Autostrade: perché si formano le code? Provata la storica teoria
La Vanderbilt University del Tennessee, in collaborazione con Ford, ha dimostrato al di fuori di un laboratorio perché si formano le code in autostrada. Il tempo nel traffico si riduce con veicoli equipaggiati di Adaptive Cruise Control
Passiamo 15 giorni all’anno fermi nel traffico e altrettanti giorni a chiederci perché le auto davanti a noi non camminano . Incidenti, cantieri stradali, casello, curiosi. Svariati possono essere i motivi. Finalmente è arrivata la risposta alle nostre domande da parte dei ricercatori della Vanderbilt University del Tennessee che hanno dimostrato perché si formano le code in autostrada. Si tratta della cosiddetta ‘teoria dell’onda’, ovvero frenate improvvise ed errata distanza di sicurezza arrivano a paralizzare il traffico. La teoria è già nota, ma per la prima volta è stata provata al di fuori di un laboratorio.
Il test è stato svolto in collaborazione con Ford che ha messo a disposizione 36 auto con un sistema di frenata automatica. Il percorso autostradale è lo stesso, ma il primo con veicoli senza l’ausilio della tecnologia e quindi con piloti che hanno dovuto frenare e accelerare manualmente, il secondo, invece, con veicoli dotati di dispositivi di frenata automatici.
Tutte e 36 le vetture avevano inserito l’Adaptive Cruise Control (ACC) che mantiene la distanza di sicurezza dai veicoli che li precedono rallentando o accelerando automaticamente. Vantaggi rilevanti si sono ottenuto anche nel caso di un solo veicolo su tre con ACC attivo.
“Durante i mesi estivi, come presenze spettrali – spiegano i ricercatori – si materializzano gli inspiegabili rallentamenti sulle strade, che sembrano svilupparsi, apparentemente, dal nulla. Questi intoppi stradali sono molto spesso causati da fattori umani come congestioni di più automobili dovute alla guida distratta, alle cattive abitudini, a tempi di reazione rallentati o a frenate inutili. Quando un conducente sfiora i freni, può verificarsi una reazione a catena che porta anche i conducenti delle automobili che seguono a frenare, causando, in questo modo, l’arresto del flusso di traffico”.
“Il più divertente dei viaggi verso le vacanze può diventare rapidamente il più irritante di sempre, quando il traffico rallenta a passo d’uomo, specialmente quando si scopre che il rallentamento, in realtà, non è dovuto ad alcun motivo” – ha dichiarato Torsten Wey, Manager Driver Assistance e Safety Technology, Ford Europa. “Incoraggiamo i possessori di modelli Ford, equipaggiati con l’Adaptive Cruise Control, a utilizzarlo durante i loro viaggi estivi, nella speranza che questa tecnologia smart possa rappresentare un primo passo per facilitare gli spostamenti”.
“Per anni, i ricercatori e gli ingegneri hanno cercato tecnologie intelligenti per ridurre la congestione del traffico, che si tratti di veicoli in grado di comunicare tra loro o di prevedere la strada da percorrere”, ha dichiarato Daniel Work, Professore di ingegneria civile presso la Vanderbilt University. “Questa dimostrazione è stata un’opportunità unica per capire come le tecnologie di assistenza alla guida già disponibili in commercio, possano essere utilizzate per influenzare positivamente il flusso di traffico.”
Ford già in un precedente progetto di ricerca, condotto dal Centro di ricerca e Innovazione Ford di Aachen, in Germania e finanziato dall’Unione Europea, ha dimostrato l’importanza dell’Adaptive Cruise Control che, presente sull’80% della gamma di automobili e veicoli commerciali in Europa, insieme al Forward Collision Warning potrebbero salvare i conducenti dai 3 milioni di ore all’anno trascorse nel traffico, ridurre il consumo del carburante del 3% e aiutare a prevenire o ridurre gli effetti di oltre il 5% degli incidenti autostradali.