Inseguimento Raccordo Roma: ladri in fuga provocano il panico
Inseguimento sul Raccordo anulare a Roma: i ladri per sfuggire alla Polizia speronano parecchie auto prima di essere bloccati. Nelle auto urtate dai malviventi anche dei bambini
Un inseguimento sul Raccordo anulare di Roma che solo per caso non ha provocato una tragedia. Se qualcuno pensasse che la sicurezza stradale sia solo un’invenzione che riguarda altri e che comunque non ha niente a che fare con le altre questioni della vita, dovrebbe dare un’occhiata a questa notizia, per fare un bel bagno nella realtà. Mattinata di domenica 14 ottobre, Roma. Il 112 riceve una telefonata di un cittadino al quale quattro ladri hanno appena cercato di svaligiare l’appartamento di Tor Vergata, ma lui li ha scoperti e loro sono scappati in auto. Pronto di riflessi e presenza mentale, è riuscito a prendere nota della targa.
La centrale ha diramato la segnalazione. Una pattuglia della Volante ha intercettato i malviventi sul GRA (Grande raccordo anulare). I ladri ovviamente non si sono fermati all’alt intimato dagli agenti e hanno proseguito la fuga. Ne è nato un inseguimento. La vita reale è molto diversa dalle scene di film e telefilm, dove tutto è accuratamente pianificato. I veri inseguimenti sono sempre molto pericolosi, anche e soprattutto per chi capita nella traiettoria dei delinquenti.
Perché di questo si tratta. I banditi, proprio in quanto tali, non hanno avuto il minimo riguardo per chi si trovava in strada; non essendo poi capaci di controllare un’auto ad alta velocità, hanno provocato una raffica d’incidenti. Sono stati contati sette speronamenti, poi un altro contro l’auto della Polizia che li stava inseguendo. Altra sveglia per chi crede che la vita sia un gioco sui social: dentro le auto speronate dai delinquenti c’erano anche 5 bambini. Ed è stato solo per una sfacciata fortuna che nessuno si sia fatto male.
Alla fine gli agenti hanno bloccato i malviventi e li hanno fermati. Sono quattro giovani rom tra i 20 e i 25 anni. L’auto usata per la fuga era una Mazda da 200 cavalli, secondo quanto si apprende (probabilmente una CX-5 o una 6); le targhe erano false.