Hybrid supercar: auto ibride da sogno con prestazioni intelligenti
Hybrid SuperCar: ecco come le case automobilistiche hanno interpretato in chiave sportiva il concetto di auto ibride.
Nell’immaginario collettivo il termine ibrido viene normalmente associato unicamente ad economia dei consumi e prestazioni modeste. In realtà ci sono anche auto ibride che hanno sfruttato questa particolare tecnologia per aumentare le prestazioni pure: stiamo parlando delle Hybrid supercar, auto dalle capacità dinamiche fuori dal comune.
Di auto sportive ibride si parla ormai da molti anni e numerosi concept e modelli di serie sono stati presentati in quest’ultimo decennio. Il motore elettrico, con la sua coppia brutale “tutta subito” e una dose aggiuntiva di cavalli (che non guastano mai in un’auto sportiva), è stato implementato in maniera intelligente da diverse case automobilistiche per portare le prestazioni delle loro macchine sportive ad un livello superiore.
Ma quali sono le migliori auto ibride sportive? Scopriamo insieme delle Hybrid speciali, che sfruttano le componenti elettriche per offrire performance sensazionali!
Porsche 918
La prima macchina ibrida sportiva fu la Porsche 918, presentata in veste di concept in occasione del salone dell’automobile di Ginevra nel marzo 2010 e, in veste definitiva, nel 2013 ad Atlanta. Prima ibrida plug-in high performance del marchio di Stoccarda, declinò in versione stradale la tecnologia sperimentata con la vettura da competizione 911 GT3 R Hybrid (2010).
Oltre ad un motore termico V8 (4,6 litri di cilindrata, 608 CV, lubrificazione a carter secco) derivato da quello della Sport Prototipo Porsche RS Spyder di classe LMP2, la vettura presentava due motori elettrici, uno per asse. Quello posteriore in grado di erogare 115 kW (156 CV), mentre quello sull’asse anteriore 95 kW (129 CV): il risultato complessiva era un impressionante potenza combinata di 893 CV e di 1275 Nm di coppia massima.
Il comportamento della vettura poteva essere gestito tramite cinque modalità di guida: in E-Power la 918 era in grado di coprire 29 Km in solo elettrico fino ad una velocita massima di 150 Km/h e accelerare da 0 a 100 in meno di 7 secondi (2.6 sfruttando tutti i motori, compreso il termico).
La seconda modalità, Hybrid, sfruttava termico ed elettrico per ottenere bassi consumi ed emissioni mentre in Sport Hybrid il termico rimaneva sempre acceso e l’elettrico forniva extra-potenza.
Le ultime due, più sportive, erano Race Hybrid (con il termico a mo’ di generatore per ricaricare le batterie) e Hot Lap, per avere la massima performance disponibile ma per un periodo limitato. Nel nostro Paese ne sono stati venduti circa una dozzina di esemplari.
Ferrari LaFerrari
Altre due auto ibride sportive, successive rispetto alla supercar di Stoccarda, sono state progettate da due storiche Scuderie di Formula 1, avversarie sui circuiti piste di tutto il mondo e accomunate dalla costante ricerca della perfezione: Ferrari e McLaren. La vettura ibrida di Maranello, ribattezzata con l’altisonante nome di LaFerrari, venne presentata al salone dell’auto di Ginevra nel marzo del 2013 e successivamente prodotta in soli 499 esemplari (ovviamente tutti venduti ancor prima del reveal al grande pubblico, circa 40 in Italia).
La vettura, grazie all’esperienza accumulata nella Formula 1, sfrutta un classico V12 aspirato 6.3 litri di cilindrata da 800 CV abbinato ad un motore elettrico da 163 CV ed un pacco batterie ad alte prestazioni (8 moduli, 120 celle e soli 60 kg di peso).
Il sistema prende il nome di HY-KERS ed è in grado di ricaricare il pacco batterie nelle classiche fasi di rilascio e frenata (anche quelle più violente) e sfruttando anche la coppia extra generata dal termico e non sfruttata nella fase di trazione. La scheda tecnica parla di una velocità massima superiore ai 350 Km/h con un valore di emissioni di CO2 di “soli” 330 g/Km.
McLaren P1
La rivale McLaren P1 made in Woking, strategicamente presentata al salone di Ginevra dello stesso anno (2013), utilizza un powertrain sovralimentato di cilindrata inferiore: in questo caso parliamo del sistema M838TQ, composto da un V8 da 3.799 cc, biturbo a 2,4 bar in grado di erogare 727 CV di potenza massima a 7.500 giri/min e 720 Nm di coppia a 4.000 giri/min abbinato ad un motore elettrico da 179 CV e 260 Nm a 4.000 giri/min (con un peso di appena 26 kg).
La potenza combinata di questa vettura supersportiva ibrida è di 916 CV e il tutto è supportato da un pacco batterie da 4,7 KWh composto da 6 moduli da 54 celle al litio (96 Kg totali) ricaricabile in rilascio o tramite rete fissa (plug-in) ma non in frenata, differenza fondamentale rispetto agli ibridi standard.
La gestione del funzionamento è affidata al sistema IPAS (Instant Power Assist System), controllato tramite un pulsante sulla razza destra del volante. La P1 può procedere anche in modalità puramente elettrica grazie all’E-mode per una distanza di circa 10 Km e fino a 160 Km/h.
Koenigsegg Regera
Più recente in termini di tempo è la proposta ibrida sportiva dell’esotica Koenigsegg che con la sua Regera ha ulteriormente alzato l’asticella delle hybrid super car. La Casa di Ängelholm (Svezia) ha messo a punto una soluzione tecnica a dir poco entusiasmante: grazie al KDD (Koenigsegg Direct Drive) la vettura di fatto non ha un cambio tradizionale e il motore è in presa diretta con l’asse posteriore.
Questo è possibile grazie a tre motori elettrici, posizionati uno su albero a gomiti (funge da sensore di coppia, generatore elettrico e motorino di avviamento) e uno per ruota con funzioni di trazione e torque vectoring. Ancora più singolare è l’utilizzo dei paddle sul volante: non avendo un cambio vero e proprio, è tramite le palette che si imposta la trasmissione.
Con il piede sul freno, tirando entrambe le leve si passa in P, tirando solo quella di destra in D, solo quella di sinistra in R mentre se si tirando entrambe per 5 secondi si passa in N. Durante la marcia si può anche azionare la leva di destra per più secondi per attivare il “power generation mode”: è una ricarica rapida della batteria grazie all’azione del termico per avere istantaneamente la massima potenza erogabile dal sistema.
E qui viene il bello: la Regera è in grado di erogare 1.115 CV con il solo motore termico (5.0 V8 twin turbo) e ben 700 con la parte elettrica, per una potenza combinata complessiva che supera quota 1.500 CV.
Mercedes AMG Project One
E poi c’è “l’ultima arrivata”, la Mercedes AMG Project ONE con tecnologia EQ Power+ sviluppata in collaborazione con il cinque volte campione del mondo di F1 Lewis Hamilton. Presentata in veste di concept al salone di Francoforte dello scorso anno, ha destato scalpore per la scelta effettuata dai tecnici tedeschi riguardo il powertrain impiegato: la vettura monta infatti una derivazione del sistema propulsivo della Formula 1 campione del mondo.
Per raggiungere e superare la soglia dei mille cavalli di potenza complessiva sono stati abbinati un V6 di 1,6 litri di cilindrata con sovralimentazione e iniezione diretta, e ben quattro motori elettrici. Uno è stato integrato nel turbocompressore (MGU-H da 90kW), uno installato direttamente sul motore termico (MGU-K da 120 kW) e gli altri due posizionati sull’asse anteriore, uno per ruota (120 kW ciascuno).
Il sistema, montato in posizione centrale tra l’abitacolo e l’asse posteriore, riesce facilmente a raggiungere gli 11.000 giri/min, valore incredibile per una stradale ma di fatto limitato rispetto all’impiego agonistico per salvaguardarne affidabilità e durata nel tempo.
La vettura è una plug-in hybrid sportiva con batterie agli ioni di litio, è in grado di recuperare energia nelle fasi di frenata e può percorrere fino a 25 km in solo elettrico. Completano il tutto una monoscocca in fibra di carbonio, sospensioni push-road, freni carbocercamici, pneumatici Pilot Sport Cup 2 progettati in esclusiva da Michelin e livrea ispirata alla monoposto di Formula1.
Poco meno di 3 milioni di Euro il prezzo di listino, con una produzione di soli 275 esemplari nonostante le oltre mille richieste arrivate.