Ponti autostrade: siglato accordo Anas-MIT per la sorveglianza di ponti e viadotti
Attraverso dei sensori mobili, quali cellulari o dispositivi presenti nelle centraline delle automobili più recenti, sarà possibile sorvegliare lo stato di salute di ponti e viadotti autostradali
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Le autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma e A91 Roma-Aeroporto di Fiumicino diventano un laboratorio aperto di ricerca internazionale. Anas (Gruppo FS Italiane) e il Senseable City Lab Consortium del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston hanno siglato un accordo, della durata di tre anni, per sperimentare la sorveglianza sui ponti con i sensori mobili. Anas potrà così studiare l’applicabilità di sensori mobili, quali cellulari o dispositivi presenti nelle centraline delle automobili più recenti, oggetto di ricerca del MIT di Boston, per sorvegliare lo stato di salute di ponti e viadotti autostradali. La fase di sperimentazione inizia oggi e le prime installazioni saranno operative entro febbraio sulle autostrade del Grande Raccordo Anulare di Roma, una tra le arterie più trafficate d’Italia con picchi di 168.000 veicoli al giorno, e sulla A91 Roma-Aeroporto Fiumicino con oltre 100.000 veicoli al giorno.
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“Le Smart Road Anas sono una realtà ormai inserita nei programmi di Anas – ha dichiarato il Presidente di Anas, Ennio Cascetta – Investiamo 250 milioni nel prossimo triennio e pensiamo a un investimento di 1 miliardo di euro nei prossimi anni. La scommessa è quella di rendere le strade del futuro non solamente in grado di far circolare le auto del futuro e quindi con guida progressivamente più autonoma, ma anche strade più intelligenti nel senso di conoscere le condizioni del traffico, di mettere in motto una serie di interventi e misure per promuovere la sicurezza stradale. Il presidente ha poi continuato spiegando che “siamo in una fase profondamente nuova dell’ingegneria e della gestione delle rete stradali in Italia e nel mondo. Abbiamo il doppio compito di mantenere e rendere più funzionali e sicure le strade che abbiamo ereditato dai 90 anni di storia dell’Anas e nel tempo stesso far entrare queste strade nel futuro, che saranno fatte di fibra ottica e di silicio oltre che di cemento e asfalto”.
“Abbiamo lavorato in questi anni sui sensori che andremo a installare sul Grande Raccordo Anulare di Roma e spingeremo questa ricerca cercando di portarla oltre, utilizzando in particolare i sensori mobili in aggiunta a quelli fissi – ha spiegato l’Amministratore Delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani – Questi, consentono una collaborazione tra diversi sistemi, tra cui quelli di intelligenza artificiale e big data. Complessivamente il progetto prevede 1200 sensori fissi sul terreno dove ci saranno 3 infrastrutture principali che saranno monitorate con una progettazione specifica. A questi si aggiungeranno i sensori partecipativi quelli che collaboreranno con noi attraverso le app. Questo modello consentirebbe di avere una diffusione istantanea. Unendo le forze riusciremo a dare risultati importanti”.
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“Attraverso i dati dei cellulari potremo tenere sotto controllo lo stato delle infrastrutture” – ha detto il professor Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab Consortium del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. “Ogni cellulare ha un accelerometro dentro. L’unica cosa da fare è raccogliere tramite app questi dati generati in automatico. Una delle prime cose che vogliamo fare è quella di usare questi dati per capire le condizioni del manto stradale e fare una mappa per capire dove intervenire. Nel futuro vediamo sensori di vari tipi che parlano tra loro, dove alcuni sensori più precisi e costosi verificano i dati di altri più estesi ed economici”.
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