Piano industriale Ferrari: il SUV si chiamerà Purosangue
In apertura del Ferrari Capital Markets Day, il nuovo CEO Louis Camilleri ha svelato il nome del primo SUV Ferrari. Si chiamerà “Purosangue”. I prossimi modelli verranno costruiti intorno all’alimentazione ibrida. Sul futuro della Formula 1, Maranello insisterà che rimanga il vertice tecnologico delle corse. In arrivo una nuova famiglia di motori V6 ma non si tratterà di una nuova Ferrari Dino. Confermato l’obiettivo di un risultato operativo lordo di 2 miliardi per il 2022
Aggiornamento 13.15: Arriviamo alle questioni finanziarie, cioè il fine principale del Ferrari Capital Markets Day, il piano industriale Ferrari 2018-2022. La presentazione dei dati è stata illustrata dal direttore finanziario della casa di Maranello, Antonio Picca Piccon. La situazione attuale al 2018 vede oltre 9.000 consegne, 3,4 miliardi di euro di ricavi, 1,1 miliardi di risultato operativo lordo (Ebitda), 350 milioni di debito industriale.
Nei prossimi cinque anni si prevede di suddividere il portafoglio prodotti col 50% di vetture nel segmento Sport, il 40% di GT e il 5% ciascuno per i settori Serie speciali e Icona. La previsione di ricavi netti per il 2022 è di circa 5 miliardi di euro. La previsione di risultato operativo lordo è fra 1,8 e 2 miliardi. Molto importante è la previsione di azzerare il debito industriale netto entro il 2020, per arrivare al 2022 con una liquidità fra 2,4 e 2,8 miliardi. Quindi viene confermato l’obiettivo di 2 miliardi di margine lordo per il 2022, come si prevedeva.
I prossimi motori Ferrari: ci sarà un V6
Aggiornamento 12.50: “L’anima di un’auto è il suo motore“. Lo diceva Enzo Ferrari, uno che se ne intendeva. Ma come affronterà la Ferrari le tremende sfide imposte dalle norme sulle emissioni, sempre più stringenti su tutti i mercati sui cui Maranello opera (Europa, USA e Cina)? Nel suo intervento al Ferrari Capital Markets Day, la presentazione del piano industriale Ferrari 2018-2022, il responsabile per la tecnologia Ferrari, Michael H. Leiters, ha illustrato come cambieranno motori e architetture del Cavallino. Accanto alle consolidate famiglie dei V12 aspirati e V8 turbo, arriverà una nuova famiglia, basata sull’architettura V6. Sarà la base per i nuovi powertrain ibridi. Non si tratterà di una nuova Ferrari Dino, come tante voci ipotizzavano. Camilleri lo ha detto espressamente rispondendo ad investitori e giornalisti: “La Dino non è nei nostri piani“.
L’architettura dei modelli a motore centrale posteriore prevederà materiali leggeri, passo variabile, trasmissione a trazione posteriore con cambio a doppia frizione collocato dietro al motore (in corrispondenza dell’asse), sistema ibrido subito davanti al propulsore termico, quindi esattamente al centro della vettura. Dal punto di vista aerodinamico, ci sarà il trasferimento dalla Formula 1 dell’ala variabile DRS.
I modelli con motore centrale anteriore, potranno avere la trazione posteriore o integrale, un nuovo sistema di sospensioni, multiple power unit con i motori termici più potenti, abbinati a motori elettrici. Carrozzerie per 2, 2+2 o 4 posti; sistema ibrido sull’asse posteriore, accanto al cambio a doppia frizione. Quindi lo schema di trasmissione sarà il classico transaxle, per ottimizzare il bilanciamento delle masse. Passo e sbalzo posteriore variabile, a seconda della carrozzeria.
Per quanto riguarda i controlli, Ferrari chiama l’interfaccia di comando HMI, Human Machine Interface. La filosofia è definita “Eyes on the road, hands on the steering wheel”: occhi sulla strada, mani sul volante. Si compone di head-up display, nuovo volante, nuovi comandi, nuovi sistemi multimediali e di connettività (infotainment), coinvolgimento dei passeggeri.
Guida autonoma su una Ferrari? Una bestemmia. Tuttavia l’assistenza alla guida non può essere evitata. Anche perché non è automatico che chi è tanto ricco da permettersi di acquistare una Ferrari, sia anche abbastanza competente da controllare un’auto ad altissime prestazioni. Ma il divertimento alla guida è sacro. Quindi le prossime Ferrari offriranno un sapiente equilibrio tra le due esigenze. Infatti accanto ai più comuni sistemi Adas richiesti dalle normative o dai clienti, ci saranno delle applicazioni specifiche Ferrari. Sensori ed apparati elettronici guidati da un’intelligenza artificiale calibrata per esaltare l’esperienza di guida, conservando nel frattempo i margini di sicurezza.
I prossimi modelli Ferrari: si spingerà sull’ibrido
Aggiornamento 12.20: Arriviamo ai dettagli sui prossimi modelli previsti dal piano industriale Ferrari 2018-2022, illustrati durante il Ferrari Capital Markets Day da Enrico Galliera, direttore marketing dell’azienda di Maranello. Intanto, l’erede della Ferrari 488 sarà centrata sul massimo divertimento alla guida, ma questo era ampiamente prevedibile. Confermato che entro il 2021 l’intera gamma Ferrari avrà una versione ibrida. Ci sarà una nuova linea di modelli con alimentazione ibrida plug-in. Nello specifico, ci saranno 15 nuovi lanci di modelli tra il 2019 e il 2022, bilanciati fra i vari segmenti. Nel 2022 il 60% del mix di prodotto sarà ibrido. Infine, i modelli registreranno un significativo aumento di prezzo.
Per quanto riguarda la Ferrari Purosangue, cioè quello che viene comunemente indicato come SUV Ferrari, nessun dettaglio viene al momento indicato. Galliera ha solo specificato che estenderà le emozioni di guidare una Ferrari a più passeggeri e occasioni d’uso; avrà la migliore performance e offrirà il miglior divertimento alla guida del segmento; rivoluzionerà l’accessibilità e lo stato dell’arte nel comfort di bordo; sarà la base per future estensioni del prodotto.
Louis Camilleri: il SUV Ferrari si chiamerà Purosangue
Aggiornamento 18/9 11.35: Il Ferrari Capital Markets Day 2018, il giorno in cui viene presentato il piano industriale Ferrari 2018-2022, è cominciato con un’introduzione del presidente John Elkann, il quale ha aperto il proprio intervento ricordando Sergio Marchionne. Elkann ha poi sottolineato l’importanza della Ferrari nella storia della sua famiglia, rimarcando che “La storia unica di Enzo Ferrari rimane la fonte essenziale di una costante ispirazione per chiunque lavori qui, come per i milioni di tifosi in tutto il mondo“.
E’ seguito il discorso iniziale del nuovo amministratore delegato, Louis Camilleri: “Il piano industriale 2018-2022 non è solo mirato ad ottenere risultati superiori nel medio termine, ma a continuare a realizzare il sogno del fondatore. Stiamo investendo con l’ottica dei prossimi 10-20 anni, oltre che dei prossimi 5. Tutto ciò che faremo sarà sempre nel solco delle ambizioni e della passione di Enzo Ferrari. La nostra azienda è l’impersonificazione della passione. Si può vedere, annusare e sicuramente sentire. Pura meraviglia“. Il Purosangue non arriverà nel 2020, come molti pensavano. Camilleri non ha specificato date, però ha puntualizzato che “Non stiamo seguendo la concorrenza. Faremo qualcosa di unico. Vogliamo che sia perfetto“.
Camilleri quindi ha accennato ai modelli futuri della Ferrari. Saranno suddivisi in quattro segmenti: Sport, GT, Serie speciali e Icona (le serie limitate). Ha poi affrontato l’argomento del futuro SUV Ferrari. “L’argomento SUV è di grande interesse per tutti. Non voglio offendere nessuno, ma la parola SUV non si addice ad una Ferrari. Invece il veicolo che produrremo sarà unico, ridefinirà tutti i parametri. Lo chiameremo “Purosangue”. Sarà elegante, potente, spazioso, versatile. E Ibrido. Degno del marchio Ferrari. Inizialmente ero scettico sull’idea. Ma avendo visto i concept di design, le sue caratteristiche uniche, sono diventato un vero tifoso di questo modello“.
Altro argomento molto importante, l’elettrificazione. Ferrari punterà molto sull’alimentazione ibrida. “L’innovazione è nel nostro sangue. Non dimentichiamo che i motori ibridi più efficienti e prestazionali del mondo sono fabbricati proprio qui, nelle nostre Formula 1. E verranno costantemente trasferiti nella produzione. I prossimi modelli verranno costruiti intorno al powertrain ibrido. L’esigenza di ridurre le emissioni dovuta alle norme internazionali verrà accompagnata dalla necessità di mantenere le uniche caratteristiche di ogni Ferrari“.
Infine una frase molto significativa sulla presenza in Formula 1: “La Formula 1 è l’essenza di ciò che siamo, ma anche la più grande incognita per il 2021. Dovremo valutare bene le regole oggi in discussione. Siamo ancora lontani dal raggiungere un accordo complessivo, però sono ottimista. Ma Ferrari insisterà che la F1 rimanga l’apice delle prestazioni e della tecnologia nelle corse“.
Le premesse per il piano industriale Ferrari
18/9, 9.45. Il 18 settembre 2018 è il vero giorno di Louis Camilleri. Nome formale dell’evento: Ferrari Capital Markets Day 2018. Insomma, la presentazione del piano industriale Ferrari per il periodo 2018-2022. E’ il primo piano che non porta la firma di Sergio Marchionne, sebbene molto del lavoro sia stato compiuto dal manager scomparso lo scorso luglio; la pianificazione di un’azienda di questa importante non si elabora in due mesi. Ma certamente il nuovo amministratore delegato, CEO (Chief Executive Officer) in inglese, avrà apportato alcune modifiche, se non altro perché poi sarà lui a risponderne di fronte agli investitori. Gente soggetta ad agitarsi al minimo stormire di foglie. Infatti, come accade di solito il giorno prima di un’importante comunicazione sui dati di un’azienda, il 17 settembre il titolo Ferrari alla borsa di Milano è calato, dopo una serie di rialzi. Niente a che vedere con quanto è accaduto il 1° agosto dopo la diffusione dei risultati del secondo trimestre 2018: utili record ma titolo crollato perché gli obiettivi sarebbero troppo ambiziosi.
E la chiave del piano industriale Ferrari 2018-2022 è proprio sugli obiettivi. In origine si parlava di 2 miliardi di euro come utile operativo lordo, in gergo finanziario Ebitda. Cioè la traduzione dall’inglese di risultato prima di interessi, tasse, deprezzamento delle attività immobilizzate e ammortamenti. Si tratta di un indice molto importante, perché valuta con precisione l’operato dei manager. Erano veramente troppo ambiziosi questi obiettivi, al punto da convincere Camilleri a modificarli? E’ quanto vedremo.
Un altro aspetto fondamentale è l’obiettivo di produzione. Quante Ferrari si decideranno di produrre da qui al 2022? La cifra che è circolata finora parlava di circa 12.000 vetture all’anno. Quali saranno i nuovi modelli? E quando arriverà il famoso FUV, cioè il Ferrari SUV? E ci sarà una Ferrari totalmente elettrica? Tante domande a cui rispondere.