Vendite auto Italia: l’illusione di agosto
Buona crescita nel mese scorso ma è dovuta soprattutto alle auto-immatricolazioni dei concessionari in vista delle nuove norme WLTP. Presto un’inondazione delle Km 0. Jeep sempre superstar
Le vendite auto in Italia ad agosto 2018 sono salite parecchio rispetto allo stesso mese di un anno fa, ma c’è sempre un perché. Poiché dal 1° settembre tutte le auto immatricolate devono sottostare ai nuovi criteri di omologazione WLTP, i concessionari hanno dovuto smaltire in fretta le auto rispondenti alle vecchie regole, a suon di promozioni e auto-immatricolazioni, che si trasformeranno in Km 0 nei prossimi mesi. Una quota, questa, non trascurabile: il 19% di tutte le auto immatricolate in Italia nello scorso mese, corrispondenti anche al 79,5% di tutte le vendite intestate a società.
Ad agosto 2018 sono state immatricolate nel nostro Paese 92.345 autovetture; si tratta del 9,3% in più rispetto ad agosto 2017. Ma sempre di agosto si tratta, cioè un mese in cui lavoratori e aziende sono in gran parte in vacanza. Invece la media mensile di auto vendute nel 2018 è di quasi 172mila unità, un’altra cosa.
Che questo mese faccia poco testo lo dimostra un altro dato, ben più significativo: le vendite complessive dell’anno. Infatti da gennaio ad agosto sono state immatricolate 1.375.172 unità; la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, -0,1%, ci dice che il mercato è stabile. Stagnante, sarebbe la parola adatta. Non c’è da stare allegri, insomma.
Lo conferma un altro numero, fra quelli elaborati da Unrae (associazione costruttori esteri in Italia) su dati del ministero dei Trasporti: le vendite ai privati, cioè le famiglie. Negli otto mesi sono calate del 3,5%, segno di un’economia ancora malandata. Il mercato continuano a farlo invece le aziende tramite il noleggio a lungo termine. Una crescita fra gennaio e agosto del 12,8%; a crescere più delle altre sono le società di noleggio appartenenti ai costruttori (in gergo tecnico “Captive”, prigioniere), +13,9%, le quali si stanno avvicinando a grandi passi alle quote dei grandi operatori indipendenti.
Tornando alle società, il dato delle auto-immatricolazioni, cioè le future auto a Km 0, è un altro segnale preoccupante. Rappresentano il 15,8% delle vendite totali italiane nei primi otto mesi del 2018. Se notiamo che la quota di mercato complessiva delle società è del 20,7%, abbiamo l’ennesima testimonianza di un mercato malato. I concessionari immatricolano le auto in stock a se stessi per poter rientrare negli obiettivi di vendita stabiliti con i costruttori. Ciò significa per i rivenditori la possibilità di ottenere forti bonus, ma anche evitare il rischio che venga revocato loro il mandato se le vendite sono troppo basse. Ma se un concessionario si auto-intesta l’auto, è perché non è riuscito a venderla. Mercato malato, appunto.
Arriviamo alle alimentazioni. Un altro dato ingannevole agostano è quello della crescita delle immatricolazioni di vetture diesel, in netta controtendenza. Arriva tutto dal noleggio e dalle società (Km 0 che si dovranno vendere a prezzi stracciati); il totale ad agosto rappresenta un +6,2%; ma sui soli privati le vendite a gasolio del mese scorso hanno registrato un -8,5%, in linea con la tendenza generale. La quale dice che le auto diesel vendute in totale da gennaio ad agosto sono calate del 5,3%. I motivi ormai li conosciamo: divieti di circolazione sempre più pesanti da parte delle amministrazioni comunali e regionali rendono impossibile l’acquisto alle famiglie, che mantengono il possesso dell’auto molto più a lungo di un’azienda.
Sempre sull’arco dei primi otto mesi 2018, la crescita delle auto a benzina è contenuta, +3,1%. Continuano invece ad andare molto forte le alimentazioni alternative, escluse le auto a GPL (-0,9%). Le vetture a metano sono cresciute del 56,8%, grazie al sensibile aumento del numero di modelli disponibili e anche all’ostilità politico-industriale contro il diesel. Il gas naturale ha ormai recuperato le grandi perdite accumulate negli ultimi anni.
Molto interessante la crescita delle auto ibride, +33,8%. La quasi totalità sono ibride non ricaricabili, 53.313 da gennaio ad agosto; ancora poche le ibride plug-in, limitate ai modelli di fascia alta, però crescono forte, cominciano a farsi vedere nei listini: +80,4% ma sono solo 3.144.
Le ibride plug-in stanno per essere superate dalle auto elettriche pure: sono 3.098, pari ad una crescita del 148,2%. Ma per ricondurre tutto nella giusta dimensione ricordiamo le 739.045 auto diesel vendute nello stesso periodo, le 455.665 a benzina, le 89.062 a GPL e le 31.645 a metano.
Sul fronte segmenti le auto-immatricolazioni di agosto hanno gonfiato le vendite di utilitarie (+12,8% nel mese contro -1% dell’intero anno fino ad ora) e auto medie (+20,9% contro +7,7%). Ma va considerato l’arricchimento dei listini di crossover e SUV a due ruote motrici, vere galline dalle uova d’oro. Che spiega in parte anche perché le citycar siano in caduta pesante (-13,9% ad agosto e -14,1% nell’anno): sono rarissimi i SUV di segmento A; quindi, considerando una rata di finanziamento di poco più alta, conviene sempre acquistare un’auto più grande e comoda, cioè un SUV più grande e comodo.
Perché crossover e SUV sono l’oggi e il domani dell’auto; essenzialmente sono le uniche carrozzerie a crescere. I crossover (SUV a due ruote motrici) sono saliti del 40% ad agosto e del 33,1% nell’anno; i SUV 4×4 (inseriti nella categoria fuoristrada da Unrae, ma i fuoristrada propriamente detti oggi sono una rarità) sono saliti rispettivamente del 30,4% e del 19,8%.
Limitandoci ora al periodo gennaio-agosto, le berline registrano -10%, le station wagon -14,3%, le monovolume piccole -35,8%, le monovolume compatte -17,7%, le multispazio -7,9%. Tutte “mangiate” dai SUV. Calano tanto anche cabrio e spider, -20,5%. Solo le coupé resistono, +11%, perché gli amanti delle vere sportive ci saranno sempre (ma parliamo di numeri irrisori, 5.293 unità vendute).
Arriviamo alle vendite per marche. La Jeep ormai raddoppia ogni mese, ad agosto +138% e negli otto mesi +104%. Nel singolo mese grandi performance per Dacia (+81%), Renault (+74%), Alfa Romeo (+67%) e Seat (+37%). Fra i costruttori di piccoli volumi (sotto mille unità mensili), da segnalare Porsche (+ 144%) e Mitsubishi (+101%). Forte calo per Lancia (-55%), Audi (-36%), Mercedes (-24%), Nissan (-18%), Fiat (-15%) e Suzuki (-12%). Fra i piccoli volumi Land Rover segna -47%, Mini -28%, Jaguar -16%.
Chiudiamo con le classifiche per modelli. Pubblichiamo qui sotto le prime 10 auto vendute per ogni segmento. Tra i crossover, nella graduatoria su otto mesi, dietro alla regina Fiat 500 X si segnala il sorpasso della Jeep Renegade sulla Renault Captur al secondo posto. Tra i SUV a trazione integrale, Jeep Compass domina in modo incontrastato; al 2° posto Alfa Romeo Stelvio, seguito a non grande distanza da Renegade, Volkswagen Tiguan e il nuovo entrato Volkswagen T-Roc, che si piazza al 5° posto davanti ad Audi Q5. Notando le vendite assolute, qualcuno potrebbe osservare che ad agosto la Renault Clio ha superato la Fiat Panda al primo posto nel singolo mese. Tuttavia, si tratta anche qui di una momentanea illusione di nessun valore, poiché nei primi otto mesi la Panda ha invece venduto più del doppio rispetto alla Clio. Un po’ presto per parlare di vero sorpasso.
Vendite auto Italia – Top 10 per segmento
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