Guida autonoma: Jaguar Land Rover completa il primo test su strade reali
Ora il prototipo del gruppo britannico è pronto ad affrontare, in condizioni di autonomia, situazioni di traffico intenso, pedoni, ciclisti e a interagire con le infrastrutture, oltre che a parcheggiare.
Lo scorso luglio Jaguar Land Rover aveva annunciato l’inizio dei test su strada per i veicoli a guida autonoma, a Coventry: ora, a tre mesi di distanza, arrivano i primi risultati ottenuti con la Range Rover Sport.
Il prototipo ha concluso il primo giro di prova sulla Conventry Ring Road, una delle strade del Regno Unito più difficili e impegnative a livello di configurazione, procedendo a una velocità massima di circa 65 km/h. L’immissione su strada reale del veicolo è succeduta a ben tre anni di test e ricerche, i quali hanno portato il gruppo britannico a ottenere significativi risultati. I tre anni di test erano quelli previsti dal progetto da 20 milioni di sterline finanziato dal governo: il programma UK Automotive si concluderà, infatti, proprio alla fine di questo mese.
“La Coventry Ring Road è conosciuta per essere una strada di raccordo e di uscita piuttosto complessa” ha commentato Mark Cund, manager dell’area di Ricerca per Jaguar Land Rover Autonomous Vehicle. “Questa, infatti, consente di mettere l’auto alla prova in tante condizioni diverse, soprattutto quando ci si ritrova nelle ore di punta. Il nostro prototipo a guida autonoma non è sottoposto alla stessa pressione cui sono sottoposte le altre auto, e alle frustrazioni e agli sfinimenti degli automobilisti; è anzi capace di trasformare una situazione di forte stress in una di completo relax”, ha concluso.
La Range Rover Sport si sarebbe servita dell’Adaptive Cruise Control, modificato con l’integrazione di sensori di navigazione autonoma, quali RADAR e LiDAR. Da adesso, fa sapere il gruppo britannico, il veicolo è in grado di affrontare autonomamente rotatorie, semafori, pedoni e ciclisti, oltre che le altre vetture presenti su strada, e infine parcheggiare.
Inoltre, il team di ingegneri che ha lavorato sul progetto, ha sviluppato degli aspetti tecnologici collaterali al piano UK Autodrive: ad esempio, il miglioramento della sicurezza e la tecnologia di riduzione delle emissioni, che utilizzano la connessione internet per far interagire i veicoli tra di loro e con le infrastrutture.