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Tata si occuperà della distribuzione dei premium brands Fiat in India?

La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia: i media indiani stanno vociferando da circa una settimana riguardo l’interesse della Tata alla distribuzione dei marchi Alfa Romeo, Ferrari, Lancia e Maserati in India entro il 2010.La Tata è già partner commerciale della Fiat: in India vengono prodotte la Palio ed i mezzi da


La notizia è di quelle che fanno saltare sulla sedia: i media indiani stanno vociferando da circa una settimana riguardo l’interesse della Tata alla distribuzione dei marchi Alfa Romeo, Ferrari, Lancia e Maserati in India entro il 2010.

La Tata è già partner commerciale della Fiat: in India vengono prodotte la Palio ed i mezzi da essa derivati, e a breve Torino si affiderà alle linee di montaggio indiane anche per la Grande Punto e la Linea; inoltre Fiat collabora al progetto indiano di auto low-cost fornendo il suo know-how. Più in là nel corso del tempo verranno poi una joint venture per la produzione di un pick-up destinato al mercato argentino, e anche Iveco sarà al centro di accordi con la divisione veicoli industriali della Tata.

Ma il fatto nuovo è l’interesse verso i marchi di prestigio di casa Fiat. La casa indiana, che ha finora prodotto auto dal prezzo concorrenziale e mezzi industriali, farebbe proprio al caso di Marchionne che ha recentemente reso noto l’obiettivo delle 300.000 unità annuali per Alfa e Lancia e ha anche parlato di un target di 10.000 auto per Maserati.

Nonostante il prezzo dei modelli Alfa e Lancia sia estremamente alto per un indiano (costerebbero tra i 5 e i 10 milioni di rupie, che in India è una vera fortuna), la Tata crede che l’investimento possa rivelarsi redditizio, e per questo motivo sta sviluppando una rete di vendita dedicata esclusivamente ai due marchi e tutta la rete di assistenza necessaria. Come detto, l’investimento è di quelli impegnativi: si consideri che l’allestimento di un solo showroom richiede la bellezza di 300 milioni di rupie, circa 5,4 milioni di euro, senza contare poi il costo dello sviluppo della rete di “customer care”, che presuppone uno sforzo economico ben più considerevole.

La situazione per Ferrari e Maserati è diversa. Ad oggi l’unico importatore autorizzato per l’India è National Garage che opera solo su diretta richiesta del cliente: le statistiche parlano di 10 Maserati e 36 Ferrari circolanti nel paese (!), e com’è facile immaginare, l’ingresso di Tata darebbe un forte impulso all’espansione dei due marchi. Sacrilegio? Matrimonio che non s’ha da fare? Tutt’altro. Già dal 2005 è operante infatti un accordo tra Ferrari e Tata (Tata Consultancy Services per la precisione) per la fornitura di software al team di F1 e per il supporto al processo di sviluppo dei nuovi modelli da strada.

La gara per accaparrarsi i nuovi mercati è senza esclusione di colpi; questo lo sa la Fiat come tutti gli altri costruttori mondiali. Chi si ferma è perduto…