchionne resterà per sempre un punto di riferimento da onorare continuando a lavorare seguendo il sentiero già tracciato: “Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell’esempio che ci ha lasciato sia coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore. Io e la mia famiglia gli saremo per sempre riconoscenti per quello che ha fatto e siamo vicini a Manuela e ai figli Alessio e Tyler. Rinnovo l’invito a rispettare la privacy della famiglia di Sergio“.

Riepiloghiamo la cronaca dello scorso weekend, quando si è diffusa la notizia della malattia del grande manager italo-canadese.

La malattia di Marchionne: gli ultimi, disperati giorni

22/7 20.00 – Non ci sono conferme ufficiali ma le voci sempre più numerose che circolano nelle ultime ore non sembrerebbero lasciare speranze. Sergio Marchionne sarebbe caduto in un coma irreversibile. Negli ultimi giorni la vicenda ha preso una piega del tutto inaspettata, poiché le notizie circolate in precedenza parlavano solo di un ricovero in una clinica svizzera a Zurigo per un’operazione ad una spalla. Invece la situazione ha continuato a peggiorare, fino al momento in cui è esplosa, sabato 21 luglio, quando il Cda del gruppo FCA si è riunito d’urgenza per nominare i nuovi vertici aziendali al posto del manager italo-canadese.

21/7 22.00 – Le condizioni di salute di Sergio Marchionne si sono ulteriormente aggravate nelle ultime ore. Il manager italo-canadese si trova ora in coma. Dopo la riunione urgente del pomeriggio di sabato 21 luglio del consiglio di amministrazione del gruppo FCA in cui è stata ufficializzata la nomina di Mike Manley a nuovo amministratore delegato, il presidente John Elkann ha diffuso una dichiarazione separata. La riportiamo integralmente qui sotto.

La dichiarazione di John Elkann del 21 luglio

Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia. Quello che mi ha colpito di Sergio fin dall’inizio, quando ci incontrammo per parlare della possibilità che venisse a lavorare per il Gruppo, più ancora delle sue capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, furono le sue qualità umane, la sua generosità e il suo modo di capire le persone.
Negli ultimi 14 anni, abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico. Ci ha insegnato a pensare diversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale, agendo sempre con senso di responsabilità per le aziende e per le persone che ci lavorano.
Ci ha insegnato che l’unica domanda che vale davvero la pena farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di così tante persone.
Oggi, quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne è diventata parte integrante. Le transizioni che abbiamo appena annunciato, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e preservarne la cultura. Per me è stato un privilegio poter avere Sergio al mio fianco per tutti questi anni. Chiedo a tutti di comprendere l’attuale situazione, rispettando la privacy di Sergio e delle persone che gli sono più vicine“.

Mike Manley nuovo amministratore delegato del gruppo FCA

Marchionne lascia - Manley AD di FCA

21/7 18:05 – E’ Mike Manley il nuovo amministratore delegato di FCA. Lo ha deciso il board riunito d’urgenza dal primo pomeriggio al Lingotto di Torino per definire la successione di Sergio Marchionne. Classe 1964, Manley è il numero uno del marchio Jeep dal 2009, incarico che ricopre ancora oggi. Dal 2015 è anche responsabile del marchio Ram, il brand dedicato alla produzione di pickup e van.

Jeep, insieme alla stessa Ram, è considerata uno dei fiori all’occhiello di Fca e parte del successo si deve proprio alla guida di Manley, che è riuscito quasi a quadruplicare i numeri del brand con 1,4 milioni di esemplari venduti nel 2017, rispetto ai 330 mila del 2009, l’anno del suo arrivo. Numeri che valgono circa il 70% dei profitti di tutto il Gruppo; non solo negli Stati Uniti ma anche in Asia, Brasile ed Europa.

Elkann Presidente di Ferrari, Camilleri AD a Maranello

Piano industriale FCA

I Consigli di amministrazione di FCA, Ferrari e Cnh Industrial per la successione di Marchionne. E’ il primo atto concreto dopo settimane in cui si sono moltiplicate le indiscrezioni sullo stato di salute del manager italo-canadese, alle prese con una problematica convalescenza  dopo l’intervento chirurgico di fine giugno alla spalla destra.

Da qui la convocazione d’urgenza di stamane per anticipare la successione dell’amministratore delegato rispetto alla data prevista per aprile 2019. L’improvviso summit di fatto mette fine ad un’era durata 14 anni, nei quali Marchionne è riuscito a salvare un’azienda presa sull’orlo del fallimento per traghettarla tra quelle profittevoli. Fiore all’occhiello l’acquisizione della Chrysler e la sua trasformazione da azienda moribonda a gruppo in salute con il rilancio del marchio Jeep, diventato una vera e propria locomotiva. Poi la separazione di Ferrari in azienda autonoma con conseguente aumento dei profitti. Infine l’azzeramento del debito, annunciato all’inizio di giugno. Un numero su tutti simboleggia l’operato di Marchionne in questi anni: il valore delle azioni del gruppo (che prima si chiamava Fiat, poi diventato FCA) è aumentato di ben 11 volte.

John Elkann viene nominato Presidente della Ferrari, mentre Louis Carey Camilleri sarà il nuovo amministratore delegato di Maranello dopo essere già stato membro del board.