Guida autonoma: il radar che aiuterà a guidare anche in condizioni meteo difficili
La start up americana WaveSense ha ideato un nuovo radar in grado di sondare il suolo fino a 10 metri di profondità, per poi creare una mappa che aiuterà il veicolo autonomo a muoversi correttamente anche in situazioni di scarsa visibilità.
Se da parte delle aziende che svolgono ricerca nella tecnologia di guida autonoma, gli aggiornamenti in fatto di sistemi radar, LiDAR et similia sono sempre più intensi e perfezionati, in modo da rendere gli incidenti con pedoni e altri veicoli sempre meno probabili, c’è però un aspetto che nell’ambito di questi studi sembra sia stato finora sottovalutato.
Magari non ovunque le precipitazioni meteorologiche possono rappresentare un vero problema per la visibilità dei sensori di cui le auto senza conducente sono fornite; ma ci sono casi in cui le precipitazioni, specie quelle nevose, sono così consistenti da mettere a dura prova le capacità di guida dell’intelligenza artificiale. Questo accade, ad esempio, negli Stati Uniti e più in particolare nella città di Boston, dove in inverno le nevicate sono più che abbondanti e si possono toccare punte di -5, fino a quasi -10 gradi. Ed è, quindi, proprio da Boston che arriva la soluzione al problema.
WaveSense è il nome della start up che ha ideato un sistema radar in grado di scannerizzare e “leggere” in profondità, oltre il manto stradale. L’insieme dei sensori, incastonati sotto il telaio quasi a costituirne una piastra protettiva, possono vedere cosa c’è fino a 10 metri sotto terra, rilevando terreno, acqua, radici e rocce. Una volta aver scannerizzato l’intera carreggiata, WaveSense crea una mappa del substrato che può determinare la localizzazione del veicolo entro alcuni centimetri di distanza.
Questo sistema riuscirebbe quindi a tenere il veicolo sulla propria carreggiata a prescindere dal tempo – che si tratti di neve, nebbia e pioggia fitte -, mentre tutti gli altri sensori che lo “guidano” si occupano di tenere sotto controllo il traffico circostante, i semafori e gli incauti pedoni. In questa direzione, la stessa controllata di Google, Waymo, ha fatto sapere di essere a lavoro sul proprio software per renderlo capace, ad esempio, a ignorare o comunque filtrare il “rumore” delle precipitazioni; infatti, i minivan di Waymo stanno conducendo test sulle strade della nevosa Detroit e della piovosa Seattle.
A finanziare per buona parte l’innovativo sistema di WaveSense, intanto, c’è l’esercito degli Stati Uniti: già, perché la start up è nata dal seme del Lincoln Lab del Massachussetts Institute for Technology (MIT), il dipartimento che si occupa di ricerca legata alla sicurezza nazionale. Il cofondatore e Chief Technology Officer di WaveSense, Byron Stanley, ha iniziato a lavorare ai radar per il sottosuolo già dal 2009, mentre conduceva la ricerca sulla tecnologia di guida autonoma applicata ai camion blindati dell’esercito: fu così che i primi prototipi di questi radar vennero sperimentati per la prima volta nel 2013 in Afghanistan, nel deserto del Registan, proprio dall’esercito americano.