Vendite auto Italia: Jeep galattica, Alfa Romeo da corsa
I dati di mercato di luglio registrano un aumento generale ma c’è ancora una flessione nei primi sette mesi del 2018. Cresce solo il noleggio a lungo termine. Diesel a picco, salgono benzina, ibride ed elettriche. SUV padroni. Compass da paura, Stelvio ottima performance
Le vendite sono tornate a salire ma c’è poco da stare allegri. I dati diffusi dal ministero dei Trasporti ed elaborati dall’Unrae (associazione dei costruttori esteri operanti nel nostro Paese) indicano che il mercato auto in Italia a luglio 2018 ha registrato una crescita delle immatricolazioni del 4,4% rispetto a luglio 2017. Si tratta di 152.393 autovetture vendute nel mese.
Tuttavia il dato sul periodo gennaio-luglio 2018 evidenzia l’immatricolazione di 1.273.730 unità, pari ad un calo dello 0,7%. Unrae stima che a fine 2018 la crescita si arresti, dopo 4 anni di recupero dal punto più basso della crisi economica. Non solo: la soglia dei due milioni di vetture vendute in un anno non si raggiungerebbe prima del 2020.
L’unico canale di vendita che cresce veramente è quello del noleggio (+13,3% nell’ultimo mese). Infatti i privati hanno aumentato gli acquisti a luglio solo dell’1,5%, approfittando delle numerose promozioni, praticamente sono fermi. Le società muovono il mercato solo con le autoimmatricolazioni (+8,5%), quindi concessionari che intestano le vetture a se stessi per raggiungere gli obiettivi di vendita fissati dal costruttore, trasformandole successivamente in auto a Km zero. Va molto forte il noleggio a lungo termine (+20,4%), trascinato dalle società direttamente controllate dalle case (+63,4%). Sta invece crollando il noleggio a breve termine (-35,9%).
Diesel trascinato sul fondo. CO2 felice
Sulle alimentazioni si conferma la tendenza in atto. Il diesel sta sprofondando sempre di più, continuamente avvelenato da norme punitive e scelte scellerate delle amministrazioni locali, oltre che dalla rinuncia di un numero crescente di costruttori a produrre versioni a gasolio dei suoi modelli più recenti e futuri.
Paradossale e demagogico, poiché i motori diesel attuali hanno raggiunto un livello di emissioni talmente basso da non giustificare nessuna delle sceneggiate adottate come pretesto per nascondere la vera ragione: il mondo politico è incompetente e senza coraggio, quindi cade preda delle frange ambientaliste più fanatiche che strillano più forte e catturano anche l’orecchio di quei settori di media a loro volta schierati e male informati.
Risultato: vendite diesel in calo del 5,2% a luglio e del 6,2% negli ultimi sette mesi. Perché la gente che vive nelle areee metropolitane (la maggioranza) non vuole spendere un sacco di soldi per un’auto che rischia di essere fermata da sindaci e ministri con la testa per aria. In compenso crescono le vendite delle auto a benzina: +11,3% a luglio e +2,8% nel periodo gennaio-luglio. Quanto questo possa contribuire alla diminuzione delle emissioni di CO2 è un mistero. Il fatto che a luglio 2018 la media ponderata sia scesa a 111,4 g/Km (-1,4%) non deve ingannare. Perché è vero che le vendite diesel sono diminuite, però rappresentano ancora un’ampia maggioranza: il 51% di quota di mercato nel mese, contro il 33,1% della benzina.
Ma se, come appare ormai irreversibile, le vendite delle auto diesel continueranno a scendere e quelle dei modelli a benzina a salire, aumenterà in modo consistente il numero totale di auto che emettono più CO2. Accade già adesso: infatti nel periodo gennaio-luglio 2018 la media ponderata di emissioni, cioè quanta CO2 emette mediamente ogni auto nuova venduta, è aumentata. Di pochissimo, +0,1% (112,3 g/Km). Ma è solo l’inizio della tendenza.
Chi pensa che la CO2 possa calare in tempi brevi grazie all’aumento delle auto ibride ed elettriche s’illude. E’ vero che la loro crescita è molto sostenuta (a luglio +42,1% le ibride non ricaricabili, +140,7% le plug-in, +342,1% le elettriche). Tuttavia è solo un effetto matematico: le vendite assolute sono molto basse, quindi è infinitamente più facile ottenere alte percentuali di crescita iniziale.
A luglio sono state vendute 7.911 auto ibride (di queste solo 645 sono plug-in) e 641 elettriche. Poco più della metà di quelle a GPL che sono 12.460. E meno male che crescono anche loro (+8,5%), insieme a quelle del metano (+67,8%), il quale ci dà una mano come diceva un vecchio spot pubblicitario (le emissioni di CO2 del gas naturale sono inferiori a quelle dei derivati del petrolio). Ma è una mano molto debole. Fa capire meglio la situazione il dato delle quote di mercato. Nel periodo gennaio-luglio 2018 (i dati del solo luglio sono abbastanza simili) le auto diesel vendute hanno rappresentato il 53,6% del mercato; quelle a benzina il 33,4%; GPL 6,3%; ibride 4,1%; metano 2,3%; elettriche 0,4%. La strada è ancora lunghissima.
Classifiche: la Compass fa sempre sfracelli
Nessuna novità per quanto riguarda le preferenze dei compratori sulle carrozzerie. Crescono solo le tipologie crossover e fuoristrada. Traduzione: la gente vuole sempre di più i SUV. Auto più alte e pesanti delle altre, per inciso. Quindi che consumano di più e hanno emissioni inquinanti superiori. Non si può volere una cosa e anche il suo contrario.
Passiamo alle classifiche di vendita delle marche. Se si trattasse di un listino azionario, la quotazione della Jeep andrebbe fermata per eccesso di rialzo. A luglio le vendite del marchio di FCA sono salite del 102,3%, in linea con quelle dei sette mesi, +101,1%. Grande impennata anche per Alfa Romeo, +44,6 a luglio. Eccellente pure la performance della Renault, +38,2%, così come quella di Volkswagen, +35,9%. Altri risultati di spicco sono quelli di smart (+25%) e Volvo (+25,2%). Sempre limitandoci ai marchi ad ampia diffusione, tra chi scende spiccano Land Rover (-33,9%), Mercedes (-21,1%), Lancia (-18,7%), Dacia (-16,8%), Nissan (-14,7%), Mini (-14,8%) e Fiat (-10,1%).
Diamo un’occhiata alle classifiche per singolo segmento, senza distinzione di carrozzeria. Tra le citycar grande balzo per la Opel Karl, mentre la Fiat Panda cala in modo molto pesante, pur restando largamente inattaccabile al vertice. Stabili le utilitarie in un segmento in calo, la Renault Clio è sempre la preferita. La Ford Fiesta, pur calando, sta per superare una Lancia Ypsilon in caduta verticale. Nel segmento C, quello delle medie, la Jeep Compass cresce sempre in modo devastante e ha nel mirino il podio, minacciosamente vicina a Golf e Renegade. Nel segmento D Alfa Romeo Stelvio è ormai stabilmente al terzo posto annuale; Ford Kuga si mantiene stabilmente in seconda posizione, mentre cresce ancora in modo sostenuto la Volkswagen Tiguan che resta in testa per distacco. In questo segmento, una volta regno delle grandi berline, la Top 10 è formata da 7 SUV. Giulia in calo.
Le auto più vendute in Italia: Top 50
Mercato Auto Italia – Top 50 Luglio 2018 by Blogo Motori on Scribd
Chiudiamo con la Top 50, cioè la classifica assoluta delle 50 auto più vendute in Italia a luglio e nel periodo gennaio-luglio 2018. Eccola qui sopra.