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Auto d’epoca: 8 super car anni ’80 che hanno fatto la storia

Negli anni ’80 c’erano auto sportive che facevano sognare. Oggi sono auto d’epoca e Autoblog.it ti ricorda quali sono state le più belle.

Le super car rappresentano da sempre il sogno proibito di ogni appassionato d’auto, ma il mito per queste tipologie di vetture è nato soprattutto negli anni ’80 e oggi le supersportive di quei tempi sono diventate delle auto d’epoca dal valore, non solo economico, ancora maggiore.

La fama delle auto sportive, griffate da brand prestigiosi come Ferrari, Lamborghini, Porsche, BMW e Lotus è aumentata proprio nel penultimo decennio del ‘900, grazie anche ad importanti strategie di comunicazione e marketing.

Ad esempio, le supercar dei suddetti brand apparivano nei primi videogames a tema automobilistico per le consolle dell’epoca, vale a dire Commodore 64 e Amiga 500.

Inoltre, molti teenagers avevano il poster delle super car di Ferrari, Lamborghini e Porsche appeso sul muro della propria cameretta, per sognare ad occhi aperti e sperare di diventare ‘grande’ il più presto possibile per poterne entrare in possesso.

Infine, la popolarità delle super car degli anni ’80 è aumentata anche attraverso le operazioni di ‘product placement’, grazie alla partecipazione di molte automobili all’interno di pellicole cinematografiche ormai cult che, ancora oggi, contribuiscono ad alimentare la fama di un determinato modello.

Sulla base delle emozioni, dei ricordi, dei dati tecnici e tanti altri aspetti anche inspiegabili, noi di Autoblog.it abbiamo selezionato le 8 supercar degli anni ’80 che hanno segnato un’epoca.

Ferrari GTO (1984)


Al Salone di Ginevra del 1984 fu presentata la super car Ferrari GTO, nota anche con la numerazione non ufficiale 288 per distinguerla dall’illustre antenata 250 GTO, ma anche dalla più moderna 599 GTO. Derivava dalla tradizionale 308 GTB, ma differiva per numerose caratteristiche sia estetiche che tecniche.

Infatti, la Ferrari GTO era riconoscibile per le carreggiate allargate, i doppi fari anteriori di forma rettangolare, gli specchietti retrovisori rialzati in perfetto stile Formula 1, le tre tipiche prese d’aria sui parafanghi posteriori, il passo maggiorato di undici centimetri e lo spoiler posteriore integrato.

All’epoca era già tecnologicamente avanzata nel campo dei materiali compositi, in quanto la Ferrari GTO aveva la carrozzeria in vetroresina e i cerchi in lega scomponibili Speedline da 16 pollici di diametro in magnesio, al fine di ridurre la massa della vettura e migliorare ulteriormente il rapporto tra peso e potenza per ottenere le massime performance.

La supercar Ferrari GTO era mossa dal motore 2.8 V8 biturbo da 400 CV di potenza, con la distribuzione a quattro valvole per cilindro. Per quanto riguarda le prestazioni, raggiungeva la velocità massima di 305 km/h e accelerava da 0 a 100 in 4,9 secondi.

Prodotta in soli 272 esemplari, ha già raggiunto quotazioni importanti, perché un esemplare da collezione di Ferrari GTO vale non meno di 2,3 milioni di euro.

  • Motore: 2.8 V8 biturbo da 400 CV
  • Prestazioni: 305 km/h di velocità massima e 0-100 in 4,9 secondi
  • Anno: 1984
  • Quotazione: 2,3 milioni di euro

Ferrari Testarossa (1984)


Sempre nel 1984, ma all’autunnale Salone di Parigi, fu svelata la super car Ferrari Testarossa, equipaggiata con il propulsore 5.0 Boxer a dodici cilindri da 390 CV di potenza che consentiva di raggiungere la velocità massima di 285 km/h e accelerare da 0 a 100 in 5,8 secondi.

Disegnata dall’atelier Pininfarina, la Ferrari Testarossa era caratterizzata da numerosi particolari estetici come le linee spigolose da tipica supercar anni ’80, le inconfondibili prese d’aria laterali, la griglia posteriore di colore nero, i cerchi in lega a stella da 16 pollici con il bullone centrale unico e il monospecchio retrovisore con doppio supporto aerodinamico sul montante del parabrezza.

La Ferrari Testarossa è stata oggetto di alcuni aggiornamenti, come l’installazione dei doppi specchi retrovisori in posizione classica nel 1987 e l’adozione dei cerchi in lega a cinque bulloni nel 1988. Successivamente, è stata proposta come 512TR nel ’92 e come F512M nel ’94, prima di cedere il passo alla 550 Maranello nel ’96. A livello di quotazioni sul mercato delle auto d’epoca, un esemplare ben tenuto di Ferrari Testarossa può valere anche 150.000 euro.

  • Motore: 5.0 Boxer 12 Cilindri da 390 CV
  • Prestazioni: 285 km/h di velocità massima e 0-100 in 5,8 secondi
  • Anno: 1984
  • Quotazione: 150.000 euro

Ferrari F40 (1987)


Introdotta nel 1987 per il quarantesimo anniversario di attività della Casa di Maranello, la Ferrari F40 ha portato al debutto il concetto di ‘hyper car’, sopratutto come concentrato di prestazioni e tecnologia.

Infatti, per la carrozzeria furono utilizzati materiali compositi come kevlar, carbonio e fibra di vetro. Il motore 3.0 V8 biturbo da 478 CV di potenza, invece, permetteva alla supercar Ferrari F40 di accelerare da 0 a 100 in 4,1 secondi e raggiungere la velocità massima di 324 km/h.

Tra le altre caratteristiche della Ferrari F40 figuravano il cofano motore con il lunotto panoramico in plexiglass, lo spoiler posteriore di grandi dimensioni a tutta larghezza, le prese d’aria laterali e i cerchi in lega Speedline a cinque razze da 17 pollici di diametro con dado singolo.

La super car Ferrari F40 è stata prodotta in 1.311 esemplari, tutti caratterizzati dalla tipica colorazione Rosso Corsa con inserti di colore nero satinato, il cui valore unitario attuale ammonta a 1,2 milioni di euro. Per fini agonistici, il preparatore Michelotto ha realizzato circa venti esemplari di Ferrari F40 Competizione da 700 CV di potenza.

  • Motore: 3.0 V8 biturbo da 478 CV
  • Prestazioni: 324 km/h di velocità massima e 0-100 in 4,1 secondi
  • Anno: 1987
  • Quotazione: 1,2 milioni di euro

Lamborghini Countach (1985)


La versione LP 5000 Quattrovalvole, introdotta nel 1985, rappresenta l’ultima evoluzione della Lamborghini Countach, riconoscibile per elementi stilistici tipici delle supercar anni ’80, a partire dal grande alettone posteriore.

Equipaggiata con il propulsore 5.2 V12 da 455 CV di potenza, la super car Lamborghini Countach LP 5000 Quattrovalvole raggiungeva la velocità massima di 295 km/h e accelerava da 0 a 100 in 5,8 secondi. Nel 1988, in occasione del quarto di secolo di attività della Casa del Toro, è stata proposta nella versione speciale 25° Anniversario, prodotta in soli 650 esemplari. Per quanto riguarda le quotazioni, il valore per un esemplare da vetrina della Lamborghini Countach LP 5000 Quattrovalvole è pari a circa 360.000 euro.

  • Motore: 5.2 V12 da 455 CV
  • Prestazioni: 295 km/h di velocità massima e 0-100 in 5,8 secondi
  • Anno: 1985
  • Quotazione: 360.000 euro

Porsche 959 (1987)

Porsche 959
La supercar Porsche 959 è stata commercializzata sul mercato italiano nel 1987 (al prezzo di 420 milioni di lire), ma l’avvio del relativo progetto risale a quattro anni prima con l’esposizione dell’omonima concept car al Salone di Francoforte del 1983. La versione di serie, invece, è stata svelata alla successiva edizione della kermesse tedesca, due anni più tardi.

Molte soluzioni sia tecniche che estetiche furono portate al debutto dalla Porsche 959, poi diventate standard nell’attuale produzione della Casa di Zuffenhausen. La Porsche 959 era equipaggiata con il motore 2850 Boxer a sei cilindri da 450 CV di potenza e 500 Nm di coppia massima che, in abbinamento con il cambio meccanico a sei marce e alla trazione integrale, consentiva di raggiungere la velocità massima di 315 km/h e accelerare da 0 a 100 in 3,9 secondi.

La scheda tecnica della super car Porsche 959 annoverava la doppia sovralimentazione, la distribuzione a quattro valvole per cilindro e il raffreddamento a liquido per la motorizzazione, più i materiali compositi come kevlar e alluminio per la carrozzeria.

Prodotta in soli 329 esemplari, il valore unitario di ogni Porsche 959 è pari ad almeno un milione di euro.

  • Motore: 2850 Boxer 6 Cilindri biturbo da 450 CV
  • Prestazioni: 315 km/h di velocità massima e 0-100 in 3,9 secondi
  • Anno: 1987
  • Quotazione: 1,0 milione di euro

Porsche 911 (1980)

Porsche 911 Speedster
Nota anche con la numerazione 930, la Porsche 911 degli anni ’80 appartiene alla seconda generazione dell’iconico modello della Casa di Zuffenhausen. Nel 1980, la gamma prevedeva due differenti declinazioni della Porsche 911 dell’epoca, vale a dire la 911 SC e la 911 Turbo.

La Porsche 911 SC, acronimo di Super Carrera, era equipaggiata con il propulsore ad iniezione 3.0 Boxer a sei cilindri da 204 CV di potenza, abbinato al cambio manuale a cinque marce o al cambio automatico Sportomatic a tre rapporti disponibile come optional. Inoltre, la 911 SC era proposta anche con la carrozzeria Targa e, dal 1982, nella variante Cabriolet.

La Porsche 911 Turbo, invece, era mossa dal motore ad iniezione 3.3 Boxer sovralimentato da 300 CV di potenza. Abbinato al cambio meccanico a quattro marce, raggiungeva la velocità massima di 260 km/h e accelerava da 0 a 100 in 5,4 secondi.

Nel 1983 debuttò la rediviva Porsche 911 Carrera, con il propulsore ad iniezione 3.2 Boxer a sei cilindri da 231 CV di potenza. Molte novità riguardarono la Porsche 911 Turbo, come le declinazioni Targa e Cabriolet che furono introdotte nel 1987, oppure l’adozione – nel 1988 – del cambio manuale a cinque marce che permise di ridurre l’accelerazione nello spunto 0-100 fino a 5,2 secondi.

L’ultima novità della Porsche 911 modello 930 risale al 1989, in concomitanza con l’introduzione della successiva 911 modello 964, ovvero la 911 Speedster che fu proposta in serie limitata ed anche nella declinazione Turbo Look.

La Porsche 911 Speedster è la più ricercata dai collezionisti, dato che vale almeno 230.000 euro, ma anche la 911 Turbo ha raggiunto quotazioni importanti, quantificabili in circa 160.000 euro.

  • Motori: 3.0 Boxer 6 Cilindri da 204 CV; 3.2 Boxer 6 Cilindri da 231 CV; 3.3 Turbo Boxer 6 Cilindri 300 CV
  • Prestazioni: 260 km/h di velocità massima e 0-100 in 5,2 secondi (Porsche 911 Turbo)
  • Anno: 1980
  • Quotazione: 230.000 euro (Porsche 911 Speedster)

BMW M1 (1978)


Nonostante sia stata svelata al Salone di Parigi del 1978, la supercar BMW M1 è stata protagonista negli anni ’80, anche se per breve tempo. Era equipaggiata con il motore ad iniezione 3.5 24V a sei cilindri in linea da 277 CV di potenza, installato sulla vettura in posizione centrale e senso longitudinale.

Tra le caratteristiche meccaniche figuravano il raffreddamento a liquido, la distribuzione a quattro valvole per cilindro, il cambio meccanico a cinque marce di origine ZF, l’alimentazione ad iniezione meccanica Kugelfischer-Bosch e l’accensione elettronica Digiplex di Magneti Marelli. Per quanto riguarda le prestazioni, la super car BMW M1 raggiungeva la velocità massima di 262 km/h e accelerava da 0 a 100 in 5,6 secondi.

Fu disegnata da Giorgetto Giugiaro, il quale curò l’assemblaggio finale dei 456 esemplari di BMW M1 presso l’impianto della Italdesign di Moncalieri (TO), dopo il disimpegno da parte di Lamborghini. Molto ambita dai collezionisti, la BMW M1 vale almeno 560.000 euro.

  • Motore: 3.5 24V da 277 CV
  • Prestazioni: 262 km/h di velocità massima e 0-100 in 5,6 secondi
  • Anno: 1978
  • Quotazione: 560.000 euro

Lotus Esprit (1988)

Lotus Esprit
Nata anch’essa negli anni ’70, la Lotus Esprit è stata protagonista anche nel decennio successivo tra le supercar e prodotta in numerose evoluzioni fino al 2004. Nel 1980, la relativa gamma prevedeva le versioni S2 con il propulsore 2.0 da 162 CV di potenza e Turbo con il motore 2.2 sovralimentato da 213 CV di potenza.

Come ogni vettura della Casa di Hethel, anche la Lotus Esprit sorprendeva soprattutto per l’eccellente rapporto tra peso e potenza. Nel 1982 fu proposta come Esprit S3 e, a partire dall’anno seguente, con il propulsore 2.2 da 163 CV di potenza.

Nel 1988 debuttò la versione totalmente rinnovata della Lotus Esprit, equipaggiata con il motore 2.2 Turbo da 231 CV di potenza, tra l’altro anche catalizzata. Nel 1989, invece, debuttò la Lotus Esprit SE con il propulsore 2.2 Turbo ad iniezione da 268 CV di potenza che consentiva di raggiungere la velocità massima di 262 km/h e accelerare da 0 a 100 in 5,0 secondi.

La Lotus Esprit è stata protagonista al cinema in alcuni film importanti degli anni ’80, ovvero nell’episodio “Solo per i tuoi occhi” del 1981 della saga dell’agente speciale James Bond 007 e nel cult “Pretty Woman” (girato nel 1989 e distribuito l’anno dopo), senza dimenticare altre apparizioni in “007 – La spia che mi amava” del 1977 anche in versione ‘sottomarino’ e “Basic Instinct” del 1992.

Per quanto riguarda le quotazioni, la Lotus Esprit è tra le super car più abbordabili degli anni ’80, in quanto un esemplare ben tenuto vale almeno 40.000 euro.

  • Motore: 2.2 Turbo da 268 CV (Lotus Esprit SE)
  • Prestazioni: 262 km/h di velocità massima e 0-100 in 5,0 secondi (Lotus Esprit SE)
  • Anno: 1988
  • Quotazione: 40.000 euro

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